Impressioni di dicembre: che metallo sarà nel 2024

Dicembre è il mio mese preferito: sarà per le temperature finalmente agevoli, sarà per l’aumento delle precipitazioni che servono all’agricoltura, sarà per le nebbie, per le gelate e, a volte, per qualche nevicata, e poi per i numerosi giorni di festa che si succedono in rapida sequenza, per le maggiori quantità di alcolici e cibo ad alta densità calorica che ci concediamo, sta di fatto che per me corrisponde quasi sempre a un periodo discreto. Inoltre, dovete sapere che a dicembre cade il compleanno di alcuni individui di Metal Skunk, fra cui Gabriele Traversa, il Masticatore, Michele Romani, il mio e spero di non essermi dimenticato nessuno. Purtroppo il 13 dicembre c’è anche la più triste ricorrenza della morte di Chuck Schuldiner.

Tornando a noi, dal momento che finisce un anno, sembrerebbe inevitabile tirare le somme di quanto avvenuto nell’anno appena trascorso, ma a me sinceramente interessa di più pensare a cosa succederà nei mesi che stanno per arrivare, per cui adesso basta sprecare tempo e parole, vediamo cosa ci aspetta nei primi giorni del 2024.

QUEL CHE DI CERTO ACCADRÀ

Cominciando per prossimità, imminenza e importanza, il 19 gennaio avremo il nuovo album dei Saxon: Hell, Fire and Damnation. Il singolo omonimo è già bello, anche se non mi suona troppo saxoniano, quanto più vagamente priestiano. Nulla da eccepire e fra poco scopriremo le altre nove canzoni.

A proposito di Judas Priest, come già sapete il giorno 8 marzo avremo Invincible Shield. Il singolo che abbiamo segnalato ci fa molto ben sperare, mentre l’altro Trial by Fire, pur buono, personalmente l’ho trovato meno interessante, anche se certamente renderà benissimo dal vivo o, per lo meno, ascoltato con un buon impianto. Fin che ci siamo, vi ricordo che Judas e Saxon suoneranno a Milano il 6 aprile.

Sempre il 19 gennaio uscirà il secondo album di Sgàile: Traverse The Bealach. Sgàile è un One-Scotch-Project di Tony Dunn, interessante musicista che ha un trascorso nei Cnoc an Tursa e in qualche altra formazione albionica. A nome Sgàile ha già inciso un buon primo disco e devo ammettere che sono andato in fissa con il singolo dalle atmosfere gaelico-settentrionali Lamentations by the Lochan; per questo ho già ordinato il CD, pubblicato dalla nostrana Avantgarde.

Ancora lo stesso giorno, il 19 gennaio – che deve pur rappresentare qualcosa, ma forse è solo perché è il venerdì centrale del mese – uscirà il primo album dei norvegesi Sovereign, Altered Realities. È un interessante death-thrash suonato molto bene, dalla produzione volutamente vecchio stile, ma comunque molto attenta. Nelle possibili influenze citano i primi Sepultura, Pestilence, Dark Angel. Anche questo ve lo consiglio, poi considerate che è edito dalla Dark Descent Records, che è una discreta garanzia (Craven Idol, per esempio).

Il 2 febbraio uscirà Häxan Sabaoth dei cileni Unaussprechlichen Kulten, che dal 1999 fanno un death abbastanza classico, di certo non originale, ma sono devoti a H.P. Lovecraft, per cui un ascolto glielo do a prescindere. Se volete sentirli anche voi:

Ancora in casa Dark Descent, il 9 febbraio sarà il turno degli americani Spectral Voice, i quali proporranno il loro secondo lavoro: Sparagmos. Il singolo oggi disponibile è piuttosto rappresentativo dello stile del gruppo: death doom alla vecchia maniera, catacombale e cadenzato, a volte inframmezzato da momenti più frenetici. È un genere che non mi ha mai troppo appassionato, ma gli Spectral Voice lo suonano talmente bene che un ascolto glielo do anch’io sempre volentieri. Ascoltate anche il loro primo disco, che è bellissimo.

Per l’area HC – punk consiglio di considerare i The Chisel, che fanno un genere decisamente inglese e sono anche  nostalgici dell’epoca ’77 – ’82. Il loro disco What A Fucking Nightmare uscirà il 9 marzo e per ora abbiamo due singoli:

Il 16 febbraio uscirà Mean Streets dei longevi Riot (V). Il nuovo singolo High Noon è una canzoncina facile e scapocciabile, con il ritornello da gridare, pinta ghiacciata alla mano:

Non so a voi, ma a me i gruppi tedeschi che fanno hard rock, AOR, hard’n’heavy e generi simili fanno impazzire. È proprio il caso dei Cobrakill, che il 19 febbraio pubblicheranno Serpent’s Kiss e sono divertentissimi:

Arrivati verso la fine dell’inverno, il primo marzo, uscirà Profane Prayers dei thrashers Suicidal Angels. Il singolo When the Lions Die è una bella canzone classica da corsa, però non è un thrash belardiano, è più una cosa che potrebbe piacere a Piero Tola direi, anche per la registrazione, ma in ogni caso sembra preludere a un disco di una certa solidità. Su una canzone parteciperà anche Sakis Tolis.

