FULCI // FRACTURE // NO HALF MEASURES @La Tenda, Modena – 12.05.2023

A seguito di una breve conversazione con l’amico fretless & brutal Walter sulla recente alluvione in Emilia, vengo a sapere che avrebbero suonato i Fulci a Modena. Andando a curiosare in rete ho visto che si trattava in realtà di un evento più ampio, gratuito tra l’altro, organizzato da Undernoise Modena Crew alla Tenda che comprendeva anche Fracture, Final Struggle, Brainsore e gli iperattivi bulgari No Half Measures. Il bill della serata in realtà era tutto molto interessante: si trattava di gruppi ad alta velocità e alta potenza, accomunati da una indomabile vena mosh e sfasciacarrozze. Li avrei visti tutti molto volentieri ma, vivendo in perenne emergenza fra lavoro, famiglia e problemi mentali, anche prendersi tre ore per un concerto a pochi metri da casa è un’impresa. Sono dunque partito appena ho potuto e sono arrivato alle 22 circa, quando stavano cominciando i No Half Measures, che hanno coinvolto molto il giovane pubblico, inducendolo a usanze quali il pogo, il circle slam e il corri-di-qua-e-di-là slam (quando i pogatori si dividono ai due lati e si rincorrono da una parte all’altra, non so come si chiama). Fanno un hardcore pesante, molto metallico, con distorsione cattiva e qualche downbeat, estremamente energico.
Arrivato il turno dei Fracture, noto che il pubblico aumenta leggermente rispetto a prima. Loro si definiscono hardcore/grind/sludge chaos from Emilia Romagna, sono molto esperti e coinvolgenti sul palco, suonano quello che dichiarano: un hardcore-grind dal suono metallico, con voce prorompente e imprecazioni varie: “E fateci questo porco*io di applauso!!!”.
Io non ascolto molto questo genere, che si colloca fra l’hardcore thrash e il grind, ma bisogna ammettere che dal vivo riesce a prendere tantissimo e i gruppi della serata sono tutti professionisti del campo. Rimango molto spiacente di non aver sentito i concittadini Brainsore e Final Struggle, ma questo è quanto.
Passate le undici e mezza arriva il momento dei Fulci, lo capisco dallo schermo che viene calato per proiettare i loro famosi filmati. Prima di iniziare, quattro ragazzi in mezzo alla Tenda celebrano una specie di rituale recitando odi al Metallo, il che è molto suggestivo, ben realizzato e mi fa ben sperare per le nuove generazioni. Lo spettacolo dei Fulci viene introdotto dal chitarrista e fondatore Dome, che rompe il ghiaccio parlando al pubblico e chiedendo: “A chi piace Lucio Fulci?”.
Il concerto comincia con una sequenza video sulle note della strumentale Glass, dall’ultimo album Exhumed Information, mentre si accendono le luci azzurre e verdi e si diffondono i fumi. Entra il gruppo e il pubblico si concentra subito verso il palco, anche se rimane uno spazio dedicato al pogo e alla slam dance. In realtà il pogo si attenua in parte, perché tutti sono molto concentrati ad ascoltare e a guardare. La performance dei Fulci è suggestiva e perfetta: l’esecuzione da parte di tutti è ineccepibile e il connubio fra musica e immagini rende lo spettacolo ancora più godibile. I suoni sono ottimi e ben bilanciati. Per l’occasione, qualcuno fra il pubblico si è dotato di asce, machete e sega elettrica di plastica per rendere più coreografico il pogo e per aumentare l’effetto horror generale. Le canzoni più riconosciute dal pubblico sono quelle di Tropical Sun e la più acclamata è Apocalypse Zombie, che viene suonata fra le prime della scaletta, ma comunque ogni brano genera un’agitazione notevole, per cui la serata può dirsi riuscita molto bene.
La formazione dei Fulci è stata di recente ampliata con la chitarra di Leandro Ferraiuolo, che va ad aumentare il muro sonoro del gruppo, oltre che aprire a nuove possibilità compositive, quindi si vanno a guadagnare un ulteriore punto di forza. Ho sentito molti fra i presenti commentare l’assenza di un batterista umano, che i Fulci hanno deciso di sostituire con un sequencer fin dall’inizio, ma a dire il vero è una mancanza che non si avverte più di tanto; il gruppo se la cava fin troppo bene anche così. L’unico legittimo dubbio può riguardare casomai la qualità del suono della batteria, che in alcuni momenti si rivela artificiale, ma la resa complessiva in concerto rimane di altissimo livello.
Segnaliamo che i Fulci hanno pubblicato da poco Tropical Sun – The Short Movie, un cortometraggio ispirato al concept dell’omonimo album, a sua volta basato su Zombi 2 di Lucio Fulci.
Un grazie infine a La Tenda e a Undernoise Modena Crew, che hanno permesso questo bellissimo evento completamente gratuito e aperto a tutti. (Stefano Mazza)