Blog and thunder: le playlist 2020 dei tizi di Metal Skunk

BARG
Disco dell’anno: AND OCEANS – Cosmic World Mother
Top 10:
BLACK SWORD THUNDER ATTACK – March of the Damned
CIRITH UNGOL – Forever Black
DARK FOREST – Oak, Ash & Thorn
DEMONS & WIZARDS – III
EMMA RUTH RUNDLE & THOU – May our Chambers Be Full
EMPIRE OF THE MOON – Έκλειψις
MOLDÈ VOLHAL – Into the Cave of Ordeals
ON THORNS I LAY – Threnos
STORMRULER – Under the Burning Eclipse
ULCERATE – Stare into Death and Be Still
Altra roba che mi è garbata: Abduction, Dark Tranquillity, Drakum, Drengskapur, Ensiferum, Enslaved, Falconer, Konvent, Malist, Malokarpatan, Naglfar, Nitelight, Old Corpse Road, Old Mother Hell, Paradise Lost, Persuader, Sojourner, Uada, Ye Banished Privateers e gli EP di Yoth Iria, Mardom, Stormkeep e Fer de Lance.
L’Italia migliore: Blaze of Sorrow, Shores of Null e Crimson Dawn.
Ciofeca dell’anno: Per quanto voglia teneramente bene ai due personaggi in questione, il disco di Natale della coppia Schaffer/Barlow è qualcosa di oltreumano.
Saluta il 2020 con un video: abbraccia un cinese
CICCIO RUSSO
Disco dell’anno: GOD DETHRONED – Illuminati
Top 10:
ARMORED SAINT – Punching The Sky
BÜTCHER – 666 Goats Carry My Chariot
BLACK ROYAL – Firebride
ULCERATE – Stare Into Death and Be Still
KONVENT – Puritan Masochism
THE SPIRIT – Cosmic Terror
HAVUKRUUNU – Uinuos Syomein Sota
ANGELLORE – Rien ne devait mourir
MY DYING BRIDE – The Ghost of Orion
ROME – The Lone Furrow
Altra roba che mi è garbata: Cirith Ungol, Ambush, Cianide, Necrot, Eternal Rot, Deeds of Flesh, Ingested, Lik, Disembowel, Perdition Temple, Afterbirth, Kvelertak, …And Oceans, Katavasia, Dawn of Solace, On Thorns I Lay, Sweven, Caspian, 1000 Mods, …And You Will Know Us By the Trail of Dead, The Birthday Massacre.
Ciofeca dell’anno: Testament.
L’Italia migliore: Shores of Null, Bedsore, Black Rainbows, Suum, Dark Quarterer.
Saluta il 2020 con un video: Don’t you oppress me.
STEFANO GRECO
Disco dell’anno: L’IMPERO DELLE OMBRE – Racconti Macabri Vol. III
Top 10:
EN MINOR – When the Cold Truth has Worn its Miserable Welcome Out
MR BUNGLE – The Raging Wrath of the Easter Bunny
ANNA VON HAUSSWOLFF – All Thoughts Fly
GREG DULLI – Random Desire
HUM – Inlets
DEFTONES – OHMS
MIDNIGHT – Rebirth By Blasphemy
PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS PIGS – Viscerals
CIRITH UNGOL – Forever Black
LOWRIDER – Refractions
Altra roba che mi è garbata: 1000MODS, Run The Jewels e pure i Black Lips (perché sono belli a vedersi). Poi ho ascoltato un sacco di roba che non conoscevo ma vecchia, in assoluto la scoperta dell’anno sono i dischi solisti di tale Dax Riggs che era il tizio degli Acid Bath, veramente bellissimi.
Ciofeca dell’anno: il nuovo dei White Hills non mi è piaciuto.
L’Italia migliore: vedi l’album dell’anno e poi i soliti Doomraiser.
Saluta il 2020 con un video: aprite i porti
MICHELE ROMANI
Disco dell’anno: MOLDE VOLHAL – Into the Cave of Ordeals…
Top 10:
AND OCEANS – Cosmic World Mother
PARADISE LOST – Obsidian
MALIST – To Mantle the Rising Sun
MORK GRYNING – Hinsides Vrede
DARK TRANQUILLITY – Moment
TOTENWACHE – Kriegswesen
OCTOBER FALLS – Syys
LUSTRE – The Ashes of Light
SINIRA – The Everlorn
NITELIGHT – Symbolic
Altra roba che mi è garbata: Cold Earth – Your Misery My Triumph, Malokarpatan – Krupinske Ohne, Enslaved – Utgard, Stormkeep – Galdrum, Akhlis – Melinoe, Seth – Les Blessures de L’Ame live 2020.
Ciofeca dell’anno: non è proprio un disco ma i due singoli del nuovo Moonspell, una band che ho adorato ma che non ne azzecca una manco per sbaglio dal 2001.