Altri maestri del doom horror sono gli svedesi Malsten, dal suono pesante, con voce chiara, ma  spettrale, il cui nuovo disco uscirà il 15 marzo. Dico sempre che non tollero bene il doom e la roba lenta, però The Haunting of Silvåkra Mill ogni tanto me lo ascolto. Riguardo al nuovo album, adesso possiamo apprezzare questo singolo:

 

Chi spera per la scomparsa dei Sepultura dalle scene potrà concentrarsi da ora in poi sugli ottimi Mortal Vision, ucraini e autori di un bellissimo disco di esordio coi carrarmati in copertina, scovati, chissà perché, dall’inossidabile Belardi. Lo scorso ottobre hanno fatto uscire Body without Bones che è una gran bella canzone, per cui si spera che preceda un nuovo album nel 2024

Gli epici Sentry sono un progetto di collaborazione tedesco-americana e hanno annunciato un album per il 2024, per ora senza data. Il loro cantante è Bryan Patrick; non vi dico altro, se non che a luglio è uscito un promo EP molto valido, classico, ben suonato e ben registrato, per cui sono decisamente da tenere d’occhio e per gli amanti dell’epic americano saranno un obbligo.

Il 2024 vedrà anche il ritorno dei leggiadri Sonata Arctica. Il nuovo disco s’intitola Clear Cold Beyond e non lo potrete avere prima della festa della donna, che cadrà di venerdì. Lascio a voi, se non vi spiace, l’onere di cercare maggiori informazioni a proposito.

VOCI, INDISCREZIONI, SPERANZE

A novembre i Suicidal Tendencies stavano lavorando a un nuovo album, su cui per ora non si sa molto, ma che potrebbe uscire nel corso del 2024. Tanto si doveva.

Gli High On Fire, bravi artigiani dello southern stoner doom, o come altro si definiscano non lo so, ci avevano lasciato con un EP nel 2019 dal titolo abbastanza profetico, Bat Salad, che di interessante conteneva anche una cover dei Celtic Frost e una dei Bad Brains. Il loro nuovo album è pronto e uscirà presto, ma non hanno ancora fatto sapere quando esattamente.

Gli Atheist pubblicarono Jupiter nel 2010, poi non se ne sentì più nulla. Avevano promesso qualcosa di grosso nel 2023, che non si è mai verificato. Qualcuno di loro dice che “il 2024 sarà fantastico”, ma a questo punto aspettiamo di vedere se davvero succede qualcosa di concreto. Una delle poche certezze che si hanno è che saranno in tour con i Cryptopsy e a marzo saranno anche in Italia (Bologna, Venezia, Roma, Milano).

I Nile hanno scritto a caratteri cubitali sul loro sito che stanno lavorando al loro nuovo disco ed è qualche mese che sul loro profilo Facebook appaiono foto e filmati di loro in studio per cui sarà vero che presto uscirà. Del resto, sono passati anni da Vile Nilotic Rites (2019) e ormai abbiamo tutti voglia di risentirli. Vediamo se questo piacerà a Ciccio.

Poi questa è grossa: i mitologici Thorns torneranno con un album e potrebbe accadere fra non molto. Snorre Ruch ha dichiarato che ci ha lavorato sopra parecchio e che ormai è tempo di prepararsi. Si sa che sarà prodotto dalla Moonfog di Satyr, anche se probabilmente l’edizione sarà della Peaceville, e che al progetto sta partecipando qualcuno degli Slagmaur, con cui di recente si è esibito lo stesso Snorre e in qualche occasione ha anche fatto sentire del materiale in anteprima. Speriamo.

Sui social dei Testament vengono continuamente pubblicate notizie circa un nuovo album, oltre a foto in sala di incisione, per cui, sì, ormai ci dovremmo essere. Non so perché, ma non è che abbia delle grandi aspettative.

Se poi volete leggere, o rileggere, qualcosa di diverso da Metal Skunk, vi ricordo che è da poco stata pubblicata la nuova edizione di Black Metal: Evolution of the Cult di Dayal Patterson e sarà disponibile dopo le feste. È un’ottima pubblicazione sulla storia del black metal mondiale, dai precursori fino ai giorni nostri. Da questo libro ho imparato molte cose. Sul sito Cult Never Dies potete vedere i contenuti.

Bene, gente, io adesso vi lascio perché mi devo occupare anche di altre cose. Ovviamente ci sarà molto di più in uscita nei primi mesi del 2024, ormai ci sono più gruppi che ascoltatori, io vi ho messo quello che mi sembrava più urgente, ma se cercate là fuori troverete molte altre cose, per esempio i Black Dahlia Murder, di cui non ho detto nulla perché non mi piacciono tanto, ma che si stanno dando da fare anche loro. (Stefano Mazza)

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