Prosegue il racconto delle suggestioni esoteriche insospettabili della nostra cultura pop. Dal rassicurante mago Zurlì al Giardino del Mago cantato dai Banco del Mutuo Soccorso, tra gli inquietanti misteri celati dai Castelli Romani.
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Il Messicano torna a rimestare nel torbido, risvegliando ricordi di un oscuro passato catodico. Dal Divino Otelma a Pierre la Sultana, ecco un’altra infornata di maghi, profeti, indovini e televenditori.
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Torna l’appuntamento col lato oscuro dei nostri ’70 musicali. Stavolta andiamo alla ricerca di una credibile evil woman de noantri, tra la sulfurea Sabina Ciuffini, soubrette parlante di Bongiorno, e una Mia Martini immolata sul rogo.
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Negli anni Settanta i riferimenti a Lovecraft nella musica furono rari e confinati al prog rock e al nascente heavy metal dei padri fondatori Black Sabbath.
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Un viaggio solitario, un castello di notte, un concerto inaspettato e una domanda: ma se Tony Iommi avesse fatto il gelataio, chi ci avrebbe dannato l’anima, Ricky Gianco? Spoiler: forse sì.
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