BROKEN HOPE – Omen Of Disease (Century Media)

386338Omen Of Disease, primo disco dei sempiterni Broken Hope dall’ormai lontano 1999, è uscito da meno di un mese e già ha totalizzato una discreta risma di critiche qua e là nell’Internet. Una su tutte la stroncatura di un tale di Metal Archives che ha liquidato il platter con un vergognoso 0% di punteggio. Ora, lungi da me criticare i gusti altrui, però, dai, siamo onesti. Neanche St. Anger si è beccato delle fucilate simili. Trattare il ritorno di una band che non ha mai raccolto quanto meritato come se fosse il primo disco di qualche banda di sfigatelli cileni con la fissa per i Monstrosity e un’adorazione quasi fisica per Glen Benton mi sembra decisamente irrispettoso. Ma voi siete qui per sapere com’è questo Omen Of Disease, non certo per sentire i vaneggiamenti di un povero 23enne che ai tempi di Swamped In Gore era ancora nella culla.

Come già detto, Omen Of Disease giunge a distanza di ben 14 anni da quel Grotesque Blessings che effettivamente si portava dentro il peso di una band ormai alla canna del gas in quanto a idee e anche (probabilmente) a rapporti umani fra i vari membri. Dopo lo split il nulla, i vecchi aficionados continuarono imperterriti a portare avanti il verbo dei Broken Hope dinanzi a un pubblico giovane troppo impegnato a farsi le seghe sui Whitechapel per capire da dove diamine venisse il 90% della musica dei loro amati gangsta della chitarra con il berrettino all’indietro e la maglia dei Lakers. Nel 2012 la reunion, il terrore di chi sperava di non vederli finire male, le speranze di chi ha visto in questo e in altri ritorni (Carcass su tutti) la possibilità di una nuova calata delle vecchie glorie, quasi a voler bacchettare le nuove leve a mò di insegnante severo (“no, brutto coglione, i breakdown non fanno figo, e nemmeno i ritornelli in clean vocals, vuoi suonare death metal o gothic sbregamutande per darkettine semiobese?“). Ma quindi ‘sto disco com’è? Incredibilmente gradevole, nuovo neanche per sbaglio, ma ugualmente fresco e coinvolgente. Se fosse stato composto da una band emergente probabilmente a quest’ora mi starei strappando i capelli in preda ad un raptus euforico, convinto di aver trovato i nuovi salvatori del metal. Nonostante questo, è un lavoro assolutamente meritevole. Analogamente a Surgical Steel, si sente subito la differenza tra chi un genere lo crea e chi semplicemente salta sul carrozzone: i Broken Hope ti sfornano un disco che puzza di anni ’90 lontano un chilometro e nonostante questo te lo godi, lo riascolti, e inizi ad elucubrare sul perché il 90% delle band post 2000 non riescano ad avvicinarsi nemmeno per sbaglio a mostri di questo genere. Something went really wrong back then. (Luca Bonetta)

14 commenti

  • ciao a tutti
    ho scoperto tutto cio’ un po’ dopo, leggevo ms quando andavo alle medie, che dire quindi ; e’ stato emozionante rileggervi. Ho avuto occasione di commentare qui in precedenza ma su articoli relativamente vecchi, probabilmente non hanno seguito se non puramente enciclopedico. Dunque, anche se ot vorrei chiedere : e’ in programma, o perlomeno, rimane nelle vostre intenzioni allargare il discorso nsbm con un articolo-indagine ?
    Posso anche spiegare brevemente il perche’ del mio interesse rispetto alla scena ns : perche’ e’ molto piu’ grande di quello che alcuni immaginano in quanto non rappresenta che una piccola parte del mosaico piu’ grande che compone assieme a [b]migliaia[/b] di band improntate nella stessa direzione ideologica; non scordiamoci che la musica E’ il veicolo prediletto sul quale far viaggiare il proprio pensiero, positivo/negativo che sia. E, in concomitanza con la forte ascesa di un discorso “di destra” [ stringo per ovvie ragioni ] fatto di partiti e vittorie alle ultime elezioni degli ultimi 10anni che abbiamo visto in tutta Europa [ non solo Grecia ma anche Ungheria per esempio con Jobbik ] abbiamo rilevato una forte recrudescenza fatta sia di bastoni e lame sia di metapolitica-metamusica o meglio musica apoliteia, sopratutto all’interno della scena neofolk-martial industrial [ o military pop che dir si voglia ]. Ora, come se non bastasse il bm. Aspettiamo di vedere act come Von Thronstahl o Arditi anche per il death/thrash/grind per poi girarci dall’altra parte e dire ‘ si ma sono nicchia’? Sia chiaro, e’ una provocazione ‘buona’; personalmente, vedendo chi ancora scrive mi sono venute le lacrime agli occhi [ e le ‘nuove leve’ sono davvero spesse ], ma non e’ questo il punto. Mi chiedevo se nei termini e nei modi che deciderete avevate in programma di coprire questo importante, a mio avviso, fenomeno.
    Piu’ che altro, fra l’altro, mi interesserebbe sinceramente sentire la vostra campana.
    Grazie e scusate i lungo commento

