BLACK RAINBOWS – Supermothafuzzalicious!! (Heavy Psych Sounds)

Questo periodo mi si è accumulata parecchia roba da recensire. Se non sono ancora riuscito a smazzarla sappiate che è tutta colpa dei Black Rainbows, perché da quando ho acquistato il loro nuovo album al concerto dove hanno fatto da spalla ai Farflung (con i quali hanno pure inciso uno split da poco) non riesco praticamente ad ascoltare altro, a parte il nuovo fichissimo Accept (lo so, non c’entra un cazzo) che insieme a questo Supermothafuzzalicious!! – il classico titolo che da solo è una recensione – si candida quindi a disco ufficiale della primavera 2012. Se vivete a Roma e bazzicate il giro stoner vi sarà sicuramente capitato di assistere a un loro show, quindi saprete già quanto spacchino il culo sul palco. Io li scoprii a un vecchio Stoned Hand Of Doom e dopo un paio di brani mi fiondai al banchetto a comprare Carmina Diabolo in vinile mentre nella mia testa scorrevano immagini di profondità siderali e bizzarre divinità con la testa di animale che mi invitavano a unirmi al loro baccanale narcotico. E vi giuro che quella sera ero abbastanza sobrio per i miei riprovevoli standard. Da allora li avrò visti dal vivo almeno cinque o sei volte divertendomi sempre come un maledetto. Perché i Black Rainbows sono soprattutto questo, una band divertente. E divertentissimo è questo loro terzo full, che li vede ridimensionare la componente space e heavy psych (che continua però a emergere prepotente nei brani più strafattoni come la sabbathiana Solar System e Mother Of The Sun) a favore di quella più blues e settantiana.

Led Zeppelin e Blue Cheer sono i primi nomi che vengono in mente quando dà fuoco alle polveri Burn Your Nation, il cui testo è una celebrazione dello spirito rock’n’roll talmente sentita nella sua semplicità da commuovere. La successiva Behind The Line è un’iniezione di adrenalina nel cuore tipo quella che si becca Uma Thurman in Pulp Fiction e si prosegue sullo stesso groove senza mai un cedimento, senza mai un brano debole, senza mai un secondo nel quale l’album smetta di funzionare alla grandissima. It’s only rock’n’roll but we like it, appunto. E se non vi piace il rock’n’roll io mi fido di voi ancora meno di quanto mi fidi degli astemi perché significa che siete delle persone con problemi gravi, tipo quelle che usano abitualmente parole come brunch o che quando ascoltano I Cani si identificano. Pare facile suonare ‘sta roba ma in realtà non lo è per niente. Proprio perché è e deve essere sempre uguale a sé stessa a fare la differenza sono il piglio, la convinzione, la capacità di scrivere pezzi in grado di far scapocciare anche un bonzo cannabinomane in meditazione trascendentale. Tutte qualità che i Black Rainbows hanno da vendere.

Supermuthafuzzalicious!! andrebbe venduto nelle farmacie come antidepressivo. Questa è esattamente la musica che, anche se stai sotto un treno, ti fa venire voglia di alzare il volume a palla, stappare una birra, uscire di casa e portare una tipa al mare. Quindi la musica della quale l’umanità avrà sempre bisogno. Ne discutevo proprio al concerto dei Red Fang con l’amico di Max Vortex che ci aveva dato il passaggio a Roma di ritorno dal compleanno. Questa musica sarà SEMPRE attuale. E’ così vecchia che non suonerà mai tale. Non passerà mai di moda. E se mai dovesse accadere quello sarà anche il momento in cui saranno passati di moda l’alcol, il sesso e il divertimento. E allora sì, ragazzi, che le cose andranno veramente a puttane. Perché finché esisteranno gruppi che chiamano una canzone I Love Rock’n’Roll ci sarà speranza per l’umanità. (Ciccio Russo)

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