Forgotten Days, il disco moscio dei PALLBEARER

Col quarto disco i Pallbearer rinunciano alle influenze prog e tornano sui propri passi.
Continua a leggereCol quarto disco i Pallbearer rinunciano alle influenze prog e tornano sui propri passi.
Continua a leggereSpesso si dice che a Milano è pieno di concerti. Non è esattamente così, perché la maggior parte degli eventi si svolge tra le province di Brescia, Bergamo e Pavia, o in Brianza, e quindi troppe volte finisco per perdermeli perché l’idea di farmi un’ora di strada si abbatte sulla mia fisiologica stanchezza serale. Ci si era persi anche i
Continua a leggereScopro ora, probabilmente in colpevole ritardo, che esiste una cosa chiamata Adult Swim Single Program, che va avanti da qualche anno e che pubblica, una volta a settimana, inediti appositamente scritti dai gruppi più disparati. Immagino che in passato, se non altro per una questione statistica, mi sia perso qualcosa d’interessante, ma almeno stavolta rimediamo segnalando Dropout, scritta dai Pallbearer
Continua a leggereCi ho messo un bel po’ a scrivere qualcosa su Obsidian Arc, il debutto dei PILLORIAN, nuova band di John Haughm degli Agalloch. Il motivo è semplice: mi scervellavo cercando di scrivere qualcosa di brillante, visto che gli Agalloch (fino ad Ashes Against the Grain) sono uno dei miei gruppi preferiti. I Pillorian infatti ne erano stati presentati come gli eredi designati,
Continua a leggereMedusa è carino. È il disco che ci si doveva aspettare dai Paradise Lost, fortunatamente ormai ben lontani dalle pippe pseudo-depechemodiane di un tempo ben preciso e definito. Una parentesi che va dimenticata, e presto. I nostri eroi ora cercano di scrollarsi di dosso quei retaggi, cosa evidente anche dalle setlist proposte dal vivo, con pochissimi pezzi dall’inutile repertorio della
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