SKINLESS – Only The Ruthless Remain (Relapse)

501763Poche realtà in ambito brutal mi divertono come gli Skinless: una manciata di dischi in vent’anni d’attività, schiaffoni come se piovesse, ignoranza a chili e una genuina voglia di menare le mani e fare casino, il tutto dalla mente di gente che ormai si avvicina agli -anta (o che li ha già raggiunti). Dopo il divertentissimo Trample The Weak, Hurdle The Dead, datato 2006, venne lo scioglimento, che accolsi con lo stesso dispiacere che provi quando il tuo amico con cui eri solito andare in giro a bere e cercare fregna si fidanza e diventa una sorta di lumaca priva di impulsi vitali di sorta. Passano quasi nove anni ed eccoci qua, l’amico storico ha mandato affanculo la tipa ed è tornato in pista, pronto a ripetere i fasti del passato.

Only The Ruthless Remain è una festa a suon di frattaglie, sangue e calci in bocca; 35 minuti di delirio in blast beat e growl assortiti. Ci sono band che fanno della semplicità la propria ragione di vita e gli Skinless in questo hanno molto da insegnare. Ricordate l’articolo a proposito di quei peracottari degli Alkaloid e il loro disco da 70 minuti? Ecco, se quella era la malattia, Only The Ruthless Remain è la cura: poco più di mezz’ora di divertimento e scapocciamenti, zero orpelli. La tecnica c’è e questo è innegabile ma è tutta al servizio del messaggio e non il contrario. Messaggio che i ragazzi americani trasmettono con una genuinità ed una passione tali da far quasi dimenticare come si tratti di gente ormai “matura” e con una certa età sulle spalle. Disco dell’estate da ascoltare sorseggiando una Peroni da 66(6) mentre guardate il culo delle tipe in spiaggia.

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