Gli ultimi album di Misery Index (sempre bravi ma ormai fanno death melodico), Pathology (idem), Venom Prison, Jungle Rot (sempre una garanzia) e Artificial Brain.

Ripercorriamo la carriera di una semisconosciuta ma validissima band finlandese, dedita a un oscuro black/death dalle atmosfere siderali e notturne.
Read more »Proviamo a dimenticare Lulu e ricordiamo il penultimo, ambizioso lavoro in studio dell’ex Velvet Underground, ispirato all’opera di Edgar Allan Poe.
Read more »Quando i celebri emuli svizzeri degli Ac/Dc tentarono un ritorno alle origini. Il risultato non andò oltre un piacevole sottofondo per pitturare la staccionata.
Read more »Gli ultimi album di Misery Index (sempre bravi ma ormai fanno death melodico), Pathology (idem), Venom Prison, Jungle Rot (sempre una garanzia) e Artificial Brain.
Read more »C’è modo e modo di accendere gli ultimi fuochi. Centini si è sorbito l’ultimo orribile disco di Iggy Pop per poi trovare ricetto nell’inattesa cazzimma dell’ottantenne Arthur Brown.
Read more »Siete stressati, affaticati, avete bisogno di rilassarvi e dimenticare i dolori terreni? Ascoltate questi sei pezzi e vi sentirete subito meglio.
Read more »Il video che accompagnò la spettacolare hit Summer Is Crazy non solo era chiaramente ispirato all’estetica dei Dimmu Borgir ma finì per influenzare il look di Dani Filth durante la sua fase gotica. Vedere per credere.
Read more »Qualcuno ricordi a Ulrich e compagni, se vogliono continuare a fare il verso ai Motorhead, che a Lemmy quando è morto probabilmente tirava ancora.
Read more »Un concept su Arancia Meccanica con tutto quello che abbiamo amato e amiamo dei Necrodeath: velocità, potenza, un perfetto equilibrio fra dissonanze e melodie, una capacità di sintesi musicale strabiliante.
Read more »Più volte abbiamo scritto articoli sui cambiamenti che notiamo nel mondo della musica. Oggi recensiamo un libro che cerca di schematizzarli.
Read more »Gli ultimi album di Misery Index (sempre bravi ma ormai fanno death melodico), Pathology (idem), Venom Prison, Jungle Rot (sempre una garanzia) e Artificial Brain.
Un concept su Arancia Meccanica con tutto quello che abbiamo amato e amiamo dei Necrodeath: velocità, potenza, un perfetto equilibrio fra dissonanze e melodie, una capacità di sintesi musicale strabiliante.
Per gli amanti del death doom di metà anni Novanta, il grande ritorno dei veterani Enchantment dopo 28 anni di silenzio e il debutto dei Mother of Graves, raccomandati da sua maestà Dan Swanö.
La crisi creativa è ormai alle spalle: gli Obituary hanno ritrovato lo smalto e l’energia di un tempo e il loro nuovo album è il migliore da Frozen In Time.
I primi acquisti del 2023 di Griffar: lo split Geist of Ouachita/Eternal Tomb (entrambi ignoti pure a Metal Archives) e Angstloch.
Il capolavoro (e speriamo non il canto del cigno) dei Wormrot, l’inesplicabile svolta black metal degli Eucharist e i nuovi album di The Chasm, Father Befouled e Bloodbath.
Cold Steel for the Necromancer era uscito a luglio 2022, a vent’anni di distanza dal precedente And Rome Shall Fall. Noi non ce n’eravamo accorti, e quindi cerchiamo di rimediare in colpevolissimo ritardo.
Un gruppo intrinsecamente minore che da più di trent’anni continua a cercare la quadra saltando da un carrozzone all’altro. I riff ci sono ma la voce rimane un problema.
Qualcuno ricordi a Ulrich e compagni, se vogliono continuare a fare il verso ai Motorhead, che a Lemmy quando è morto probabilmente tirava ancora.
Più volte abbiamo scritto articoli sui cambiamenti che notiamo nel mondo della musica. Oggi recensiamo un libro che cerca di schematizzarli.
Vi presentiamo i Siege of Power: alla voce il leader degli Autopsy, alla batteria Bob Bagchus, più altri rispettabili esponenti della scena death olandese. Come privarsene?
Nuova anticipazione da Homicidal Ecstasy, il nuovo disco dei deathster americani, la cui inattesa affermazione suscita diversi interrogativi e qualche perplessità.
Punti di contatto con Machete III e certa pornografia tedesca anni Ottanta hanno reso la nuova serie degli autori di Dark qualcosa di pericoloso. E Netflix la ha cancellata dopo la prima stagione.
I nuovi singoli di Katatonia, Nothingness, Leper Colony, Shores of Null, Ontborg, Nunslaughter, Deviser e Obituary.
C’è modo e modo di accendere gli ultimi fuochi. Centini si è sorbito l’ultimo orribile disco di Iggy Pop per poi trovare ricetto nell’inattesa cazzimma dell’ottantenne Arthur Brown.
Siete stressati, affaticati, avete bisogno di rilassarvi e dimenticare i dolori terreni? Ascoltate questi sei pezzi e vi sentirete subito meglio.
Il video che accompagnò la spettacolare hit Summer Is Crazy non solo era chiaramente ispirato all’estetica dei Dimmu Borgir ma finì per influenzare il look di Dani Filth durante la sua fase gotica. Vedere per credere.
Il canale Telegram nel quale decidiamo chi recensisce cosa si è trasformato in un sordido forum enogastronomico e non si capisce più nulla. Ed è per questo che recensiamo gli Early Moods per la seconda volta.
Ripercorriamo la carriera di una semisconosciuta ma validissima band finlandese, dedita a un oscuro black/death dalle atmosfere siderali e notturne.
Proviamo a dimenticare Lulu e ricordiamo il penultimo, ambizioso lavoro in studio dell’ex Velvet Underground, ispirato all’opera di Edgar Allan Poe.
Quando i celebri emuli svizzeri degli Ac/Dc tentarono un ritorno alle origini. Il risultato non andò oltre un piacevole sottofondo per pitturare la staccionata.
Lo split tra Deathspell Omega e Mutiilation, la raccolta di rarità di Malmsteen, l’immonda ignoranza dei Sadistik Exekution, la reunion dei Merciless, Stormwarrior, Ad Hominem e altri ventennali.
Nel 2002 i Manilla Road fecero uscire non solo il loro nuovo disco ufficiale Spiral Castle ma anche Mark of the Beast, risalente al 1981 e fino a quel momento esistente solo in bootleg.
Ultimo album del gruppo di Paul Gilbert, eroe della sei corde che a quel punto si era già evidentemente stancato delle sonorità pesanti.