E così, subito dopo la famosa intervista in cui il chitarrista diceva peste e corna di tutti, arriva l’annuncio della reunion degli Slayer. Il senno di poi è una scienza esatta.
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Ok, era nell’aria ma l’annuncio ufficiale è comunque una sorpresa. Noi siamo ovviamente sicuri che i soldi non c’entrino nulla e che Mangini (eseguiva solo gli ordini, come Kappler) sia stato gettato via come un condom usato nel nome dell’Arte.
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Prosegue la sconcertante picchiata verso l’abisso di un nome che fu gloriosissimo e non merita questa straziante agonia. Dalla copertina alla produzione, è tutto disperatamente sbagliato.
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C’è chi ritiene che il nuovo album di un gruppo adorato in gioventù debba essere ascoltato a prescindere. E chi certi capitoli li ha chiusi trent’anni fa, e non per partito preso. Voi da che parte state?
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Il chitarrista superstite degli SLAYER sostiene che la band si sia sciolta troppo presto e pensa a un nuovo progetto con Bostaph. Noi siamo di parere opposto: Repentless non sarebbe mai dovuto uscire.
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