Megadeth: un pornoattore al posto di Dave Ellefson?

Trapela notizia che Dave Mustaine abbia fatto registrare ex-novo le linee di basso sul nuovo dei Megadeth. Sarete anche liberi di credergli, così come accaduto a suo tempo con Varg e i Mayhem, ma, oserei dire ufficialmente, Dave Ellefson non comparirà nei crediti e tanto meno nella formazione ufficiale di un album i cui dettagli rimangono al momento pura fantasia. Allo scopo di incrementare la curiosità attorno all’uscita, il furbo biondone ha volontariamente omesso di svelarci il nome del nuovo bassista, lasciando, noi illusi, tutti intenti a fantasticare su Jason Newsted e chissà chi altro.

Barricato in casa dalle torride temperature di questo nefasto luglio, mi sono preso tutto il tempo necessario a redigere una lista dei più papabili.

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LEXINGTON STEELE

Il cinquantunenne Clifton Todd Britt, in arte Lexington Steele o più comumenente Lex Steele, si forgiò musicalmente nei sobborghi losangelini dichiarandosi, sin da età puberale, un accanito fan degli Hirax di Raging Violence e Hate, Fear and Power. Sfiorato un provino alla corte dell’idolo Katon DePena, il quale lo scartò onde evitare che alcuni suoi aspetti fisici e attitudinali potessero metterlo letteralmente in ombra, grazie al suo dichiarato amore per i Megadeth – e per lo speed metal sopraffino e votato al riff muscolare – il suo nome potrebbe tornare alla ribalta proprio in vista di un’audizione che odorerebbe di svolta definitiva in carriera. Chissà se non sia Lexington Steele, e non un ammuffito Jason in odor di ripicca spedita per posta ai più ricchi compaesani di San Francisco, il bassista misterioso alla corte di Dave Mustaine.

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RON JEREMY

Il lungrocrinito Ron Jeremy completerebbe i Megadeth in virtù di un misto d’esperienza ed invidiabile presenza scenica. In attesa di comprendere che ne sarà della sua libertà a causa di venti – e, ne siamo certi, ridicoli e infondati – capi d’accusa pendenti, Ron è ben abituato al palcoscenico per aver partecipato a numerosi film fra cui il quarto Toxic Avenger, Crank: High Voltage, e, ci risulta, in età più giovanile, a pellicole horror come il sottovalutato e profondo Dracula del nostro Mario Salieri, che vide la luce solo due anni in ritardo rispetto al classico firmato Francis Ford Coppola con Gary Oldman protagonista, e pertanto non riscosse il meritato successo. Altro punto in sfavore di Ron è l’età, prossima ai settanta, ma una sua assunzione riporterebbe all’interno della line-up un nome di spessore e un adeguato apporto pubblicitario, in un’operazione non dissimile a quella che rimise in sella, seppur a breve termine, Chris Poland nel 2004.

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ABELLA DANGER

Svolta sinora inedita nei Megadeth ma non altrettanto nel panorama metal contemporaneo, quella di nominare Abella Danger avrà certamente attratto la curiosità di Dave Mustaine per mezzo dell’assonanza, forte e solida, fra il suo cognome e l’album Risk, di cui ella si è sempre mostrata una accanita sostenitrice. Nel caso di un ritorno parziale, o coraggioso e per certi versi oltraggioso, a sonorità più orecchiabili e di matrice rock, Abella sarebbe pertanto una soluzione non solo ideale, ma quasi obbligata. Abella è inoltre allieva del celebre bassista Johnny Sins, per lei più un maestro di vita che un semplice e funzionale maestro di musica; significativo, in tal senso, il celebre video in cui fu ritratto a insegnarle l’arte dell’arrampicata su roccia, con risultati noti. Un sodalizio che a breve potrebbe giungere al capolinea proprio in virtù dell’insana competizione, e dell’invidia, che certe situazioni interne al music business generano, e non di rado.

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JOHNNY SINS

La testa rasata di Johnny Sins donerebbe ai Megadeth un tocco di attitudine punk hardcore cui i fan di vecchia data, ad oggi, certamente ambiscono. Qualora avessero cessato di sperarci, sono certo che Dave Mustaine avrà concesso più che una chance al talentuoso bassista Johnny Sins in sede di provino, vuoi per la sua devozione verso il somigliante e altrettanto prestante Tony Levin, vuoi per indirizzarsi su una figura in tutto e per tutto (o quasi, volessimo andare a ricercare il pelo nell’uovo) opposta a quella di Dave Ellefson, di cui ci siamo ritrovati improvvisamente orfani. Poco più che quarantenne, Johnny Sins garantirebbe inoltre rinnovata freschezza nonché la possibilità di ricostruire una sezione ritmica matura, e duratura, come quella storica con Menza ed Ellefson. Incoraggiato dai trascorsi con D.R.I., S.O.D., M.O.D., C.O.D. e coi proto-thrasher losangelini Brazzers, il ritorno in scena di Johnny Sins potrebbe esser dietro l’angolo.

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MAX FELICITAS

Giovanissimo, per la precisione classe 1992, l’italiano Max Felicitas (in foto presso la sede tedesca di Napalm Records per la firma sul contratto d’uno dei suoi recenti side project) è certamente il nome per il quale maggiormente ci sentiamo di parteggiare. D’apparente minor presenza scenica rispetto ai suoi esperti concorrenti, Max, con il suo occhiale fulgido e un’ordinata capigliatura, è un devoto del techno thrash senza compromessi e rimbalza da Sieges Even a Mekong Delta, da Anacrusis a Watchtower vantando una conoscenza del genere pressoché capillare. Un bagaglio tecnico come il suo, tuttavia, rischierebbe di costituire il cosiddetto gradino incontro al quale Dave Mustaine non intende certo andare, per evitare future divergenze in ambito creativo e decisionale, o, più semplicemente, per mantenere su di sé gran parte dei riflettori. Al contrario, un volto pulito e candido come il suo farebbe probabilmente breccia nell’animo religioso del biondo frontman al contrario di figure ben più autoritarie e arroganti.

Chiunque faccia ingresso nei Megadeth al quattro corde raccoglierà un’eredità pesante, non solo musicalmente, visti i nomi ipotizzati. Nell’immaginare un Dave Mustaine avvolto nel dubbio e nel timore di una ricaduta, o di un doloroso e imbarazzante effetto deja-vu, immagino i pretendenti impegnati a inviare al frontman dei Megadeth le registrazioni dei loro provini, improvvisati ovunque càpiti loro, dal divano al pouf, dal letto al soleggiato bordo piscina di un’estate tutta californiana, dimostrando una assoluta abnegazione per il lavoro e rinnegando, d’altra parte, ogni genere di pudore o timore verso i microfoni e le telecamere che li riprendono. Un plauso a voi, idoli di tutti noi, nell’attesa che di Dave Ellefson sia pronunciato un successore davvero all’altezza. (Marco Belardi)

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