Il caso Måneskin: tutto – ma proprio TUTTO – quello che c’è da sapere sulla band nostrana più discussa del momento

Vi elenco qui di seguito alcuni dischi che ho riascoltato negli ultimi tempi.
Rory Gallagher – Tattoo (1973): Rory non aveva niente da invidiare a Jimi Hendrix (al massimo il contrario). Non credo che il chitarrista con la lingua da fuori dei Måneskin lo conosca, ma nemmeno di nome. Se non vi emozionate con A Million Miles Away fate schifo al cazzo.
Rolling Stones – Let it Bleed (1969): Il mio disco preferito delle Pietre Rotolanti, almeno tra quelli che ho ascoltato. Quanti album hanno fatto questi? Quando hanno iniziato mia madre era tipo alle scuole elementari ed oggi è ‘na vecchia. I Måneskin apriranno il loro concerto a Las Vegas.
The Stooges – The Stooges (1969): L’album d’esordio del gruppo americano. Se vi piace la musica più o meno dura o anche solo vagamente distorta, il merito è di questo disco qui. Iggy Pop ha collaborato con i Måneskin.
Motley Crue – Theatre of Pain (1985): Viene spesso considerato un disco minore, ma a me piace. Il manager dei Måneskin evidentemente conosce i Motley Crue.
Il Balletto di Bronzo – Sirio 2222 (1970): Il primo album della progressive band napoletana. La prossima volta che qualcuno vi dirà che il nostro Paese non ha mai avuto un gruppo rock come si deve, voi sbattetegli in faccia questo. Credo che i Måneskin non abbiano alcun legame con loro.
Il Rovescio della Medaglia – Io come io (1972): Rimaniamo sempre nell’ambito del prog rock italiano con il secondo disco di questo gruppo romano. Forse tra i più pesanti della scena (evidenti le influenze, tra le tante, di Black Sabbath e Deep Purple). Penso che i Måneskin non abbiano la minima idea di chi siano.
Bad Company – Bad Company (1974): Esordio di uno dei tanti gruppi di Paul Rodgers, un genio assoluto (se serve che io vi debba spiegare chi sia, andate a fare in culo). Non ho difficoltà ad affermare che questo sia un capolavoro. Anzi: un masterpiece, come dicono quelli bravi. Non ravviso alcuna correlazione tra i Bad Company ed i Måneskin.
Aerosmith – Rocks (1976): Il quarto album della notissima band del Michigan. Manuel Agnelli, quel tizio dei “talent” nonché leader di un gruppo di cui non ricordo il nome, li ha paragonati ai Måneskin. Dicono che ne sappia, quindi avrà ragione lui di sicuro.
Foreigner – Agent Provocateur (1984): Il quinto album di questo immenso gruppo anglo-americano. Lou Gramm ha una delle voci più belle della storia del rock, ma proprio senza se e senza ma. Classe infinita dalla prima all’ultima traccia. Non manca assolutamente niente in questo disco: potete usarlo per correre, per viaggiare in auto, per scopare, per leggere o che cazzo ne so. Chiederò l’opinione dei Måneskin alla prima occasione utile.
Survivor – Eye of the Tiger (1982): Sì, non è solo “la canzone di Rocky”, ma il terzo lavoro in studio dei grandissimi Survivor. All killer, no filler. I Måneskin di sicuro conoscono “la canzone di Rocky” sopracitata.
Astral Projection – Trust in Trance (1994): Uno dei miei dischi preferiti tra quelli “non rock/non suonati” . Un viaggio dall’inizio alla fine. Sono certo che piacerebbe anche ai Måneskin .
Hallucinogen – Twisted (1995): Vedi sopra, ma molto di più. Simon Posford è una delle persone più geniali del ventesimo secolo. Uno dei dischi più belli degli anni Novanta. Se lo ascoltassero, i Måneskin si metterebbero a ballare esattamente come sto facendo io ora.
