Nel governo che vorrei
È nota ormai a tutti quella simpatica scenetta che ha visto protagonista il ministro Fabiana Dadone qualche giorno fa in un programma televisivo, in cui a proposito del Festival di Sanremo ha commentato dicendo che lo avrebbe visto con piacere se si fosse trattato di una kermesse di musica metal. Inoltre, in una recente intervista, alla domanda Cosa dovrebbe fare la politica per essere metal? ha risposto: Forse dovrebbe prestare un po’ meno attenzione al largo consenso, alla pancia della collettività. Guardare cosa è giusto nel proprio io e, detto molto semplicemente, fare le cose ben fatte, come è ben fatta la musica metal. Senza dubbio, otterremmo risultati migliori. Doppio hail carpiato al Ministro e alle sue parole di saggezza.
Da qui è stato un attimo immaginare come sarebbe bello essere governati dai più importanti esponenti del Metallo. Si è provato ad ipotizzare la migliore squadra di governo possibile:
Ministero degli Affari esteri: occorre una persona che parla le lingue, che viaggia molto e che intrattiene numerosi rapporti professionali, uno che sa fare lobby, dunque la nomina va ad Arjen Anthony Lucassen per attendere ai rapporti internazionali, perché è noto essere uno che si circonda di illustri collaboratori provenienti da diversi paesi in ogni suo disco. E poi un pennellone alto come lui è fondamentale quando bisogna farsi le foto di gruppo al Consiglio dei ministri dell’OSCE.
Ministero dell’Interno. Phil Anselmo. No, dico: Phil Anselmo. Perché si sa che i migliori poliziotti sono stati prima dei criminali. E poi lui ha il pelo sullo stomaco e l’attitudine adeguata a gestire opportunamente le attribuzioni più delicate, tipo la tutela della sicurezza pubblica e l’immigrazione. È uno tosto Phil Anselmo. Vai un po’ a cacare il cazzo a Phil Anselmo, provaci.
Ministero dell’Economia e delle finanze. Tale ministero provvede alla politica di gestione della spesa, di bilancio e fiscale e alle entrate finanziarie dello Stato, cioè tutta roba incomprensibile della quale nessuno ci capisce e ci hai mai capito niente. Va da sé che si necessita di una mente deviata e contorta: Devin Townsend.
Ministero della Giustizia. Il guardasigilli è figura di alto spessore. Tale dicastero implica la fede cieca nella Giustizia e per tale caratteristica occorre un uomo santo, un uomo di Chiesa, ma anche uno che ha subito molte ingiustizie nella vita e che, quindi, è fortemente motivato a riequilibrare la bilancia, usando un peso e una misura per tutti: Dave Mustaine sembra avere tutte le carte in regola per assolvere a tale delicato compito.
Ministero delle Politiche agricole e forestali: questo ministero esercita competenze in materia di agricoltura, gestione delle foreste e della pesca, dunque chi meglio di Matt Pike, il quale nel campo della tutela e promozione delle piante e della biodiversità è una riconosciuta eminenza?
Ministero della Difesa. Gestire le forze armate e disporle sul campo di battaglia non è affare per tutti. Non ci si può mettere uno di quei tizi fomentati, alla black metal ist krieg, bensì una persona posata e autorevole allo stesso tempo, nonché uno che conosca la storia militare e che, per questo motivo, sarebbe capace di ideare la migliore strategia di guerra e la migliore tattica: Joakim Brodén. Inoltre, grazie al gilet con le piastre di alluminio che è solito indossare risparmiamo pure sull’equipaggiamento.
Ministero dello Sviluppo economico. Per esercitare l’indirizzo e il controllo in materia di industria, commercio e artigianato, nonché per gestire al meglio i rapporti commerciali con l’estero è fondamentale uno come Jon Schaffer, uno, cioè, che si piazzi sull’uscio di casa, col suo fucile carico in mano, a difesa dello steccato (l’economia nazionale), imbruttendo tutti quelli che provano a smerciare i loro prodotti di bassa qualità all’interno dei nostri confini.
Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Questa è materia delicata che impone venga trattata da un ministro intelligente e competente: la nomina di Bruce Dickinson è immediata, essendo lui pilota di aerei di linea, quindi persona quantomeno sensibile al tema della sicurezza e buona gestione del sistema dei trasporti.
Ministero del Lavoro. Il ministro del Lavoro migliore è indubbiamente uno che sa cosa significa lavorare, dunque un batterista, quello che nel gruppo si fa il culo più di tutti, che suda più di tutti, che arriva prima di tutti, tra l’altro già stanco perché deve stare un’ora a montare la batteria, e che è l’ultimo ad andar via perché deve rismontare tutto. Chi fa al caso nostro è Gene Hoglan, ministro di peso, stakanovista, gran lavoratore. Una vera macchina.
Ministero della Salute. Questo è uno dei dicasteri particolarmente più delicati in questa fase storica, quindi per gestirlo al meglio è necessario venga diretto da uno che ha girato parecchio per ospedali e cliniche e che conosce i più importanti farmaci in commercio: Ozzy Osbourne is our man.
Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Visto che, a quanto pare, a nessuno interessa l’amministrazione del sistema scolastico e, soprattutto, a nessuno interessa investire sulla ricerca scientifica, ci si potrebbe mettere una persona qualsiasi. Il primo che mi viene a mente è King Diamond, che il suo lo ha fatto, è una persona rispettabile, mo’ ha una certa età e si merita un ministero tranquillo e una bella pensione. E poi sai che bello sarebbe andare in giro con King Diamond col face painting a far visita ai bambini delle scuole elementari?
Ministero per i Beni e le attività culturali. La scelta cade su Neige, perché per tutelare, promuovere e valorizzare le Arti e il patrimonio culturale chi meglio di un esteta e cultore del bello, nonché persona sensibile, quale lui è?
Ministro senza portafoglio per l’Innovazione tecnologica, la digitalizzazione e le comunicazioni è sicuramente un giovane che parla la lingua dei suoi simili, magari uno che fa quella musica di merda che piace tanto ai ggiovani di oggi, tipo il djent. Chi meglio di Misha Mansoor, chitarrista e fondatore dei Periphery? Perché non bisogna mai perdere contatto con le nuove generazioni.
Veniamo ai dipartimenti. Ce ne sarebbero molti, ma mi concentrerei sui due più importanti a mio parere.
Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento: tale dipartimento implica che chi lo dirige possegga delle capacità trasversali, oltre che delle competenze tecniche generiche. Ci vuole una persona che metta d’accordo tutti senza farsi nemici, uno che ne ha viste tante, che sa “come gira il fumo” e conosce tutti personalmente. Mi viene a mente la figura del turnista, ci starebbe bene uno come Steve DiGiorgio, per esempio, che è stato in una marea di gruppi e tutti lo vogliono bene.
Dipartimento per le Politiche giovanili e lo sport: anche se già c’è una importante rappresentanza maideniana nel governo che vorrei, non posso esimermi dall’attribuire questo dipartimento a Steve Harris, per via della sua nota passione per il calcio. Potrebbe fare ancora tanto per questo bellissimo sport e per Luciano Moggi.
A questo punto viene la parte migliore.
Il presidente del Consiglio dei ministri. Non ho molti dubbi a tal proposito: è tempo che salga una donna al governo, una che è madre di famiglia e che quindi sa tenere a bada i bambini litigiosi (i suoi ministri), che sappia ammaliare, utilizzando l’intuito e quella cazzimma tipicamente femminile, occorre che abbia gli attributi, che sia stata leader sul campo e che sia ancora giovane e con tanta voglia di fare. Noi la donna perfetta ce la abbiamo: Anneke van Giersbergen. Cinque anni di legislatura garantiti.
Ovviamente, il Presidente della Repubblica non può essere che Tony Iommi. Per lui doppio mandato. (Charles)
Questa Charles, è stata davvero una chicca di articolo. Ad Anselmo capo delle guardie per un attimo ho raggelato, però hai anche ragione tu. Ci vuole uno tosto e nessuno fotte con lo zio Phil. Nessuno. Iommi presidente della repubblica è insindacabile, pochi cazzi. Magari per il ministero per i beni e le attività culturali avrei giocato in casa, puntando su Luca Turilli. E’ preparato, è da tanti anni che è nel settore, studi classici e vanta una presenza più maschia, che farebbe portare maggiore rispetto ad un ministero sottovalutato. Poeta e guerriero, è l’uomo che fa per noi. Ministero delle finanze Lars Ulrich. Se non ci fa fare i soldi lui, forse non ce la farà nessuno. Da anni nel settore, sempre sulla cresta dell’onda, paraculo come un vero politico dovrebbe essere, una specie di re Mida senza pudore. Avvezzo alle mondanità, sarebbe perfetto per stringere accordi di spessore. Dickinson avrebbe potuto anche fare il ministro dell’istruzione, università e ricerca. Preparato, una figura sobria e di spessore accademico. Però pilota gli aerei, quindi anche dove lo hai collocato tu, ci sta alla grande. Pike, Broden, Ozzy e Anneke scelte indiscutibili. Mustaine mi sta sulla palle. Se Turilli non convince a beni culturali, lo propongo per la giustizia. Uno che dice: “to serve right ideals and justice for all”, è il nostro uomo. Poi con la spada in mano, ha quell’aria salomonica, di uno pronto a tagliare in due tutto, per non fare torto a nessuno. Come è andata con i Rhapsody. Un taglio netto e via. Ora abbiamo due band. Uomo pragmatico, come la legge dovrebbe essere.
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Cazzo che spiegone perfetto. Bravo!
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P.s. Mi sono accorto che ho parlato come se Turilli cantasse nei Rhapsody. Comunque avete capito lo stesso, dove voglio arrivare.
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Alle Pari Opportunità Robb Flynn?
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Ci vorrebbe anche un articolo opposto, in cui per i personaggi politici più influenti si cerca di abbinare uno strumento e un sottogenere Metal. Se non addirittura un gruppo.
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Non mi tentare
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Articolo meraviglioso!
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veramente ingegnoso l’articolo e il presidente della repubblica è il top
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