Entombed // Buffalo Grillz // Southern Drinkstruction @Traffic, Roma, 27.04.2012
La volta scorsa erano saltati a causa dei crudeli winterdemons che erano calati sulla capitale. Erano riusciti a recuperare il concerto all’ultimo momento all’Orange di Pescara e io avevo speso il pomeriggio a mandare messaggi a tutti gli abruzzesi che conoscevo. Oggi invece è il primo giorno di caldo della madonna. Avendo il turno la mattina presto, ero andato in redazione con il maglione temendo i rigori mattutini. Dopo qualche ora stavo schiattando ma non potevo togliermelo perché sotto avevo la longsleeve dei Morbid Angel Extreme Music For Extreme People. Dopo Illud Divinum Insanus non ti ci puoi più far vedere in giro. Prima del concerto faccio l’ormai obbligatoria sosta al ristorante cinese vicino al Traffic. Sul menù c’è un inquietante refuso. Carbonara, amatriciana e saltimbocca, a parte perché diavolo dovreste andarveli a mangiare al ristorante cinese, vengono elencati sotto la voce menù all’italiano. Che prima secondo le leggende urbane erano gatti e cani. Adesso è il secolo del Dragone e non si cazzeggia più. Ordino il pollo perché ho letto che la carne umana ha un sapore molto simile a quella del maiale. Fatto il pieno di glutammato monosodico e birra Tsingtao (siccome devo sempre fare lo snob che prende la bevanda tipica), entro.
A dar fuoco alle polveri sono gli Housebreaking da Cassino. Con un full già alle spalle, il quintetto ci serve un thrash/death dalle venature HC e dal buon impatto. Il pubblico è ancora poco numeroso ma non si fanno intimidire troppo e tengono il palco con mestiere. Il cantante Marco saluta un calabrese non identificato presente nel pubblico e annuncia che stanno lavorando al successore di Out Of Your Brain, uscito nel 2010. Un aperitivo più che adeguato per una serata all’insegna del sudore e della violenza. Mi ricordo il chitarrista Mariano Fontaine perché quando avevo 16 anni e mi dibattevo tra tape-trading e fanzine fotocopiate gestiva la Whiplash Productions. È il principale responsabile della mia collezione di flyer vintage, i suoi pacchi ne erano zeppi. Il mio preferito resta quello di Ugluk con scritto ‘omo di merda’ da ignoti col pennarello.
Tocca agli ormai rodati Southern Drinkstruction, che alzano un muro sonoro lercio e scivoloso fatto di chitarroni che trasudano bourbon e fetore di sludge. A dispetto del moniker, il loro suono affonda nelle paludi della Louisiana fino a un certo punto. C’è molto death metal, c’è una lieve ma persistente componente black e le derivazioni sabbathiane vengono dritte dal doom classico (sentitevi un brano come Redneck Zombie Distillery, dal recentissimo Drunk Till Death) e i momenti in cui li preferisco restano quelli più veloci e truculenti. Negli ultimi anni si sono costruiti un buon seguito live e vengono accolti con calore. Loro ricambiano con dirompenti randellate tra le quali brilla l’hardcoreggiante Nasty Jackass. Ci lasciano già discretamente pesti in attesa di finire triturati nella consueta, irresistibile carneficina targata Buffalo Grillz. È la terza volta che li vedo dal vivo e spaccano sempre di più. Celebrano il release party del nuovo Manzo Criminale (del quale vi abbiamo già fatto assaggiare una fettina), che conferma la loro genialità nella scelta dei titoli. Non vi ripetiamo il discorso sul fatto che Enrico (sempre un intrattenitore impagabile) lo conosciamo da anni e che di ciò che scriviamo sui Buffalo siamo sinceramente convinti, etc, perché i fatti parlano fin troppo. Quello che li distingue dalla maggioranza dei gruppi grind è che dimostrano a ogni dannato blast beat quanto si divertano a suonare questa musica. Su Forrest Grind scatta pure la scenetta con il pubblico che grida corri, Forrest, corri. Sono una belva feroce che prima di azzannarvi alla gola e sbranarvi vi prende a ceffoni e vi fa pure una pernacchia. Purtroppo assisto solo a mezzo show perché devo braccare gli Entombed fuori dal backstage per capire se l’intervista la vogliono fare prima o dopo aver suonato. Rientro per un nuovo giro di amaro e a pochi metri da me, scoccata la mezzanotte, vedo iniziare a scatenarsi l’apocalisse.
