Monthly Archives: giugno 2020

Avere vent’anni: giugno 2000

NOVEMBRE – Classica Edoardo Giardina: Classica è il primo album veramente compiuto dei Novembre. Se da una parte Wish I Could Dream It Again…, pur nella sua originalità, rimaneva adolescenziale e umorale, dall’altra Arte Novecento, nonostante fosse già più velleitario e intellettuale, mostrava comunque il fianco a qualche debolezza, come la povera prova di Carmelo Orlando al microfono e un’immensa

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Avere vent’anni: DEFTONES – White Pony

Sospeso tra frammenti, immagini e associazioni mentali libere, White Pony riesce a significare tutto senza dire realmente nulla in maniera esplicita. La sua essenza è sfuggente e il suo senso invisibile. È un’allusione a qualcosa che vuole rimanere nascosto, un suggerimento da cogliere, un sottinteso che deve essere interpretato. Una riflessione esplicita sui suoi meccanismi e significati rischia di avere

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Avere vent’anni: DEATH SS – Panic

Panic è l’unico vero spartiacque della carriera dei Death SS, e non mi riferisco alla sua essenza innovativa, all’irruzione dell’elettronica o al rapido accantonamento di quello stile oscuro e pesante che aveva caratterizzato un po’ tutto Do What Thou Wilt. Si tratta dell’ultimo loro album pensato in grande da un artista che vedeva la sua creatura sulla cresta dell’onda. Qualunque cosa

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Avere vent’anni: QUEENS OF THE STONE AGE – Rated R

Stefano Greco: Rated R segna la fine dello stoner rock anni ’90 e la cosa, lasciatemelo dire prima che qualcuno dica la parola “sellout”, non ha nulla a che fare con la qualità della musica contenuta nel disco. Certo, confesso che l’inaspettato passaggio televisivo pomeridiano del singolo The Lost Art Of Keeping A Secret mi lasciò parecchio interdetto perché mi

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