RADIO FECCIA #26: tabelline per Chris Barnes, bestemmie per Pete Sandoval

No, Burton C. Bell non ha visto quei video
Come ben saprete il trentaseienne laziale Milo Silvestro è stato annunciato da Dino Cazares come nuovo cantante dei Fear Factory. Già circolano in rete alcuni video relativi alle sue prime esibizioni con la band di Demanufacture e Obsolete: inevitabile che qualcuno bussasse alla porta di Burton Christopher Bell per un parere. Ci ha pensato Joshua Toomey attraverso il suo podcast, e lo storico cantante della band ha così replicato: “Non mi fa alcun effetto vederli andare in tour con lui, mi sento felice e sto solo guardando avanti per la mia vita e la mia carriera”. Una risposta del genere non poteva bastare ad anima viva e tanto meno all’incalzante Toomey, il quale ha optato per il piano B chiedendo se avesse visto uno di quei video. E lui dice che non li ha visti. Mi puzza un po’ di puttanata, a differenza della prima risposta. Finire fuori dai Fear Factory nel 2023 non è affatto come uscirne dopo aver pubblicato Obsolete ed averci guadagnato soddisfazione, fama, soldi, la possibilità di suonare nei festival che contano. Oggi, a 54 anni suonati e con i Fear Factory che non azzeccano un disco da una vita (per il sottoscritto Archetype, cioè quando a finir fuori fu Dino Cazares), appoggio in pieno la sua scelta e comprendo la sua felicità. Basta non tiri fuori porcate in sequenza come ha fatto Ellefson, altrimenti mi scontento io.
Luca Bonetta è la nuova Laura Palmer grazie ai Trivium
Dopo una vita di stroncature subite dal nostro blog, il chitarrista, cantante e più in generale leader indiscusso dei Trivium, Matt Heafy, ha portato a termine un percorso di jiu-jitsu brasiliano conseguendo il ricevimento della prestigiosa cintura nera. Questo dopo dieci anni di duri allenamenti, il che lo rende pronto per i video dei Sepultura (Roots Bloody Roots) e altre opportunità lavorative da non farsi sfuggire. La sua dichiarazione a riguardo, riportata dal solito Blabbermouth, è che “la cintura nera non è la fine di un percorso, ma un inizio”. Parole che mi inducono a riflettere e che mi convincono che Heafy si sia dato alle arti marziali per poterci picchiare tutti, Carrozzi incluso, il giorno in cui metteranno a segno l’attesissimo ritorno discografico. L’ultimo album dei Trivium risale al 2021 e da allora la band originaria di Orlando ha pubblicato solo una cover degli Heaven Shall Burn. Fatto sta che Luca Bonetta nel 2020 scrisse di loro, testuali parole in grassetto: “ai Trivium manca l’attitudine”. E da allora è scomparso in qualche sacco fatto col pluriball e il death metal tocca tutto a me, Ciccio e Piero.

Luca Bonetta dopo la cura Trivium
Chris Barnes non sa contare
Chris Barnes è stato intervistato da Jonathan Montenegro nel corso del suo celebre programma YouTube denominato My three questions to (di cui ho appreso l’esistenza soltanto oggi ma che avrà con certezza un botto di visualizzazioni: sono io ad esser rimasto parecchio indietro). La faccenda non poteva avere un lieto fine come se avesse intervistato, che so io, Chris Broderick o un qualunque altro connazionale di nome Chris. Montenegro ha deciso di giocarsi una domanda difficile, cioè dimmi quali sono per te i tre dischi death metal più importanti di tutti i tempi. Con ancora il sangue agli occhi per quella volta che lo esclusero dalla lista dei cantanti death metal più importanti di tutti i tempi, alla lettura di una simile domanda Chris Barnes poteva implodere o aprire un wormhole lì sul posto. E invece, purtroppo, ha risposto. “Direi i Possessed con Seven Churches, poi Leprosy, Spiritual Healing (siamo a tre ndr) e Scream Bloody Gore (4 ndr); come terzo (!!! ndr) metto Slowly We Rot (5 ndr) ma direi anche Butchered at Birth (6 ndr)”. Naturale che finisse per citarsi; e meno male che non ha tirato in ballo i Six Feet Under o il signor Montenegro sarebbe corso a suicidarsi col tritarifiuti come è usanza nei film americani. Nel 2020 mi sono totalmente dimenticato di recensire Nightmare of the Decomposed e direi che va benissimo così. Abbine cura, Jonathan Montenegro, di te stesso per l’idea che hai avuto, e di lui che ragiona per multipli di tre.

Comodi esercizi per Chris Barnes
Tutte le novità in casa Morbid Angel
La notizia è di per sé brutta e riguarda il crollo del tetto in un locale dell’Illinois ove i Morbid Angel avrebbero dovuto esibirsi in compagnia di Crypta e Revocation. Il bilancio è di un morto e una trentina di feriti, e il crollo sarebbe avvenuto a causa del passaggio di un tornado per il quale l’allerta era stata diramata pochi minuti prima dell’incidente.
Includerò ora un po’ di arretrati, essendo accadute in casa Morbid Angel un sacco di cose subito a ridosso dell’uscita di Kingdoms Disdained (album formalmente ottimo e che ho dimenticato nel breve volgere di una settimana, il che lo rende un disco di merda come tanti altri). Innanzitutto il russo Daniel Vadim Von, proveniente da una band tutta sua stranamente chiamata Vadimvon, ha fatto ingresso in formazione ripristinando le due chitarre come al tempo di Erik Rutan o Thor dei Myrkskog. I quotidiani italiani lo legheranno sicuramente ai mercenari del gruppo Wagner. Alla batteria eravamo invece rimasti a questo Scott Fuller, che ha qualcosa come quattro o cinque band. È recente notizia l’ingresso in formazione di Charlie Koryn dietro alle pelli, anche se parrebbe solo in qualità di turnista live. La cosa certa è che il fappening di casa Morbid Angel pare destinato a non verificarsi mai, con Pete Sandoval uscito perché David Vincent gli bestemmiava fortissimo nell’orecchio sinistro, David Vincent uscito perché ha i raudi nel cervello e Pete Sandoval non più rientrato per il forte timore di ritrovarlo lì. Si sono fatte raccolte di firme per puttanate più irrilevanti e si è superata quota 50.000 con facilità: meditate, gente. (Marco Belardi)
La tettona merita.
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Una tettona non è mai a caso. MA BLOG DI DONNE BELLE, OH?!
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