Se non ci sono foto in questo articolo è perché, mentre gli Entombed attaccavano con la mastodontica Eye Master, mi ero precipitato nel pit e avevo avuto l’intelligentissima idea di provare a scattarne da lì. La macchinetta non è sopravvissuta. Qualche pezzo meno datato, come Say It In Slugs e la title-track dell’ottimo Serpent Saints, che li ha visti ritornare a sonorità più intransigenti con una line-up pesantemente rimaneggiata, e poi le lacrime e le mazzate crescono simultaneamente. Sembra un concerto dei Ramones. Infilano le canzoni una dietro l’altra senza pause, ancora più veloci e violente. Non ti rialzi da Out Of Hand che ti colpiscono Supposed To Rot, Drowned e Revel In Flesh, lasciandoti dolorante e felice. Un po’ rimpiango di essermeli persi ai tempi del tour di Inferno perché oggi in sostanza ho di fronte solo Lars Goran Petrov e Alex Hellid insieme a tre onesti mestieranti. Ma ho di fronte anche l’abbattersi inesorabile sulla mia testa di un immenso carico di commovente brutalità. Una prestazione dall’intensità sovrumana dominata da un Lars che, nonostante i segni dell’età, si conferma un eccellente frontman e gestisce con la forza dell’abitudine le continue invasioni da parte dei fan esagitati. Da Clandestine, dal quale nelle precedenti date italiane avevano pescato a piene mani, viene eseguita la sola Living Dead, la scaletta privilegia Wolverine Blues e concede il giusto spazio anche a To Ride… e al sottovalutato Morning Star, con una Chief Rebel Angel che mi manda definitivamente in estasi mistica. Chiusura affidata alla colossale Damn Deal Done e all’incommensurabile Left Hand Path che mi ricorda quanto peggiore sarebbe la mia vita senza gente come gli Entombed. A presto intervista con Alex Hellid che ripercorre la storia del gruppo album per album. (Ciccio Russo)
Setlist:
Eyemaster
Say It In Slugs
Serpent Saints
I For An Eye
Out Of Hand
Supposed To Rot
Drowned
Revel In Flesh
To Ride, Shoot Straight And Speak The Truth
Like This With The Devil
Chief Rebel Angel
Demon
Wolverine Blues
When In Sodom
Living Dead
Serpent Speech
Damn Deal Done
Left Hand Path
Non vediamo l’ora di leggere l’intervista, la t-shirt con la scritta ‘extreme music for extreme people’ nella top 5 delle t-shirt con la scritta più figa è seconda solo a quella degli Unleashed con scritto ‘death metal no compromise’.
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Il miglior motto/maglietta è quello dei Rotten Sound: FAST MUSIC FOR SLOW PEOPLE.
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MADONNA. Non lo conoscevo, voglio la maglietta.
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entombed e buffalo,visti a bari.è stato una bomba,ottima scoperta i buffalo(ho pure la loro maglietta).durante chief rebel angel ho pianto,ma uscire dal locale senza aver urlato a squarciagola seeing red mi ha lasciato proprio di cazzo
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dai che i Buffalo ce li vediamo a GAllipoli quest’estate
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coi municipal waste!!presentissimo!!
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grande Ciccio! ma ti piace davvero la TsingTao beer? a me fa cagare non poco… l’intervista comunque dev’essere succulentissima
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La birra Tsingtao è buona. La città di Tsingtao era colonia tedesca, quindi i cinesi hanno imparato a copiare la birra dai migliori!
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Quoto sopra, è una birra buonissima, tutte e due le versioni che ho visto in vendita in Italia.
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madonna io quando l’ho visti l’estate scorsa a “drowned” non ci ho capito più niente. mitico un tipo che ,nel pogo, vede la mia lattina di birra da discount e me la indica come a dire “dammi un sorso”. gliela porgo ed il matto prende e comincia a farcisi la doccia! si era durante “out of hand”…
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Visti nella data precedente a questa in quel di Mirano. Loro sono sempre spettacolari ma purtroppo avevano dei suoni veramente vergognosi, sono felice che a Ciccio sia andata meglio.
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