L’Italia migliore: direi Shores of Null per mancanza di avversari, anche se il nuovo disco lo devo ancora assimilare appieno.
Concerto annullato dell’anno: beh, direi che il Rock The Castle saltato con Emperor, Venom e Mercyful Fate è stato una bella rosicata.
Gruppo di supporto dell’anno: sto cazzo.
Saluta il 2020 con un video: 56 vetri.
L’AZZECCAGARBUGLI
Disco dell’anno: BOB DYLAN – Rough and Rowdy Ways
Top 10: (escludendo Bruce Springsteen, che per me sarà sempre fuori classifica)
FIONA APPLE – Fetch the Bolt Cutters
ENSLAVED – Utgard
MOTORPSYCHO – The All is One
AUTECHRE – Sign/Plus
DEFTONES – Ohms
PARADISE LOST – Obsidian
…AND OCEANS – Cosmic World Mother
GREEN CARNATION – Leaves of Yesteryear
EINSTURZENDE NEUBAUTEN – Alles in Allem
ORANSSI PAZUZU – Mestarin Kynsi
Altra roba che mi è garbata: Dark Tranquillity – Moment, Fates Warning – Long Day Good Night, Marilyn Manson – We are Chaos.
L’Italia migliore: Shores of Null – Beyond the Shores.
Ciofeca dell’anno: Smashing Pumpkins – Cyr.
Concerto dell’anno/gruppo di supporto dell’anno: l’inaspettato rimborso dei biglietti di Paul McCartney.
Saluta il 2020 con un video: caro 2020…
GRIFFAR
Disco dell’anno: EMPIRE OF THE MOON – Έκλειψις
Top 10:
OLD CORPSE ROAD – On Ghastly Shores Lays the Wreckage of Our Lore
MALIST – To Mantle the Rising Sun
TURIA – Degen van licht
SICKLE OF DUST – To the Shores of Sunrise
LEVIATHAN – Förmörkelse
OVNEV – Transpiration
LIFVSLEDA – Det besegrade lifvet
MØRKETIDA – Traveler of the Untouched Voids EP
SCHATTENVALD / NEMESIS SOPOR / RIMRUNA / DAUÞUZ – Quintessenz 4-way split
OFERMOD – Pentagrammaton
Altra roba che m’è garbata: Inferi – Of Sunless Realms EP (tech death americano, gran disco), Evilfeast/Untaar – split (Evilfeast ai massimi livelli. Non male anche l’altro gruppo), Ayr – The Dark (oscuro cascadian black americano, molto WITTR. Eccellente per la sua maggior parte, le parti ambient non mi esaltano più di tanto ma sono poche), Akhlys – Melinoë (anche questo vale il disco dell’anno, se solo fosse uscito un po’ prima. Spaventoso, maestoso, un capolavoro), Nocte Obducta – Irrlicht (Es schlägt dem Mond ein kaltes Herz) (vale lo stesso discorso di Akhlis, uscito da troppo poco, altrimenti sarebbe lassù in cima), Alone in the Mist – In Chains of Torment (parte della generazione di fenomeni russa, non sbagliano un colpo. Atmospheric black metal eccellente. Non inventano nulla, ma scrivono della gran musica lo stesso), Yovel – Forthcoming Humanity (black greco con influenze death, piacevolissimo), Omitir – Ode (portoghesi, band di black tirato d’atmosfera agreste/pagana/medioevale. Esistono da un pezzo anche se non hanno fatto molti dischi, ma quello che fanno lo fanno proprio bene), Oracle – Hindsight is 2020 (speed/thrash/death metal tecnicissimo dall’Alabama. Se avessero alle spalle una label con i cazzi sarebbero delle superstar), Sale Freux – Le dernier corbeau du monde (è la raccolta su CD dei pezzi usciti sui 4 vinili dieci pollici split per collezionisti. L’ultimo picco del black metal francese in stileBlack Legions), Aveth – Echoes of a Mournful Dawn (di nuovo la generazione di fenomeni russa. I ragazzi hanno iniziato ad incidere musica da quando avevano 14 anni. Ora ne hanno 18, dei veterani… old style black metal di modello nordico fatto molto bene), Enshadowed – Stare into the Abyss (greci, fast & furious black metal, li adoro), Seth – Les blessures de l’âme : XX ans de blasphème (live @”Les Feux de Beltane”) (il vinile, doppio, è uscito quest’anno, la glorificazione di uno dei più grandiosi dischi black metal di tutti i tempi suonato per intero dal vivo per celebrarne il ventennale. Eccellenti i suoni), Festung – st (prima stampa in vinile, sempre di quest’anno. Non la prima stampa in assoluto, di qualche tempo fa e credo solo su tape. Poco importa: black metal oscuro con influenze dark/elettroniche, inquietante e maligno), Death Courier – Necrotic Verses (dinnanzi alle leggende ci si inchina e basta. Death Courier, il death metal greco migliore di sempre da più di trent’anni a questa parte), Asunojokei – Wishes EP (l’ennesimo disco che sarebbe molto più in alto in