Finalmente sono tornati gli Impaled Nazarene

L’ispirazione degli Impaled Nazarene, uno dei miei gruppi feticcio di sempre, aveva iniziato a declinare con il decimo Lp Manifest, uscito nel 2007, e il successivo abbandono di Jarno Anttila, che era rimasto l’unico membro fondatore superstite insieme al cantante Mika Luttinen, tra le mie guide spirituali di riferimento. Non avevo quindi accolto male il progressivo rarefarsi delle uscite discografiche dei folli finlandesi. I sette anni da Vigorous and Liberating Death iniziavano però a essere tantini e, in tempi di dittatura del politicamente corretto, si sentiva decisamente il bisogno del ritorno di una delle band più beffarde e oltraggiose della storia del metal estremo.
Il prossimo full, Eight Headed Serpent, uscirà il 28 maggio per la solita, sempiterna Osmose Productions. Per ingannare l’attesa, ecco il singolo Goat of Mendes, un pezzo classico e senza troppi guizzi ma lercio e incazzato al punto giusto. Dopo oltre trent’anni di carriera va benissimo così, giusto auspicherei un recupero di quella vena hardcore e motorheadiana che negli ultimi lavori era andata a scemare ma era stata la spina dorsale delle prove migliori della band di Oulu. Come b-side c’è una godibile versione risuonata del vecchio classico The Horny and the Horned, tradizionale apertura dei loro concerti. Viva Satana, viva la droga, viva le esplosioni nucleari. (Ciccio Russo)
Per me possono pure fare un disco di rutti e scoregge, finirebbe nelle mie playlist. Bentornati
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Ben detto! E quanto mi mancano le loro bestemmie dal vivo…
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