DARK FUNERAL: if it’s Godunov for you, it’s good enough for me
Se su Metal Skunk non abbiamo mai parlato dei Dark Funeral un motivo ci sarà. Anzi, ce ne sono almeno due plausibili: l’ultimo album uscì nel 2009 che il blog ancora non esisteva (e questo ne è uno, per esempio); gli ultimi dieci anni almeno dei Dark Funeral sono passati senza infamia e senza lode (e questo potrebbe essere un altro motivo); non hanno mai realmente fatto impazzire nessuno qui dentro (questo non lo so ma tutto può essere). Dopo un lungo periodo di pausa, periodo in cui personalmente non ho avvertito la mancanza di Lord Ahriman & Co., gli svedesi si ripresentano con due nuovi pezzi. Nel frattempo, superata con successo la causa contro la No Fashion Records, che gli aveva negato le royalties sui diritti discografici dei dischi fino al 2001, sono entrati nelle fila della Century Media ma hanno perso per strada – nuovamente – Peter Tägtgren, che era tornato dietro al vetro del mixer nello scorso album Angelus Exuro Pro Eternus e ciò significa che anche il prossimo non vedrà i suoi natali negli Abyss Studio.
Ricordiamo che Emperor Magus Caligula aveva comunicato l’abbandono della band nel 2010 in modo estremamente pacifico, tra dichiarazioni di stima e amore reciproci, dopo 15 anni di collaborazione con Lord Ahriman (giravano pure voci su un suo suicidio ma quello si era semplicemente sposato e la moglie lo avrà voluto lontano dai palchi e dalle tentazioni del Dimonio). Ricordiamo anche che presero Nachtgarm per un breve periodo, giusto per i concerti, e che lo stesso Caligula l’anno scorso tornò on-stage in alcune date commemorative dei 20 anni della band. Caligula era l’autore unico dei testi ma il songwriting è sempre stato, almeno negli ultimi anni, in mano a Lord Ahriman e Chaq Mol, quindi poco cambia.
Il singolo proposto, Nail Them to the Cross, con i quattro accordi in croce e la solita batteria a mitraglia, conferma una generale sensazione di immobilismo (mentre l’altro pezzo, Temple of Ahriman, è proprio una cazzatella) e si aggiunga pure che questo Heljarmadr, il nuovo cantante, non sembra manco avere tutta ‘sta gran pompa. Senza infamia e senza lode, dunque, ma se agli svedesi, presso i quali riscontrano tanto favore, va bene, sta a posto così. (Charles)
e’ un peccato perche’ i primi 4 album li ho sempre apprezzati, e all’epoca li preferivo di gran lunga ai marduk ai quali venivano spesso paragonati. almeno hanno smesso coi titoli in latinorum…
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Facciamo i primi tre ma anche a me stanno molto simpatici. Ho sempre preferito i Marduk, per lo stile più personale, la cazzimma e tutto il resto ma ‘Diabolis Interium’ lo ascolto ancora spesso. Anni fa, tour di Attera Totus Sanctus (ma uno stronzo che sa almeno le declinazioni latine è tanto difficile da trovare?), li vidi dal vivo a Roma in un locale in mezzo al niente dove non ero mai stato e non saprei ritornare. Siccome nessuno aveva mai sentito quel posto (che probabilmente appariva e scompariva come Safarà), all’incrocio principale di Testaccio qualcuno aveva piantato in terra un cartello con scritto “Dark Funeral” con tanto di pentacolo e freccia che indicava la direzione. Mi divertii come un pazzo. Il bassista era un bestione alto e grasso che veniva perculato dal pubblico in quanto unico membro non a torso nudo. E Caligula era veramente un gran signore, ci rimasi molto male quando se ne andò. A proposito di latinorum, chi ricorda il suo disco solista, dove c’era un pezzo chiamato ‘Fellatio me scrotum’? Idolo.
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Ahahhahhahha “famme na pompa” in svede-gotic-latinus
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Li ricordo negli anni novanta alla fine di un concerto torinese: chiusi in un locale assediato da alcuni neonazisti locali, se ne stavano a pianificare azioni dimostrative contro le chiese vicine e a lamentarsi perché a casa loro i neonazisti li difendevano dagli animalisti…
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per i classicisti in ascolto…
http://heavylatin.blogspot.it/search/label/Dark%20Funeral
ma tutto il blog è uno spasso.
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Questo latino fa sicuramente ridere… Tuttavia, in alcuni casi, la correttezza dovrebbe essere sacrificata all’efficacia operativa. Le parole vengono caricate di un potere soprannaturale attraverso la loro deformazione. In questi casi si tratta di baracconate che fanno solo sorridere, ma la scorrettezza magico-grammaticale è prassi assai diffusa. Se funzioni o meno, non lo so… Per certo sappiano che lo sghembo latino dei Morbid Angel ben si attaglia al loro ultimo album!
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beh lo devo fare
“It’s time to ask out Father – SATAN – to ooooopeeen the gaaaatees”
“ma dovemo entra o dovemo usci?”
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