Tre uscite uggiose e depressive come il cielo dicembrino: i The Otolith, progetto dei tizi dei SubRosa; le BlackLab, grezzissimo duo giapponese al femminile; e gli Orthodox, col loro approccio mediterraneo al doom.
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Sludge, post-core, industrial e parecchio altro: il sorprendente debutto dei Chat Pile dall’Oklahoma spande malessere come un untore.
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Riflessioni elettorali da crisi di legislatura con Friends of Hell, Deumus, Ornamentos Del Miedo, Elusive God e Come to Grief.
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“Il miglior disco dei Sunn O))) non è un disco dei Sunn O)))”. Rampton rimane tuttora una delle esperienze più estreme, marce, sporche e sudicie che siano mai state incise su disco.
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Arrivano archi, orchestrazioni, momenti di apparente quiete, atmosfere più dilatate. Il culmine del cammino evolutivo dei californiani.
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