classifica se solo fosse uscito prima e mi avesse dato tempo di capirlo a fondo. Giapponesi, autori di uno schizzatissimo post-black/hardcore/black metal con inserti fusion… lascia a bocca aperta), Bull Elephant – Created from Death (seconda parte della trilogia. Tra non molto ne parlo più diffusamente. Viene classificato death/doom ma non credeteci, c’è molto di più), Pagan Hellfire – Chant of Forgotten Times (raccolta di pezzi vecchi o vecchissimi mai usciti su cd. Ci hanno pensato quest’anno, meno male. Per chi non è fanatico di vinili, split, demo, compilation ed altro è tutta roba nuova, e loro sono un gruppo con i coglioni fumanti), Cirkeln – Kingdoms that No One Remembers (black metal sinfonico dalla Svezia. Melodico quanto basta, vario, molto interessante), Ulthar – Providence (anche questi a suonare sono dei fenomeni, black/death intricatissimo, scrivono pezzi che ci vuole mesi a capirli da tanto che sono incasinati. Ma poi è pura goduria. Citazione a parte per la copertina pazzesca – come quella dell’album prima), Esoctrilihum – Eternity of Shaog (il black metal più strano che esista. Davvero malefico. Forse persino un po’ troppo occult, ma dipende dai gusti), Borgne – Y (un altro gran disco, non delude MAI), Nyrst – Orsök (Islanda + black metal = figata), Blood Stronghold – Spectres of Bloodshed (i più perfidi, massicci ed incazzati di tutta la lista. Non un attimo di respiro, puro odio), Forlesen – Hierophant (stranissimo anche questo, un mix di black, post black, elettronica, doom metal. Particolare, molto interessante), Lustre – The Ashes of Light (e son sempre loro. Grazie al cielo), Korgonthurus – Kuolleestasyntynyt (in attesa del nuovo Horna, quanto di meglio il black metal finlandese classico offra quest’anno), Natura Aeternum & Wintaar (per ultimi due gruppi, due one-man band, che quest’anno hanno fatto uscire un sacco di roba. I Natura Aeternum sono il progetto un ragazzino colombiano che suona post black/ambient di ispirazione Alcest, Lustre, Hermodr e simili. Nel 2020 ha pubblicato 4 full-lenght ed un EP, nei quali ci si trova molta buona musica, non tutta quanta comunque. Come Wintaar dalla Russia, “winter black metal” come lo chiama lui, che di full-lenght quest’anno ne ha pubblicati addirittura 8, molti solo in digitale su Bandcamp. Se selezionassero un po’ di più la loro produzione ci troveremmo di fronte a dischi imperdibili, invece c’è molta buona carne al fuoco ed altra roba che se non ci fosse sarebbe lo stesso. Meritano comunque la citazione tra chi mi è piaciuto di più perché molti brani sono da lacrime agli occhi).
L’Italia migliore: Blaze of Sorrow – Absentia (uno dei gruppi di maggior classe in ambito atmospheric/post-black che l’Italia abbia mai avuto. Sono di livello mondiale) e Vexev – Abyssus Abyssum Invocat (bello, tirato, spaccaossa. Un buon esempio di raw black metal rumoroso come si deve). Niente male anche il nuovo Dark Quarterer – Pompei: vale la citazione anche se non è propriamente il genere che preferisco. Però onore al merito, detto da un blackster impenitente penso sia un complimento.
Ciofeca dell’anno: Kassad – London Orbital (che delusione, che schifezza. Uno dei dischi che attendevo di più… Questo è pop black metal, e pensare che per me il precedente Faces Turn Away fu disco dell’anno 2017. Irriconoscibili, vade retro!) e Mork Gryning – Hinsides Vrede (mi sfugge il perché di questo disco. Che senso ha tornare dopo 15 anni a copiare se stessi e provare a ripetere Tusen ar har gatt dopo che negli anni avevi fatto tutt’altro e poi ti eri sciolto? Si sente lontano un chilometro che è costruito a tavolino, non ha nulla di esaltante e verrà dimenticato presto – contrariamente al disco cui fa il verso, che rimane un capolavoro assoluto)
Saluta il 2020: A mai più rivederci! Prima finisci meglio è, di male me ne hai fatto abbastanza, ora basta.
PIERO TOLA

MR. BUNGLE – The Raging Wrath of the Easter Bunny Demo
BARBARIC HORDE – Axe of Superior Savagery
ROTTING KINGDOM – A Deeper Shade of Sorrow
ETERNAL ROT – Putridarium
UNDEATH – Lesions of a Different Kind
CIRITH UNGOL – Forever Black
PARADISE LOST – Obsidian
GNIDA – R.A.K.
