Suburra Euphoric Misanthropia – a black metal sequel

Ma porca tro… ma mannaggia la puttana maledetta!

Il ragazzo, all’epoca poco più che ventenne (siamo nel 1999), che sta imprecando in growl da una motoslitta modificata, si chiama Stian Tomt Thoresen, ma tutti lo conoscono come Shagrath, ed è il cantante dei Dimmu Borgir.

Aitante e lungocrinito, norvegese di razza, Shagrath, sgommando come un coatto della periferia romana, inchioda la motoslitta davanti l’ingresso della sua lussuosa baita di montagna a nord di Oslo, e l’imprecazione di prima è rivolta alle due guardie del corpo (due vichinghi biondi alti due e metri e dieci dotati di corazza, elmetto con le corna, treccine, ascia, scudo… due vichinghi veri insomma) che, da quando il nostro uomo ha fatto i soldi con la Nuclear Blast, gli sorvegliano il cancello giorno e notte.

Shagrath con un balzo scende dalla motoslitta e, incespicando nella neve, va a brutto muso sotto ai suoi dipendenti: “Quante vorte ve l’ho detto, porco due, non voglio sti cazzo de ambulanti de merda intorno a casa! Ve l’ho già detto ieri e pure l’altro ieri sera, mannaggia tutto!”

“Ok, e lei c’ha ragione” – farfuglia agitato il bodyguard vichingo di destra – “ma sono quasi due giorni che sto cercando di spiegarle che…”

“Non me devi spiegare un cazzo, Ulfgrr!” – grida Shagrath in screaming, isterico – “ te questo mo me lo cacci, altrimenti cor contratto tuo me ce pulisco er culo e a te te rispedisco a casa dai tuoi genitori a fa’ la guardia a quer pesce rosso de merda che tenete in cucina! Ma poi un vichingo cor pesce rosso, ma che frociata è!!?”

“Posso parlare io?” – prova a replicare Ndrr, il vichingo di sinistra.

“No no, Ndrr, manco tu puoi parla, che pure te sei n’ coglione!”

“Ma perché so’ n’coglione, scusi?”

“Perché sì, perché non capisci n’cazzo. Allora: io so er cantante dei Dimmu Borgir, quelli di Enthrone Darkness, ok? L’elite del metal estremo! E questa baita pure è d’elite, va bene? Quindi te e quest’altro farabutto siete stati assunti pe fa la guardia all’elite, giusto!? Oh! Ora, secondo voi, gli Iron Maiden agli ambulanti li fanno sosta due giorni davanti ar cancello de casa?!? Ma manco pel cazzo, dopo un minuto l’ambulanti lì c’hanno tre cannibali brasiliani che li prendono a forconate nel culo, e poi se li pappano con tutta la roba, co tutti li carzini, le pentole o che cazzo è, avete capito?”

La situazione è talmente assurda e imbarazzante che a Ndrr scappa un sorriso involontario.

Un sorrisetto imbarazzato, di circostanza. Un sorrisetto che Shagrath intercetta, e che proprio non gli va giù.

L’aitante cantante norvegese tira fuori dal bauletto dalla motoslitta il suo revolver nero lucido, e subito fa fuoco alla coscia destra di Ndrr, il vichingo di sinistra.

Un urlo squarcia l’aria di quella bella mattinata norvegese. Ndrr cade a terra, con le lacrime agli occhi.

Shagrath non mostra alcun risentimento; è un cafone black metal ubriaco della sua stessa tracotanza e cafonaggine. Un Varg Vikernes che si crede Giulio Cesare.

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L’aitante cantante, sorridendo maligno, volta il revolver in direzione della spalla sinistra di Ulfgrr, il vichingo di destra: “Ne vuoi un po’ anche tu?”

Ulfgrr è gelido e immobile, come un timoroso mostro di ghiaccio: “No… no signore…”

“Oh, lo vedi che ragioni?” –  sibila Shagrath abbassando l’arma – “ora fa il bravo però e cacciame ‘sto ciccione de merda coperto de neve dar cancello de casa mia, che so du giorni che sta qui. Su, forza, io vado dentro a lavora!”

