Pensavo fosse la fine, o forse il 4 di luglio. Trent’anni di Superunknown
Doverosa celebrazione di un disco infinito, che ha cambiato la vita a molti di noi. Un album splendido che però non splende. Anzi, assorbe la luce. Una voragine senza speranza dove c’è morte ovunque.
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