FLUIDS – Ignorance Exalted
NITELIGHT – Plays: Death’s Symbolic
LORENZO CENTINI

DEFTONES – Ohms
OZZY OSBOURNE – Ordinary Man
SECRETS OF THE MOON – Black House
HAVUKRUUNU – Uinuos Syömein Sota
IHSAHN – Telemark
FLUISTERAARS – Bloem
…AND YOU WILL KNOW US BY THE TRAIL OF DEAD – X: The Godless Void and Other Stories
MALOKARPATAN – Krupinské Ohne
WITCHCRAFT – Black Metal
EMMA RUTH RUNDLE & THOU – May Our Chambers Be Full
IL MASTICATORE
Disco dell’anno: Boris – NO
Top 10:
KONVENT – Puritan Masochism
BÜTCHER – 666 Goats Carry my Charriot
CITY MORGUE – Toxic Boogaloo
MINDTAKER – Toxic War
INTERNAL ROT – Grieving Birth
NERO DI MARTE – Immoto
BLACK MAGICK SS – Rainbow Nights
MALOKARPATAN – Krupinské ohne
O – Antropocene
I, DELUSIONIST – Catharsis
Altra roba che mi è garbata: Jodie Faster – Blame Yourself, Ghostemane ma meno del disco prima, lo split Purulent Spermcanal/Tu Carne, Kvelertak – Splid, Assassination – Seeds of the Master, Uada – Djinn, Code Orange – Underneath, Black Curse – Endless Wound, Wytch Hazel – III: Pentecost, Mr. Bungle – The Raging Wrath eccetera, ADAM – Sun, Emma Ruth Rundle & Thou – May our Chambers be Full, Afsky – Ofte Jeg Drommer Mig Dod, Midnight – Rebirth by Blasphemy, Anna von Hausswolff – All Thoughts Fly. St’anno è uscita troppa robba. Ah cazzo, i Deftones. Premio speciale “TupaTupa OinkOink” per la promozione della musica raffinata: Pothead – Skunk Fiction.
L’Italia migliore: Ponte del Diavolo – Mystery of Mystery, Nero Omega, Forgotten Tomb – Nihilistic Estrangement, Shores of Null – Beyond the Shores, Defamed – Aeon, Bologna Violenta – Bancarotta Morale, The Black – Ars Metal Mentis, L’Impero delle Ombre – Racconti macabri vol. III.
Ciofeca dell’anno: Andatevene affanculo voi e IGORRR, imbecilli, handicappati.
Saluta il 2020 con un video: L’album dell’anno dello scorso anno l’ho scovato solo quest’anno.
EDOARDO GIARDINA
Disco dell’anno: NERO DI MARTE – Immoto
Top 10:
ULCERATE – Stare into Death and Be Still
al-NAMROOD – Wala’at
SHORES OF NULL – Beyond the Shores (Of Death and Dying)
DEFTONES – Ohms
KONVENT – Puritan Masochism
BLACK ROYAL – Firebride
SÓLSTAFIR – Endless Twilight of Codependent Love
LEAFBLADE – The Goddess with Child
47 SOUL – Semitics
EMMA RUTH RUNDLE & THOU – May Our Chambers Be Full
Altra roba che mi è garbata: il nuovo dei The Ocean Collective e dei My Dying Bride sono decisamente più che apprezzabili. Enslaved mezzo sì. Per il resto vi risparmio le raccolte di musica elettronica palestinese.
Ciofeca dell’anno: Seeds of Iblis e Mulla a mani basse. Ma anche Testament ed Ensiferum. Queste purtroppo non mancano mai.
L’Italia migliore: in generale è uscita ottima roba, ma se dovessi decidere direi Bedsore e SVNTH.
Concerto dell’anno: abbiamo fatto in tempo a vedere pochi concerti quest’anno e quindi non c’è molta concorrenza, ma credo che i Candlemass allo Slaughter Club avrebbero vinto comunque. Sono semplicemente di una classe inarrivabile.
Concerto annullato dell’anno: sicuramente gli Atheist sempre allo Slaughter Club. Ci avevamo sperato tutti.
Saluta il 2020 con un video: Suburra nella vita vera.
CESARE CARROZZI
Disco dell’anno: CONCEPTION – State of Deception
Top 8:
WOLF – Feeding The Machine
BLACK DAHLIA MURDER – Verminous
BLACK FATE – Ithaca
JOHN PETRUCCI – Terminal Velocity
SORCERER – Lamentig of the Innocent
MARTY FRIEDMAN – Tokyo Jukebox 3
FATES WARNING – Long Day Good Night
ONSLAUGHT – Generation Antichrist
Ciofeca dell’anno: Rage – Wings of Rage e Alcatrazz – Born Innocent.
