Il ritorno dei SAVATAGE: questa (forse) è la volta buona

Nel doppio articolo di Avere Vent’anni su Poets and Madmen, ultimo album dei Savatage, sia io che il buon Barg abbiamo sottolineato come l’album del 2002 sarebbe stato verosimilmente l’ultimo della carriera della band.

Nonostante voci di corridoio, apparizioni dal vivo di Oliva, un concerto doppio di Savatage e Trans-Siberian Orchestra al Wacken del 2015, e salvo sporadiche dichiarazioni relative alla mancanza di un contratto che frenerebbe la pubblicazione di nuovo materiale, è dal 2001 che non ci sono concrete notizie circa un ritorno in studio dei Savatage.

Fino ad ora.

Perché pochi giorni fa sulla versione greca di Rock Hard è stata rilasciata un’intervista a Jon Oliva (ripresa anche da Bravewords in lingua inglese) che questa volta non lascia spazio ad interpretazioni di sorta: i Savatage torneranno per un ultimo album nel 2024 che, secondo i programmi, dovrebbe uscire il 3 aprile, compleanno di Criss Oliva.

Il leader della band ha spiegato che si tratterà quasi certamente del loro ultimo album, che si chiamerà con buona probabilità Curtain Call e che vuole che sia davvero tutto perfetto: “Ho fatto molti errori in passato e non voglio rifarli ora. Non ho per niente fretta. Voglio pubblicarlo il prossimo aprile, in modo da poter suonare nei festival estivi dell’anno prossimo. In nessun modo faremo un lavoro frettoloso. Per nessuna ragione al mondo. Perché questo sarà probabilmente il nostro ultimo album in assoluto. Voglio essere sicuro che sia un album da 10/10”.

Savatage_(PK)_–_Wacken_Open_Air_2015_01

Oliva ha anche fornito anticipazioni sulla formazione: “Ci sarà Steve Wacholz a suonare su una canzone o due, Jeff Plate sul resto dei brani, Johnny Lee Middleton, Al Pitrelli e ovviamente Chris Caffery, Zak (Stevens) ed io.  Ci sarà anche Jane Mangini che suonerà qualcosa e probabilmente Vitalij Kuprij. Persino Steve Wacholz dovrebbe esserci su due-tre brani”.

Oliva ha altresì specificato di avere scritto decine di brani da cui intende attuare una rigida selezione per poi pubblicare il resto successivamente.

Sulla scelta del titolo di lavorazione e sul suo significato, Jon Oliva ha dichiarato che “Curtain Call è la canzone che chiuderà l’album. Sono solo io accompagnato dal pianoforte ed è molto profonda. Fondamentalmente sono io che canto ai fan e dico loro addio. E grazie. Ogni volta che l’ascolto, piango. Ogni persona a cui l’ho fatta ascoltare ha pianto. Ma è il mio modo per dire addio a tutti. Grazie, via amo, questo è il mio ultimo addio. Grazie e buona vita”.

Non ci resta che sperare che per una volta vada davvero tutto per il meglio, che non ci si mettano pandemie, guerre e problemi personali, e che i Savatage riescano davvero a ritornare per l’ultima volta.

In fondo, serve poco.

All I ask of you is believe.

(L’Azzeccagarbugli)

7 commenti

  • C’è chi sta già piangendo all’idea e chi mente

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  • Verra` fuori un orribile polpettone alla St.Anger, ma almeno avremo un tour dal vivo in cui li minacceremo di risuonarci tutto The Wake of Magellan

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  • Undici mesi… e chi li regge?????

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  • bella notizia Jon, e io che ti credevo al gabbio per guida in stato di ebbrezza, assunzione di droghe e limpidi assortiti ! Poi vai a sapere, magari è ancora fattissimo oggi, visto che nella stessa frase dice che Wacholz suonerà 1-2 pezzi e poi 2-3 pezzi. Comunque quest’uomo con le droghe scriveva Streets e Gutter Ballet, mica il capitano uncino del DJ Francesco.
    Neppure a me esalta la prospettiva di un album con mille musicisti, ma la grandezza del compositore Jon Oliva ha pochi rivali. Speriamo vada tutto bene…

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  • Vabbè dai, come si fa a non commuoversi. Quando ho letto la notizia sono letteralmente saltato dalla sedia.

    L’assenza di Paul O’Neill si farà sentire, purtroppo. È stato l’equilibratore, oltre che membro aggiunto e mentore, dei Savatage.
    Spero solo si affidino a un produttore con le palle, questo farebbe una enorme differenza.

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  • Un cerchio che si chiude anche se, realisticamente, le aspettative dopo oltre vent’anni e mille peripezie non é che siano altissime. Tutto ciò che ne verrà di buono sarà grasso che cola.

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