Shagrath, esausto dalla sfuriata, apre il cancello di casa ed entra, a passi nervosi, lasciandosi un vichingo in stato di shock e un ferito grave alle sue spalle.

Ma a questo punto, inaspettatamente, Ulfgrr, il vichingo di destra, prende coraggio e pronuncia la frase che sta cercando di riferire al suo padrone da quasi 48 ore: “Signore… ‘sto tizio non è un ambulante… se chiama Nicholas e dice de esse un batterista!”

Shagrath si blocca sull’uscio di casa, sorpreso. Poi si gira: “Un batterista!? Ma perché non me l’hai detto subito?”

“Sono due giorni che sto cercando di dirvelo, signore!” – conclude Ulfgrr, disperato.

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Shagrath, noncurante della risposta, esce nuovamente dal cancello e si dirige verso quella specie di grasso pupazzo di neve che sosta da due giorni davanti il cancello d’ingresso della sua baita con in mano un cestino carico di insaccati e formaggi.

“Me devi scusa, amico, pensavo che eri un venditore ambulante, o un rappresentante de quarche azienda agricola der cazzo, ogni tanto vengono qui a rompeme li cojoni mentre sto a lavora’” –  fa Shagrath al grasso pupazzo, scusandosi – “ma perché non me l’hai detto subito che eri il mio nuovo batterista? Sei stato du’ giorni ad aspetta, nantro po’ e mori assiderato!”

“L’ho detto ai gorilla tua qua fori due sere fa” – risponde il pupazzo, scrollandosi di dosso la neve che lo ricopre – “vengo da na famiglia de vampiri molto rigida e formale, prima de parla’ cor padrone se chiede er permesso ai servi, è la regola!”

“Ah, beh sì, è giusto…” – fa Shagrath voltandosi verso Ndrr, ancora a terra – “me devi scusa’ Ndrr, so n’ po’ nervoso urtimamente!”

“Non c’è problema” – risponde il bodyguard vichingo di sinistra, con la coscia insanguinata tra le mani.

“Grazie Ndrr! Poi te porto in ospedale!”

Shagrath, cordialmente, porge la mano al batterista che aspettava da tanto tempo: “Comunque io so Stian, piacere!”

“Piacere, Nicholas!”

“Ho visto i VHS che mi hai mandato, sei forte, spacchi. Ma me stavi a di daa famiglia, da che famiglia vieni?”

“Dai Cradle of Filth!”

“Mmm l’ho sentiti. So n’po’ frocetti pe i miei gusti, ma so’ bravi. Però m’hanno detto tutti che quer Dani è un dito ar culo con la sabbia!”

“Lassa perde! È pazzo, a na certa sbrocca e caccia tutti… A me m’ha cacciato perché so grosso, grasso e pelato, ferendome nell’autostima!”

“Puoi sta tranquillo Nick che qui non ce ne frega n’cazzo de ste cose, anzi quer cestino magnatelo pure da solo che io sto a dieta…”

“Ma so prodotti daa terra mia!” –  fa Nick sgranando gli occhi, dispiaciuto – “prosciutto originale del Derbyshire e formaggio delle capre de Ipswich, na sciccheria!”

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“Ah… Vabbè, se ce tieni tanto farò no strappo alla regola!”  – risponde Shagrath sorridendo e mettendo una mano sulla spalla del suo nuovo amico con fare fraterno – “ora però entramo, oh, che se me mori davero me tocca trova nantro batterista. Daje, se famo na partita a Fifa 99, Inghilterra – Norvegia, sei pronto? Dopo viè pure Silenoz che porta le bire. Oh come se chiamava quello vostro? Ah sì, Jon Kennedy. Se l’è vista brutta, evvè? Quer Dani me sa che è proprio no stronzo ahah, hai fatto bene a venì qui!”

Discorrendo amabilmente, i due amici oltrepassano il cancello, scavalcano il corpo sanguinante di Ndrr, e si chiudono in casa.

Ad Ulfgrr toccherà l’ingrato compito di soccorrere l’amico e collega.

Di tamponargli la ferita, tranquillizzarlo e portarlo (a piedi) al Pronto Soccorso di Oslo Nord.

Ma questa è un’altra storia, e andrà raccontata un’altra volta. (Gabriele Traversa)

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