Video dell’anno: l’unica femmina se la prende lui.
ENRICO
Disco dell’anno: DEFTONES – Ohms
Top 10:
AC/DC – Power Up
ALL THEM WITCHES – Nothing as the Ideal
ELDER – Omens
EN MINOR – When the Cold Truth has Worn its Miserable Welcome Out
FONTAINES D.C. – A Hero’s Death
LOWRIDER – Reflections
MIDNIGHT – Rebirth by Blasphemy
MR. BUNGLE – The Raging Wrath of the Easter Bunny Demo
ORANSSI PAZUZU – Mestarin Kynsi
PARADISE LOST – Obsidian
Altra roba che mi è garbata: 1000Mods – Youth of Dissent; Emma Ruth Rundle & Thou – May our Chambers Be Full; Enslaved – Utgard; Brant Bjork – st; Idles – Ultra Mono; Inquisition – Black Mass for a Mass Grave; Kvelertak – Slip; Mondo Generator – Fuck It; Metz – Atlas Vending; Myrkur – Folkesange; Pallbearer – Forgotten Days; Spirit Adrift – Enlightened In Eternity; Steve von Till – No Wilderness Deep Enough; Ulver – Flowers of Evil; Wayfarer – A Romance with Violence.
Ciofeca dell’anno: The Smashing Pumpkins – Cyr (Billy, io ti voglio bene, però anche basta).
L’Italia migliore: Forgotten Tomb – Nihilistic Estrangement; Nero di Marte – Immoto; Shores of Null – Beyond The Shores (On Death And Dying)
Concerto annullato dell’anno: Nick Cave & The Bad Seeds @ Auditorium Parco Della Musica, Roma – 11 giugno 2020.
Saluta il 2020 con un video: SIGNORAAAAAAAAA
IL MARESCIALLO
Disco dell’anno: MOLDÉ VOLHAL – Into the Cave of Ordeals
Top 10:
ULCERATE – Stare into Death and Be Still
FINNTROLL – Vredesvävd
VAMPIRE – Rex
MY DYING BRIDE – The ghost of orion
KONVENT – Puritan Masochism
CIRITH UNGOL – Forever Black
PANZERFAUST – The Suns of Perdition – Chapter II: Render unto Eden
AUDN – Vökudraumsins fangi
MIDNIGHT – Rebirth by Blasphemy
INQUISITION – Black Mass for a Mass Grave
Menzione d’onore: YE BANISHED PRIVATEERS – Hostis Humani Generis, fuori categoria ma sempre dei nostri.
Altra roba che mi è garbata: anno funesto, ma pieno di roba molto buona e di ogni genere. Cito in ordine sparso ma mi dimentico sicuramente roba, comunque Mystic Prophecy, Uada, Sojourner, Ensiferum, Paradise Lost, Empire of the Moon, Primal Fear, Burzum, Haunt, Ambush, l’EP dei My Dying Bride, Doomraiser, Drakum, Verikalpa e ancora Dopesmoker – Zeroin, Stallion – Slaves of Time, Feuerschwanz, Falconer.
Ciofeca dell’anno: Boh, Grave Digger? Dark Tranquillity? Con dispiacere in entrambe i casi. Però All for the Kingdom mi era piaciuta.
L’Italia migliore: con una punta di campanilismo, NAAT.
Migliore (e ultimo) concerto prima del lockdow: Moonsorrow all’heathen assault over Brno. O di quando, nel candore dell’inconsapevolezza, siamo volati fino in Repubblica Ceca. Ora associo quella trasferta alle prime scene del film L’esercito delle 12 scimmie.
Concerto streaming dell’anno: decisamente il live in diretta Facebook di Eldamar, difficilissimo da raggiungere e scomodissimo da visionare, si è rivelata l’esperienza di alienazione 2020 definitiva in ambito metal, per le poche migliaia di dissociati che hanno avuto la perseveranza di seguirli (grazie Barg).
Gruppo di supporto dell’anno: Kreator allo streaming del Wacken, convintissimi nonostante la situazione allucinante di quest’anno. Gli headliner erano i Sabaton ma Mille era decisamente su un livello superiore. Tra l’altro, tra le birre consumate a velocità imbarazzante in compagnia dell’inossidabile amico Mosè (sotto gli occhi attoniti della mia consorte) e il caldo assassino di quei giorni, è stata l’esperienza più vicina al rito annuale del festival estivo.
Saluta il 2020 con un video: la disperazione del popolo causata dalla penuria di beni non considerati essenziali durante il periodo di quarantena.
