LUCA TURILLI’S STRATOVARIUS
La notizia è di quelle capaci di far ricrescere i capelli a Carrozzi: l’ottimo massimo Timo Tolkki ha recuperato i membri storici della prima fase degli Stratovarius e ha fondato un nuovo gruppo che non solo porterà in tour quei primi album ma che ha già in cantiere un album di inediti, di cui si sa già il titolo: Return to Dreamspace. La band si chiamerà Luca Turilli’s Timo Tolkki’s Strato e dalle prime immagini della formazione riunita si può già notare l’entusiasmo.
https://www.youtube.com/watch?v=kqdipJ514I4&t=17s
Il titolo del nuovo album riecheggia ovviamente quel Dreamspace che fu il terzo disco del gruppo finlandese; per molti nostalgici è anche il loro migliore, o quantomeno il migliore della prima fase, ma io non sono d’accordo perché trovo che quei primi lavori siano tutti allo stesso livello. Sono dischi della madonna, lo dico perché magari qualcuno qui non li ha sentiti: se provate orrore per gli Stratovarius tamarri del post-Episode sappiate che quei primi album appartenevano proprio a un altro genere musicale, o quantomeno rispondevano a una definizione di power metal completamente diversa. Un po’ come Walls of Jericho e Better than Raw, o Battalions of Fear e A Night at the Opera, o Heading for Tomorrow e Somewhere out in Space, per utilizzare termini di paragone immediati. Insomma, ci siamo capiti. Ascoltateli prima di subito perché potreste rimanere davvero sorpresi.
Nello specifico si sta parlando dei primi quattro album: i primi tre con Tolkki alla voce, e cioè Fright Night, Twilight Time e appunto Dreamspace, e il quarto Fourth Dimension, il primo con Timo Kotipelto dietro al microfono. In tutti e quattro questi album la formazione era completata da Tuomo Lassila alla batteria e Antti Ikonen alle tastiere; il bassista variava. E proprio Lassila (peraltro fondatore degli Stratovarius nel 1984, un anno prima dell’ingresso di Tolkki) e Ikonen sono i compari del pingue chitarrista in questa nuova avventura.
Dal mio tono potrà sembrare che io sia preso bene dalla notizia e che non veda l’ora di sentire le mirabili composizioni che ne verranno fuori, ma in realtà non è così. L’operazione non promette bene e neanche sforzandomi potrei immaginare che ne possa uscire qualcosa di buono, dato che le ultime cose decenti fatte da Tolkki risalgono a più di vent’anni fa. Inoltre il personaggio è quello che è, noi ne abbiamo dato ampio risalto, e la faccenda grottesca che lo ha visto contrapposto ad Alessandro Conti ha rivelato un suo lato meschino che conferma tutte le peggiori descrizioni fatte dal summenzionato Carrozzi, che potrà anche sembrare sgradevole nel suo atteggiamento arcigno da montanaro scorreggione, ma spesso ci piglia. Per quanto riguarda invece Lassila e Ikonen, non hanno fatto praticamente più niente dai tempi di Fourth Dimension, ed era il 1995. Sono però contento per questi ultimi due, che hanno sessant’anni e si meritano di ritornare a calcare i palchi suonando quei pezzoni della madonna che gli Stratovarius non hanno quasi mai più considerato dopo l’uscita di Visions. In particolare Tuomo Lassila aveva uno stile di batteria spettacolare senza il quale quei dischi non sarebbero stati gli stessi. E anche Ikonen, pur non essendo un virtuoso, aveva una sensibilità molto particolare con la tastiera.
Return to Dreamspace uscirà il 27 ottobre 2023, anticipato dal singolo (Is this the) Brave New World? e subito dopo la band andrà in tour. Non ho grandi aspettative sul disco, come detto, ma non ho mai visto Lassila suonare dal vivo e di sicuro non mi perderò quest’occasione. Sempre che Timone non mandi tutto di nuovo in vacca con qualcuno dei suoi soliti colpi di testa. In ogni caso, vi terremo aggiornati. (barg)

si sente profumo di bollito misto che manco in trattoria… però una chance gliela si deve. li ho conosciuti con dreamspace, e li ho mollati dopo destiny.
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Ho letto il titolo e ho sputato l’acqua che avevo in bocca..
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“Return to Dreamspace uscirà il 27 ottobre 2003”
Talmente retrogradi che son andati indietro nel tempo 🙂
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Grazie, corretto, è l’emozione
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Sarebbe comunque migliore di ‘Elements’ parte 1 e 2.
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Ma anche la voce di Timo(ne) dubito abbia delle chance anche se in studio tutto è possibile…
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Io piuttosto mi farei due domande su come DeFeis abbia ridotto a merda, da lucido (?), i Virgin Steele.
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hanno sempre avuto un suono di merda su disco, ma ora fanno concorrenza a Malmsteen..
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Esattamente hieiolo. Fanno concorrenza a Malmsteen. E per me è più scoppiato uno che tira dritto entro un delirio individualista (tipo quelli che al supermercato, con un carrello che scoppia non si accorgono che quello dietro c’ha una singola bottiglia di vino, perché azzerano il contesto, manco si degnano di girarsi a guardare), piuttosto che uno con una diagnosi psichiatrica qualsiasi.
Poi mi fa anche sorridere, e molto, che si si consenta di fare le pulci a Timone Majin Bu e invece Tony Iommi che pesta a sangue Lita Ford non fa notizia. Perché Tony Iommi è buono. Lo sanno tutti.
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quelli col carrello pieno che non ti fanno passare sono da appendere per le palle.
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