I suoni, lo stile, gli interpreti, le canzoni. In Fragments of the Ageless è tutto giusto. Se amate i vecchi Morbid Angel, non potrete fare a meno di questi battaglieri californiani.
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Secondo episodio dedicato alle ispirazioni lovecraftiane dei Morbid Angel, dalla riedizione di Abominations of Desolation all’era Tucker, tra blasfeme invocazioni e divinità ancestrali e innominabili.
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Forse nessun altro gruppo si è ispirato in modo così intenso all’opera del solitario di Providence. In questa puntata partiamo dai primi demo degli anni ’80 e arriviamo a Blessed Are the Sick.
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Un blocco unico di malvagità, uno spiraglio aperto su orrendi scenari di caotica blasfemia: l’ultimo disco classico dei Morbid Angel è anche quello in cui si riesce a sentire di più Yog-Sothoth.
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Il chitarrista dei Morbid Angel dovrebbe darci un taglio con alcol e droga. Lo dimostrano non solo i recenti collassi sul palco ma anche i problemi con le forze dell’ordine e la passione per la pesca dei ratti nelle fogne di New York.
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