David Draiman rimorchia il cane su Tinder e chiude il profilo

Correva l’anno 2004 o 2005. Prendevamo per il culo un tizio perché, al compimento dei trent’anni, aveva cominciato a dare di matto di punto in bianco. In pratica stalkerava la sua ex e la faccenda, presumo per merito di conoscenze in comune, era rapidamente divenuta di dominio pubblico sul forum della mia webzine. Successe un manicomio.
Immaginate se di anni ne avesse compiuti cinquanta.
È del 13 marzo 1973 David Michael Draiman; così c’è scritto sulla sua biografia, ma non andrò a chiedere conferma al diretto interessato su Twitter. Primo, perché ti risponde davvero: risponde a tutti. Secondo, perché è ridotto in condizioni che definirei ingenerose.
Il cantante dei Disturbed (responsabili, tra l’altro, di una terrificante versione di The Sound of Silence) era balzato agli onori della cronaca solo pochi giorni fa per aver messo in vendita la sua villa di Miami dal valore stimato in cinque milioni e mezzo di dollari. Il tutto poco dopo aver divorziato, segno che il cacciatore ha afferrato il fagiano per le zampe e, una a una, sta cavando le penne prima di dare un’ultima passata, sul fornello acceso, per rimuovere quel pelame residuo che mia nonna chiamava i cacchioni.
Una volta, a diciassette anni, tradussi il testo di Down with the Sickness e, come dire, assomigliava un capellino a tutto questo.
Sono trascorsi cinque giorni da quell’annuncio immobiliare ed è di nuovo l’ora di parlare di David Michael Draiman. Che come dicevo ha un account Twitter. Scappa fuori un tale e gli domanda se l’account Tinder a suo nome sia proprio il suo. Non Twitter, avete letto bene,Tinder. David, che già sull’annuncio immobiliare aveva precisato baldanzoso: “Sono io, non è un fake. lol” – come se non avessimo mai visto sportivi, attori o musicisti vendere roba che costa tanto – ha ribadito che sì, è lui anche stavolta. Dopodiché, avendo appena compiuto cinquant’anni, ha sobriamente dato di matto.
“Va tutto bene, ti sorprenderò. Per uno come me non è facile trovare la donna giusta. Ti dirò che finora mi è sembrato tutto così strano. Un sacco di fregature. Sto cercando di orientarmi in questo nuovo terreno”. Giratina in Messico da Timo Tolkki che ti spiega sotto a quale cipresso sotterrarle?
Occhio, David, che un mio carissimo amico, a girare su queste piattaforme per rimorchiar tipe, è già finito a fare non uno ma due traslochi. Mi spiego meglio: è partito per trombare ed è finito per portare su e giù per le scale pesanti scatoloni pieni di servizi della Richard Ginori. Non sto scherzando.
Ma torniamo a noi. La macchina del fango si è rapidamente attivata, fra samaritani intenti a rincuorare il loro cantante preferito (e già che c’erano a offrire 80.000 euro trattabili per casa sua, perché c’è da rifare l’intonaco in quasi tutte le stanze) e altri infervorati, tutti presi a dirgli cose come non scopi più. Al solo pronunciare quella frase i bulbi oculari di David Michael Draiman sono esplosi sullo schermo del Mac non ancora pignorato da sua moglie.
“Se fossi disposto a abbassare i miei standard potrei scopare quanto voglio, ma i miei standard sono piuttosto alti. Non disonorerò me stesso in quel modo. Sto cercando la donna giusta, non una qualsiasi.” Nel quartier generale delle Nervosa sono simultaneamente suonati diciassette allarmi, al che la Amaral le ha nuovamente licenziate tutte.
Mi soffermerei per un momento su quel piuttosto. È come se dicesse: “Non voglio infilarlo in uno scaldabagno, ma se dentro al microonde un po’ di caldo lo sento, beh, nessuno ha mai detto niente in contrario al microonde, no?” Il messaggio di David Draiman al suo acerrimo supporter si chiude con una serie di sigle (“BTW”) e un chiarissimo, limpido YOU’RE A DICK. Ma poco importa, perché un giorno più tardi David Draiman avrebbe chiuso quell’account, annientando in un attimo il luogo più bello appena generato su internet. Quanto potenziale buttato ai maiali.
