Sappiamo che la notizia ormai non è freschissima ma, da grande collettore di casi umani quale è Metal Skunk, testata sempre attenta a ciò che l’umanità propone, non potevamo proprio esimerci dal raccontare la storia. Il nostro rammarico è il non aver seguito i Crazy Town con la stessa costanza con cui abbiamo seguito Timo Tolkki o John Cyriis negli ultimi tempi, perché la fantastica band pare essere un pozzo di meravigliosi aneddoti.

Vi ricordate dei Crazy Town, no? Se avete qualche capello bianco ricorderete Butterfly, pestilenziale canzoncina il cui video infestava le nostre televisioni una ventina abbondante di anni fa. Era una roba principalmente per ragazzine, con due cantanti: un nerboruto tamarro coi capelli ossigenati che rappava e l’altro, dall’aspetto incredibilmente ordinario, che “cantava”. Qui la prima incredibile notizia: i Crazy Town esistono ancora.

Lo psichedelico video di Butterfly. Notare la maglietta di Bobby Reeves.

Tutto poi gira intorno al muscoloso rapper a torso nudo, Seth Binzer, in arte SHIFTY SHELLSHOCK, che già l’essersi scelto un nome simile faceva presumere scintille. A quanto pare il nostro Shifty tende pericolosamente all’intemperanza. E non da poco: già all’epoca del successo, nel 2000, quando le svenevoli citazioni di Butterfly riempivano i diari di scuola delle liceali. Proprio in quell’anno avrebbero dovuto suonare all’Ozzfest, traguardo massimo per ogni gruppo simile, ma la loro esibizione fu cancellata perché Shifty fu arrestato per aver scaraventato una sedia dalla finestra di un albergo. Sempre all’epoca Shifty, appena venticinquenne, rivelò di essere già passato non solo dalla riabilitazione ma anche dal carcere, per un furto in un’abitazione.

Una decina d’anni più tardi, Shifty viene denunciato da un vicino per alcuni litigi un po’ troppo rumorosi con la moglie (lui però negherà di averla mai picchiata) e prende a pugni il poliziotto che era andato a controllare. Dopodiché un altro arresto per percosse e possesso di cocaina (portata a un concerto dei Ross Dress for Less, chiunque essi siano) e a un certo punto finisce pure in coma per chissà che cosa si era calato. Nel frattempo diventa un mezzo personaggio televisivo, partecipando a varie stagioni di alcuni reality show americani su tossici o alcolisti in riabilitazione. Tipo il dottor Nowzaradan, ma col crack al posto del pollo fritto.

A questo punto ci si rischia di perdere nella messe di saporitissime informazioni che l’internet ci restituisce a proposito del nostro grandissimo idolo. Mi dispiace non aver seguito le faccende in presa diretta, perché sarebbe potuta uscire una bella rubrica. Quindi passiamo agli ultimi sviluppi.

Quest’anno Shifty si era già fatto notare per le sue intemperanze, tipo accapigliarsi con i buttafuori, prendere a calci la strumentazione dal palco, eccetera. Davvero, basta una semplice ricerca su internet e si apre un mondo. Ma nulla in confronto a ciò che è successo il 23 aprile, dopo il concerto al Boathouse Waterway di Myrtle Beach, South Carolina, nel tour di spalla agli (HED)P.E. (a proposito, pure loro: ve li ricordavate? Io sono dovuto andare a ricontrollare come si scrive il moniker). I membri dei Crazy Town sono pronti a salire sul palco e Shifty non c’è, non si trova da nessuna parte. Ma il pubblico è là sotto, invoca il nome della band (e pure questa sarebbe un’altra notizia) e quindi quelli attaccano a suonare senza potersi servire delle prestazioni del possente rapper. Il quale arriva solo alle ultimissime battute del concerto, presumibilmente in coincidenza con il cavallo di battaglia Butterfly, che immagino cantata in coro da tutto l’ottimo massimo pubblico che aveva pensato bene di spendere dei soldi per vedere Crazy Town ed (HED)P.E. nell’anno 2023.

Cosa si dicano una volta scesi dal palco, non si sa. Però c’è questo lungo video in cui i due cantanti, Shifty e Bobby Reeves, sono attorcigliati per terra che si prendono a pugni in faccia. In realtà è più Shifty che prende a pugni in faccia Bobby, il che è abbastanza incredibile dato che Shifty è visibilmente alterato da chissà che cosa. Shifty gli grida qualcosa a proposito di una somma di denaro che gli sarebbe stata rubata, Bobby risponde con minacce alla sua famiglia e ai suoi figli. Dopodiché, quando le acque sembrano calmate, Shifty aiuta cavallerescamente il collega a rialzarsi; una volta in piedi Bobby, parecchio vigliaccamente, aspetta che quell’altro si giri e gli tira un pugno in faccia da dietro. La rissa ricomincia, eccetera.

La sera stessa Reeves pubblica un video con la faccia tumefatta dicendo che sì, hanno fatto un pochino a botte ma ora va tutto bene, Shifty è come un fratello e lui gli è tanto affezionato, eccetera. Intanto però gli (HED)P.E. li cacciano dal tour e i fenomenali Crazy Town si bruciano pure questa insperata possibilità di suonare davanti a un pubblico pagante.

Finito qui? Manco per niente. Come nella migliore delle tradizioni sui soggetti di questo genere, dopo pochissimi giorni Shifty è stato arrestato per guida in stato di alterazione. Alla locale centrale di polizia erano arrivate ben due segnalazioni ravvicinate: la prima parlava di un SUV nero che sbandava, la seconda di un soggetto da circo equestre che si era addormentato al volante mentre era fermo al semaforo. La polizia lo ha raggiunto e lo ha arrestato. Secondo i poliziotti, Shifty era “letargico”, biascicava e ha fallito il test alcolemico.

Ecco il riassunto delle puntate precedenti. Sicuro che anche voi 24 lettori siate interessati ad eventuali sviluppi sul personaggio, prometto che d’ora in poi monitorerò con attenzione il fantastico mondo dei Crazy Town. (barg)

Guàrdate com’eri, guàrdate come sei