Judgement night: i dischi del 2011 di MS

Anche questa volta due punti per ogni disco dell’anno e uno per tutti gli altri. Rispetto alla volta scorsa è stato più semplice isolare due vincitori solitari sui primi gradini del podio, seguiti da due ex aequo al terzo e altri tre al quarto, anche perché l’arrivo di nuovi acquisti come il nostro inviato a Oslo Giuliano D’Amico (che però non è riuscito a partecipare alla playlist) e il nostro inviato ad Anzio Matteo Ferri ha spostato ulteriormente i gusti della redazione sul grim and frostbitten andante, come appare evidente della classifica. Su un album, però, c’è stata quasi l’unanimità…

PRIMO POSTO

BURZUM – Fallen (“Un’evoluzione che riparte dal passato: ci sono ancora quei riffs ipnotici ed ossessivi che tutti ci aspettavamo, il suono è in generale più pulito e le melodie (sì le melodie) meglio definite. Belus ha rappresentato il grande inaspettato ritorno, con Fallen si inizia a cambiare registro”).

SECONDO POSTO

FALKENBACH – Tiurida (“Una meraviglia dall’inizio alla fine, un’opera d’arte pagana solenne e drammatica, che ognuno ha il dovere di assimilare con calma, in silenzio, chiudendo gli occhi e immaginandosi di vivere in prima persona le ambientazioni sognanti che l’artista tedesco/islandese ancora una volta è riuscito a far rivivere”)

TERZO POSTO

AUTOPSY – Macabre Eternal (“Dopo ‘The Tomb Within’ mi aspettavo un buon disco ma qua siamo di fronte a un fottuto miracolo, un’insperata affermazione di supremazia come fu, a suo tempo, ‘Monotheist’ dei Celtic Frost”)

KARMA TO BURN – V (“Una macchina sforna riff, che non si inceppa mai, una catena di montaggio che vomita giri su giri di chitarra il cui impatto è quello di un menhir che ti casca sulla testa”)

QUARTO POSTO

DEMONAZ – March Of The Norse“Ogni paragone con i capolavori dei migliori Immortal è ovviamente improponibile, resta però un lavoro che nel 2011 può piacere molto, vuoi perché ispirato, vuoi perché si percepisce una onestà di fondo di questi tempi rara”)

MOONSORROW – Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa(“Le atmosfere folk sono sempre meno presenti, i Moonsorrow sono divenuti più cupi e apocalittici e questo è l’album più blackened e cattivo che abbiano mai tirato fuori prima”)

WOODS OF DESOLATION – Torn Beyond Reason (“siamo ad altissimi livelli, a definirli promettenti probabilmente si rischia di sbagliare perché potrebbero essere già all’apogeo dell’ispirazione”)

PEGGIOR DISCO DEL 2011:

LULU (“Esiste e non ci puoi fare un cazzo: dischi come questo sono merce rara, capaci di saper essere merda integralmente e fino in fondo, senza la minima misura o pudore, con un coraggio e uno sguardo e una visione che trovi solo in chi è grande davvero”).

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