Figurava, sulla pagina iniziale, anche una foto di David assieme a un bellissimo cane bianco a pelo lungo afferrato per la gola, probabilmente il primo a esserci finito a letto dopo averlo contattato sull’account per chiedere d’essere portato a spasso. I quattro indizi sul profilo non erano poi così indicativi. Open to exploring, segno zodiacale Pesci, scapolo; e infine, poco sopra al disegno della culla di un neonato, un meraviglioso NOT SURE YET.
Ci tengo a precisare che David Draiman ha già avuto un figlio in passato, dalla ex moglie Lena Yada di cui a brevissimo approfondirò curriculum e tratti distintivi. Però, vedi, David, questa cosa non la puoi lasciare così in sospeso. È come quando al sesto appuntamento ti domandano che ne pensi dei bambini e dopo mezzo minuto scarso rispondi balbettando che li vedi come dei bambini. Non è un’affermazione sbagliata, non hai detto che li vedi come dei rospi. Ma è il genere d’affermazione che le insospettisce.
Facevi prima a mettere NON VOGLIO UNO DI QUEI ROMPICAZZO FRA LE PALLE. A cinquant’anni non puoi essere indeciso su una roba così, è la domanda fulcro di tutto, specie subito sotto all’immagine del profilo in cui fai il possibile per apparire come una versione radio friendly del pelato di Brazzers che a tavola ti porge la saliera. Cerchiamo di capire perché non volevi questo pargolo dalla futura morosa conosciuta su Tinder.
Lena Yada-Draiman ha quarantacinque anni ed è nata a Honolulu. È di origini giapponesi, di bassa statura e sfoggia una vistosa e tonica muscolatura. Una breve indagine mi porta a scoprire che in passato ha praticato il surf e il wrestling. Ahia, David.
Immaginate ora David Michael Draiman a casa col piccolo Samuel, all’ora di pranzo. Lena Yada deve uscire per delle commissioni, non rientrerà prima delle 19. Per premura gli lascia una serie di cose da fare, raccomandandosi d’esser rispettoso negli orari altrimenti andrà a sfalsare una serie di robe sapute al consultorio post-gravidanza. Lena Yada ripete per ben tre volte che se sgarra altererà l’inizio dello svezzamento, inciterà la remissione del sonno. Probabilmente lo farà anche cacare malissimo nel pannolino.
La BMW di Lena Yada scompare nel vialetto adorno della loro villa di Miami, David è solo. Si fa per dire: c’è Samuel. Accende il Mac appena comprato; avvia Steam; avvia Football Manager; compra la Salernitana; si mette in testa di riportarla in Serie A; apre l’Editor; modifica il budget mercato della Salernitana; fa un’offerta irrinunciabile per Diego Milito il quale sarà il fulcro assoluto della sua Salernitana, proponendogli un quadriennale da cinque milioni l’anno, lui ne chiede sei, affare fatto pezzo di merda di un Diego Milito.
Le urla di Samuel provenienti dal lettino lo attirano in cameretta, dove lo aveva abbandonato. Sono le diciannove meno dieci e lo trova ricoperto di merda dalla testa ai piedi. Dal vialetto proviene un suono impercettibile, ma crescente, di pneumatici sul ghiaino. Lena Yada, ex wrestler, lo gonfia di legnate percuotendolo con ogni oggetto presente in casa incluso il bambino.
Donne, mi spiace ma con il cantante dei Disturbed potete farci al massimo una trombatina. (Marco Belardi)
Avanti il prossimo!
Possibile che siano tutti matti?
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Non c’è solo la sindrome della mezza età, il suo comportamento è tipico di chi avendo avuto grande successo (e otteneva partner per quello, anche perchè per l’estetica… essere pelati non vuol dire essere brutti specifichiamo) poteva scegliere le donne più belle e oggi che questo successo non c’è più (compresi i guadagni, non so se ha fatto investimenti e se hanno fruttato) vuole comunque avere accanto donne attraenti (ma quelle giustamente non ti considerano, una donna attraente che può scegliere non va da un cantante cinquantenne non di bell’aspetto di una band che oggi non è più sulla cresta dell’onda).
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bella topa la moglie, senza dubbio. Quello che mi stupisce più che altro è il valore della villa: possibile che si facciano così tanti soldi a cantare in una simile cacata di gruppo? a sentire 4-5 pezzi su internet (compresa la fetente cover di Sound of Silence) non si direbbe davvero. poi magari sono famosissimi…
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Anni fa in america riempivano gli stadi, oggi non so
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