MATTEO CORTESI

La playlist del 2020:
Gennaio: Pestilence – Chronic Infection
Febbraio: Death In June – Death of the West
Marzo: Laibach – Italia (per crederci)
Aprile: Battiato – Povera Patria
Maggio: Massimo Volume – Le Nostre Ore Contate
Giugno: BBC – Ngunyuta Dance
Luglio: Purple Disco Machine, Sophie and the Giants – Hypnotized
Agosto: Philip Glass – The Grid
Settembre: Raw Power – Politicians
Ottobre: Discharge – The Nightmare Continues
Novembre: Uochi Toki – Traccia 56
Dicembre: Z100 – E Non Finisce Qui
Film non uscito al cinema dell’anno: Sound of Metal
Concerto annullato dell’anno: Godflesh
Festival annullato dell’anno: Roadburn tre settimane prima
Vacanze andate a puttane dell’anno: Olanda per esplorare le montagne
Live in streaming dell’anno: Chris Liebing djset di sei ore la prima sera di lockdown totale
Assembramento dell’anno: Torino/Napoli, novembre
True believer: Mel Gibson
MARCO BELARDI
Disco dell’anno: ARMORED SAINT – Punching the Sky
Top 10:
HAZZERD – Delirium
PSYCHOTIC WALTZ – The God-Shaped Void
IRON ANGEL – Emerald Eyes
ORANSSI PAZUZU – Mestarin Kynsi
RAVEN – Metal City
PLAGUE – Portraits of Mind
SPIRIT ADRIFT – Enlightened in Eternity
CRYPTIC SHIFT – Visitations from Enceladus
POLTERGEIST – Feather of Truth
CONVOCATION – Ashes Coalesce
Altra roba che mi è garbata: certamente Paradise Lost, i divertentissimi Rising Steel e a seguire Conception, in un’annata meravigliosa per il prog metal in generale; poi direi di chiudere con Mekong Delta, i redivivi Cirith Ungol e quegli Ulcerate che non si decidono a sbagliarne mezza. Sotto terra menzionerei i meravigliosi Kult of the Wizard, americani, usciti con Gold intorno a febbraio/marzo. Si trovano su Bandcamp, recuperateli e dategli una mano che ne vale veramente la pena.
Ciofeca dell’anno: Onslaught e Heathen, due album che ho atteso per molto tempo e che non mi sono proprio andati giù. Ignavi e difficili da giudicare i Testament col solito album preconfezionato di cui alla lunga ricorderò a dir tanto una canzone (Dream Deceiver), a chiusura d’una annata in cui il thrash metal ha fatto la voce grossa coi nomi più piccoli e con le reunion in cui speravo meno.
L’Italia migliore: Ancillotti, Shores of Null e Bedsore, progetti e album praticamente agli opposti e che m’hanno tenuto incollato per un bel po’ di tempo.
Saluta il 2020 con un video: no, saluto il 2020 in tutti i sensi. Vaffanculo.
CHARLES
Disco dell’anno: SHORES OF NULL – Beyond the Shores (On Death and Dying)
Top 10:
…AND OCEANS – Cosmic World Mother
DEATH THE LEVELLER – II
DEMONS & WIZARDS – III
GOD DETHRONED – Illuminati
HAKEN – Virus
KONVENT – Puritan Masochism
MY DYING BRIDE – The Ghost of Orion
PARADISE LOST – Obsidian
THE SPIRIT – Cosmic Terror
ULCERATE – Stare into Death and Be Still
Altra roba che mi è garbata: molta roba, e di qualità medio-alta quest’anno, tanto è vero che (a parte Shores of Null, God Dethroned, The Spirit e My Dying Bride, una spanna sopra) gli altri che ho citato e che segnalerò qui di seguito (in rigoroso ordine alfabetico e con un doveroso mini commento) li reputo tutti più o meno sullo stesso livello, in quanto avrebbero avuto pari possibilità di finire in top 10: AC/DC (ok, qui il commento è superfluo), Angellore (se ‘sto disco fosse uscito vent’anni fa ne sarei uscito matto), Annihilator (apprezzo abbastanza a prescindere qualsiasi cosa produca Jeff Water, salvo poi dimenticarlo dopo dieci minuti. Ballistic, Sadistic l’ho riascoltato un’ultima volta per “sicurezza”, e niente, bello), Auðn (sono islandesi, fanno black metal atmosferico, il disco è notevole, peccato abbia avuto poco tempo per farlo mio al 100%), Batushka (ovvero: quando indossare il cappuccio non è necessariamente indice di poseraggine), Cirith Ungol (sarebbe stato uno dei gruppi della vita se non fosse per quella voce insopportabile di Tim Baker e questo disco conferma ciò che ho sempre pensato sul loro conto), Dawn of Solace (autori di un album di ottima fattura che per qualche motivo non ho apprezzato per quanto, forse, avrei dovuto, nonostante lo abbia ascoltato una infinità di volte), Dopelord (ovvero: repetita iuvant), Draconian (banda di piacevolissimo gotico pipparolo svedese senza se e senza ma che mi ricorda vagamente i Theatre of Tragedy del periodo Aégis, quindi qui il discorso è