    "Mi piace"

  • Una aggiunta : in riferimento al neofolk martial, conosco bene la scena [ btw sono musicista anche io :) ] e so bene che non e’ cosa nuova, vedi throbbing gristle, non-boyd rice, death in june, wakefield e above the ruins-sol invictus [ wakefield era legato al national frint, ho prove ovviamente ]; anzi, mi permetto di dire che conosco molto ben questa scena. Che fa il paio con il power electronics di Maurizio Bianchi [ white power ], Sutcliffe Jugend, Whitehouse ovviamente.
    Il mio commento era riferito piu’ che altro agli ultimi 10-15 anni di ‘storia’. Parlo infatti di Arditi ecc, ma puo’ essere benissimo Derniere Volonte o Les Joaux de la Princesse
    Insomma il discorso e’ lungo e ci metto anche gli Ordo Rosario Equilibrio.
    Dimmi con chi suoni e ti diro’ chi sei :)

    "Mi piace"

    • Ciao, l’unica risposta seria che ti posso dare è che… Non ne ho idea. Su questo blog scrivono persone che hanno molta più familiarità di me con questi argomenti e questi generi ma non so se e quando vorranno affrontare in modo così strutturato queste materie. A titolo personale, credo che generi come il thrash, il death e il grind – a parte casi di assoluta marginalità – siano impermeabili per natura a un determinato genere di suggestioni estetiche e ideologiche, che, di contro, si prestano benissimo a trovare spazio nel black metal e nel neofolk, nel quale mi sembra ci siano comunque diverse sfumature.

      "Mi piace"

  • boh, io non riesco mica a capire quando scrivi che c’è “una forte recrudescenza fatta sia di bastoni e lame sia di metapolitica-metamusica o meglio musica apoliteia, sopratutto all’interno della scena neofolk-martial industrial”. A parte che non so cosa sia la “musica apoliteia” (non ho fatto il classico…), ma se quelli di Jobbik se la prendono giustamente con gli zingari o se i Moscoviti vanno a prendere a legnate gli immigrati tagichi, che cosa c’entra la musica? oltretutto, semmai ci fosse stato il bisogno, negli ultimi anni: Der Blutharsch ha fatto una decisa sterzata “fattona” in fatto di stile musicale, la cantante dei Kirlian Camera (grande band che non ha mai parlato di politica, ma che è sempre stata additata come “nera” da benpensanti, cani parlanti e politicanti) mi pare abbia dichiarato di sostenere i diritti degli invertiti. Lo stesso “padre” della scena musicale di cui parli è ricchione dichiarato. Contento lui…

    "Mi piace"

  • Quoto il signor Russo sopra. Anche secondo me un certo tipo di scena musicale è per sua natura immune a certe “chierichettate”. Dei fanatici religiosi (contando anche i fanatici delle religioni di stato come fascismo, nazismo e comunismo) sessualmente repressi hanno poco o nulla a che spartire con degli approcci alla vita decisamente più materialisti.

    "Mi piace"

  • quindi stando a quanto leggo non esiste un legame estremismo[di destra]- musica. interessante, corro a chiamare gli Absurd allora
    Il fatto che Pearce sia omossessuale quale differenza farebbe scusa? Non esistono omossessuali di destra?
    mah, piu’ che altro sembra che quando si parli di politica sembra rivolgersi al cugino scomodo e si guarda con facilita’ dall’altra parte.
    Vabbe’, grazie comunque per le risposte.
    *il fatto che il tizio di Alba Dorata suoni in una nsbm band dice niente [ solo per citarne UNO a caso ] riguardo a musica-estremismo?
    Probabilmente poi mister Albin Julius semplicemente oltre ad essere uno scoppiato e’ anche un fine calcolatore : se ti appropri di certi simboli poi, ma guarda te, DEVI anche spiegare il perche’.
    Comunque nessuna polemica eh giusto per capire le vs posizioni

    "Mi piace"

  • Pingback: HAIL OF BULLETS – III The Rommel Chronicles (Metal Blade) | Metal Skunk

  • Pingback: Playlist 2013: i dischi dell’anno secondo i tizi di Metal Skunk | Metal Skunk

  • Pingback: Radio Feccia #10 | Metal Skunk

  • Pingback: Radio Feccia #13 | Metal Skunk

  • Pingback: Sveglia il morto #1: REVENANT, BAPHOMET e DEMENTED TED | Metal Skunk

  • Pingback: Avere vent’anni: BROKEN HOPE – Loathing | Metal Skunk

  • Pingback: Frattaglie in saldo #32: in gore we trust | Metal Skunk

  • Pingback: Avere vent’anni: marzo 1998 | Metal Skunk

Lascia un commento