R.I.P. Steve Grimmett [1959-2022]

Sembra doveroso celebrare una parte della classe operaia del metal che se ne va.
Steve Grimmett era un operario ultraqualificato, però. L’ugola era potente, le canzoni bellissime e il personaggio uno di quelli che, con tanto carisma, ha contribuito a dare vita alla NWOBHM, movimento a cui tutti, spero, riconosciamo la giusta importanza. Dai Medusa agli Chateaux (procuratevi il bellissimo Chained and Desperate) fino ai grandissimi Grim Reaper, i quali ebbero anche il loro quarto d’ora di notorietà mainstream grazie ad una puntata di Beavis e Butthead, e alla sua comparsata negli Onslaught su In Search of Sanity, album un po’ incompreso ma la cui maturità e potenza sono innegabili.
Mentre scrivo non so ancora quali siano le cause della dipartita, ma sicuramente di buona salute Steve non godeva, visto che aveva pure perso una gamba qualche anno fa a causa di una orrenda infezione procurata molto probabilmente dal morso di un ragno sudamericano di quelli simpaticissimi (purtroppo non hanno solo il reggaeton che fa danni, da quelle parti).
Se ne va un duro lavoratore dell’heavy metal e il nostro esercito si indebolisce ancora di più, ma almeno, si sa, la classe operaia va in paradiso. Requiescat. (Piero Tola)
Vado a riscoprirli. Ciao fratello.
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Me li persi nel 2015 a Roma.
Dolore assoluto allora come adesso.
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