più o meno lo stesso fatto con gli Angellore), En Minor (Anselmo in versione “Bublé a fine carriera alcolizzato e depresso” non mi è dispiaciuto per niente), Falconer (farewell, siete stati grandi ma non grandissimi, ora rimettete insieme i Mithotyn per fare i concerti), Katavasia (membri dei Varathron che fanno dischi alla Varathron, quindi alla Rotting Christ, quindi bellissimi), Havukruunu, Kawir (inizialmente li avevo messi in top ten ma poi li ho tolti perché in fin dei conti non li ho ascoltati moltissimo e inoltre mi sono reso conto dopo che è un disco del 2019 e le regole della playlist non sono oggetto di interpretazione), King Dude (forse il primo disco di questo signore che mi piaccia veramente: sembra abbia dismesso i panni del piacione tombeur de femme bello, tatuato e dannato e si sia attestato su un registro musicale più intimo, oscuro e, secondo me, più congeniale al genere di riferimento), Kvaen (derivativo as usual ma che gli vuoi dire, peccato per qualche riempitivo di troppo), Lik (ibidem), Lustre (minimalisti e dannatamente evocativi come sempre, in dubbio fino alla fine se metterli o no in top 10), Marilyn Manson (Spotify mi dice che Manzo è l’artista che ho ascoltato di più quest’anno e un po’ me ne vergogno. Eh, ma il disco è bello e non ci posso fare niente), Necrophobic (alla fine mi piacerebbero anche se si mettessero a cantare la lista della spesa), Paysage D’Hiver (prendete il concetto di fruibilità e ribaltatelo. Una fatica stargli dietro ma alla fine lo sforzo viene premiato), Rome (presenza costante nelle mie playlist di fine anno da sempre, sciacquatevi la bocca quando parlate di Jerome), Solstafir (qualche attenzione in meno all’estetica, un po’ di più alla sostanza e tornerete grandi), Uada (incappucciati, ma ciò non impedisce loro di fare anche buoni dischi, come non impedisce loro di rendersi antipatici ai più), Vredehammer (la più grande rosicata di quest’anno, se solo avessero osato con la cafonaggine).
Poi, c’è una pletora di gruppi i cui nuovi album non ho ancora ben interiorizzato per questioni di tempo, fondamentalmente, e non ho capito se davvero mi piacciono abbastanza o tantissimo. Ne cito alcuni in ordine sparso: Mork Gryning (sui quali i pareri qui dentro sono discordanti e forse un motivo ci sarà), Svartsyn (hanno tutte le carte in regola per piacermi e li seguo da molto, solo che mi lasciano sempre un po’ così), …And You Will Know Us by the Trail of the Dead (non è il mio genere e non li avevo mai coverti, però bella scoperta), Celestial Season (gradito, sebbene non memorabile, ritorno dall’oltredoom della storica band olandese), Counting Hours (l’ennesimo gruppo stile ultimi Katatonia ma decisamente migliore degli ultimi Katatonia, che conferma la teoria secondo la quale il problema non risiede nello stile dei Katatonia ma proprio nei Katatonia in sé), Empire of the Moon (super derivativi, ma gustosissimi), Enslaved (il nuovo disco mi aveva convinto di più a un primo impatto, infatti mi sembra che più lo ascolto, più gli trovo difetti, comunque grande classe generale come al solito e sparuti picchi di manifesta superiorità), Sunken (sono danesi e sono giovanissimi, fanno un black metal atmosferico onirico e naturalistico senza particolari voli pindarici ma anche senza difetti), Severoth (ad un primo e, fino ad ora, unico ascolto, non posso che averne una opinione positiva).
Discorso a parte per l’ambito synthwave: anche quest’anno ne ho ascoltato una svalangata (essendo, per via della ripetitività e delle melodie gigionesche, il genere con cui mi concentro meglio quando devo lavorare). Sebbene non abbia trovato nulla di particolarmente eclatante (quella dei Nitelight che rifanno Symbolic è una bella idea – neanche così originale se vogliamo dirla tutta – ma mi pare che non sia venuto fuori un granché), mi sento di fare lo stesso qualche sparuta segnalazione: in primis Daniel Deluxe (sia l’album Exile, sia la OST Ghostrunner che a tratti fa volare), ma anche le cose nuove di Deadlife, The Midnight e Carpenter Brut che si confermano tutti sempre godibili anche quando non sono propriamente al top della forma, come stavolta.
Ciofeca dell’anno: IGORRR (ça va sans dire avec sauce au ragoût napolitain et un doigt dans le cul).
L’Italia migliore: Blaze of Sorrow e Naat.
