GRIMA // KANONENFIEBER @Klub Gwarek, Cracovia 27.02.2023

Un altro lunedì. Proprio come la settimana scorsa con i Wormrot e dopo i bagordi del fine settimana, in questo caso rappresentati da un trasferta berlinese per vedere Michael Angelo Batio in armatura, ecco un’altra serata gentilmente offerta dallo stesso popolare ritrovo di studenti universitari, allestito per l’occasione per ospitare un centinaio di panzoni coi capelli lunghi e le magliette con i teschi che stasera verranno per vedere quello che è stato un vero e proprio fenomeno nel biennio della pandemia, ovvero i Kanonenfieber e il loro immaginario guerresco e di vita di trincea. I teteschi stasera si presentano con i russi Grima, fautori di un interessante ambient black metal a tema foreste, arbre magique, Orso Yoghi etc.

Una cosa che sicuramente avrete tutti notato nell’ultimo decennio è che in certi ambienti, se vuoi avere davvero successo (nei limiti della nicchia del genere, ça va sans dire), ti devi mascherare. Non farò nomi perché non ce n’è bisogno, ma diciamo che al netto della musica, anche buona, molta della caratura dei nuovi prodotti è data dal fattore che gli anglofoni definirebbero gimmick, ovvero un immaginario che possa essere sviluppato sotto forma di un vero e proprio concept, oppure un’impronta stilistica e tematica definita dall’abbigliamento utilizzato sul palco, dagli ambaradan e ammennicoli vari che purtroppo sembrano essere davvero la caratteristica portante di tante, troppe nuove bande che si affacciano su un mercato ormai saturo di copie delle copie. Gruppi che per infiocchettare il tutto con un’aura di freschezza devono utilizzare questo o quel costume, talvolta ai limiti del pagliaccesco.

I Kanonenfieber rientrerebbero perfettamente in questo insieme, diciamo. Il loro album-culto Menschenmühle è un prodotto discreto, con alcune buone trovate, bei riffini qua e là, ma nulla, proprio nulla che faccia strappare i capelli.

Quando attaccano sono piazzato davanti alla transenna, posizione dalla quale ho potuto ammirare tutta la preparazione dell’esibizione, con il finto filo spinato, i sacchi pieni di terra per trincerare le fosse e tutto l’occorrente per creare l’atmosfera giusta. La scaletta è lunga, o così mi pare, e sospetto che peschi dall’intera discografia, non consistente ma comunque bastevole per un’ora e passa di esibizione.

Mi rendo conto quasi immediatamente che vederli dal fondo della sala o anche da metà non sarebbe stata la stessa cosa. I tedeschi mettono su un baraccone niente male, tra costumi, mossette, recitazione e, non ultimo, riff e blast a cannone (appunto). Un’esibizione che non può non strappare qualche sorriso genuino e tenere inchiodato lo spettatore, che si affezionerà alla sorte dei poveri soldati in quella infame guerra di trincea, fino ad arrivare alla resurrezione del cantante/sergente in guisa di tristo mietitore.

L’esibizione é intensa e alla fine si ha la sensazione di dovere riprendere il fiato. Resto vicino alla transenna per un po’ e poi mi sento spingere; il tempo di girarmi e un tizio vestito da druido/fantasma, con una maschera mostruosa, mi fa capire che mi devo levare dalle palle. È uno dei Grima, che si accingono a salire sul palco.

Siccome sono ancora spossato dai Kanonenfieber decido di andare a sentire il concerto dal bancone del bar, perché tanto la sala è piccola e si sente benissimo anche da là. Mi rendo conto poi, a metà esibizione, che è stato un errore. Su disco i Grima sono un ottimo gruppo di quello che oggi si definisce black atmosferico, tutto giocato sulle cadenze dei riff e le trame melodiche accompagnate da urla lancinanti che sembrano provenire da una remota e nebbiosa foresta. Me li godo con una birra in mano. Poi però scopro che visti da vicino sono pure meglio e coinvolgono di più, con i loro costumi mostruosi. Promuovono un nuovo album, Frostbitten, che ormai è dell’anno scorso e che è davvero un ascolto consigliato.

Mi rendo conto ancora una volta, come fu per i Batushka, che i gruppi che oggi puntano su queste trovate sono concepiti per dare tutto sul palco, e si vede. Gli stessi Kanonenfieber mi dicono poco quando li sento a casa, ma dal vivo sono una esperienza che rifarei anche domani. Non perdeteveli se passano dalle vostre parti. (Piero Tola)

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