Saluta il 2020 con un video: video montage stuff timo tolkki little boy i miss you
Disco dell’anno:
Ecclesia – De Ecclesiae Universalis
Mi è piaciuta un sacco di roba quest’anno, diciamo anche che ho avuto più tempo, durante il primo lockdown, di dedicarmi alla musica. Ho apprezzato molte delle cose che citate. La mia lista seguente tende a dare più spazio a dischi underground.
Mavorim – Axis Mundi (black metal)
Sweven – The Eternal Resonance
Rope Sect – The Great Flood (goth rock)
Conception – State of Deception
Ulcerate – Stare into Death and be Still
Fates Warning – Long Day Good Night
Psychotic Waltz – The God-shaped Void
Beltez – A Grey Chill and a Whisper (semplicemente il miglior disco black metal dell’anno)
Fontaines d.c. – A Hero’s Death (post-punk)
The Ocean – Phanerozoic II
Ages – Uncrown
Keiser – Our Wretched Demise (death/black)
Enslaved – Utgard
Trident – North
Cryptic Shift – Visitations from Enceladus
Thrashwall – Thrashwall
Khors – Where the word acquires Eternity
Nox Aeternum – The reaction: a higher form of killing (melodic black alla svedese)
Horna – Kuoleman kirjo
Inquisition – Black mass for a mass grave
Katavasia – Magnus Venator
P.s. Carrozzi sta a invecchià malamente e pare mi’ nonno.
Utente dell’anno: Vito
Saluti e baci
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Grazie per la minzione, fa bene al mio egoboost. Ti auguro di morire molto anziano. Comunque dopo aver visto la foto di o del Masticatore non ho più niente da chiedere alla vita, sono veramente soddisfatto.
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Il Tola che non mi cita manco un disco synthwave è pure delusione…cmq rimedio io con i Zombie Hyperdrive, mentre ora sto ascoltando con soddisfazione “Divide & Collide” dei 3Force, niente di clamoroso ma pompa bene.
Io sono ancora indeciso sul disco dell’anno, ma a meno di ascolti clamorosi nei prossimi giorni, direi che quasi sicuramente ci piazzo gli Eternal Rot. Poi a me è garbato molto anche il disco dei Nero Or The Fall Of The Rome che nessuno dei recensori ha citato e poi non me ricordo altro…sto invecchiando come il Carrozzi…
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scusate ma mi sono accorto ora che manca il commento del Messicano…la pandemia lo ha rinchiuso in qualche giungla del Sudamerica?
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qui i miei
Necrophobic – Dawn of the Damned
Mörk Gryning – Hinsides Vrede
The Spirit – Cosmic Terror
Heaven Shall Burn – Of Truth And Sacrifice
Conception – State of Deception
Revolting – The Shadow at the World’s End
Benediction – Scriptures
Demonical – World Domination
At 1980 – A Thousand Lives
Bütcher – 666 Goats Carry My Chariot
Fates Warning – Long Day Good Night
Lik – Misanthropic Breed
no dissonanze, no bububu, no avantgarde, no post-black. Ormai ho capito che tanta roba contemporanea non fa per me, pazienza. Non devo farmela piacere per forza.
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Mi rendo conto solo adesso che Cesarone ha usato FaceApp. Almeno spero. Sei brutto uguale, comunque.
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TRIVIUM – What the Dead Men Say
THE AMITY AFFLICTION – Everyone Loves You… Once You Leave Them
BURZUM – Thulêan Mysteries
BUTCHER – 666 Goats Carry My Chariot
VAMPIRE – Rex
KATATONIA – City Burials
NAGLFAR – Cerecloth
NECROPHOBIC – Dawn Of The Damned
…AND OCEANS – Cosmic World Mother
FINNTROLL – Vredesvavd
MORK GRYNING – Hinsides Vrede
INQUISITION – Black Mass For A Mass Grave
NOCTE OBDUCTA – Irrlicht
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Sono abbastanza distante dai vostri lidi, ma dico comunque la mia:
TOP 10:
1. Logos – Sadako E Le Mille Gru Di Carta
2. Fren – Where Do You Want Your Ghosts To Reside
3. Hällas – Conundrum
4. Celeste – Il Principe Del Regno Perduto
5. Zopp – Zopp
6. Elds Mark – Elds Mark
7. Green Carnation – Leaves Of Yesteryear
8. Wobbler – Dwellers Of The Deep
9. Pale Divine – Consequence Of Time
10. Rick Wakeman – The Red Planet
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Logos in effetti molto bello. Wobbler non l’ho ancora capito e assimilato bene. Personalmente mi sono piaciuti molto i Pendragon quest’anno.
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Vergogna! Nessuno che sia filato “Raveging Iron” degli Eternal Champion!!!
Concerto annullato dell’anno: i Mercyful Fate che rifacevano “Don’t break the oath” al Rock the Castle. Ancora piango.
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