Shpongle – Are You Shpongled? (1998): Il primo album di uno dei tanti progetti del summenzionato Simon Posford e di Raja Ram. Un concentrato di vibrazioni e relax. Più che un disco, questo è una sorta di flusso di coscienza. Quando rientrate dal lavoro stressati e con la voglia di ammazzare chiunque, abbassate le luci e sparatevi questo. Tranquillizzerebbe anche gli indiavolati e trasgressivissimi Måneskin.
Vi elenco qui di seguito alcuni video che ho guardato negli ultimi tempi.
Il mitologico trio Wanna Marchi/Maestro di vita Do Nascimento/Stefania Nobile che esegue in diretta una specie di rituale magico brasiliano. Credo che risalga al 1994, al massimo 1995. È molto probabile che i Måneskin conoscano Wanna e viceversa.
Uno dei miei video preferiti di sempre: Quattro ore con Gennaro D’Auria. Sono fermamente convinto che i giovani Måneskin non sappiano chi sia il Maestro.
Una raccolta di qualche anno fa di tutti i KO di Deontay Wilder. Forse il Bronze Bomber ha sentito in radio un singolo dei Måneskin.
Gli highlights della carriera di Dennis The Terminator Alexio, uno dei più grandi kickboxer della storia. E’ stato anche il co-protagonista di Kickboxer – Il nuovo guerriero, uno dei film culto di Jean-Claude Van Damme. Ai Måneskin non penso piacerebbe.
Gli highlights della carriera di Bad Brad Hefton, un altro kickboxer di altissimo livello degli anni Ottanta: il peso massimo che si muoveva come un peso leggero. Fu sconfitto nei primi anni Novanta da Vitali Klitschko, fratello maggiore del ben più famoso e titolato Vladimir, il quale prima di darsi al pugilato praticava la kickboxing da professionista. I Måneskin non approverebbero.
Un video car spotting della Maserati MC20. Per me la supercar più bella degli ultimi 10 anni (come minimo). I Måneskin potrebbero comprarne almeno un paio.
Non mi sembra il caso di citare/linkare i porno, quindi passo ad elencare alcune delle cazzate che ho comprato negli ultimi tempi:
- Degli orribili soprammobili cinesi in ceramica azzurra. Roba degli anni Settanta. Sono tipo dei cani/dragoni della fortuna. Qualcosa del genere. Li ho pagati poco e fanno talmente schifo da fare il giro e raggiungere il sublime. Ora sono su uno scaffale della libreria.
- Un lotto robottoni dei cartoni giapponesi. Sono alti circa 15-20 centimetri. Mazinga Z, Il Grande Mazinga, Jeeg e Goldrake. Non sono di grande qualità, ma li ho pagati due soldi (sono usati). Li ho messi su una mensola.
- Un Buck 110.
- Il cane robot di Yattaman (si chiamava Yattacan, no?). Nuovo, pagato circa 10 euro. Ho messo su una mensola anche questo.
- Una Leatherman Wingman ed una Surge, entrambe usate ma in buone condizioni. Ne ho tantissime, di tutte le marche più note, ma il prezzo era buono e quindi vaffanculo. Le ho prese e basta.
- Mi si era rotta la lampada da scrivania e ne ho presa una nuova, marca Slator. Credo sia cinese, ma sembra di buona qualità. Ho comprato questa per via delle numerose recensioni positive. E’ possibile regolare l’intensità e cambiare la tonalità (luce calda o fredda). Ha pure il timer. Funziona con la presa USB e funge anche da powerbank. Prezzo sotto i trenta euro. Ho qualche dubbio sulla durata, ma si vedrà. I materiali sembrano comunque più che decenti. Per ora posso dirmi soddisfatto dell’acquisto.
- Altre minchiate varie ed eventuali che in questo momento non ricordo.
Alcuni degli oggetti elencati potrebbero piacere anche a Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, alias i Måneskin, la band più sexy del roccherrol.
Penso di aver detto tutto. Ora i Måneskin per voi non hanno più segreti. Grazie e arrivederci. (Il Messicano)
Un giorno un blogger copierà il format “l’umanità racconta” del messicano e ci racconterà i retroscena della sua vita privata, cominciando dalla sua ammirazione per i Måneskin e gli acquisti raccolti in questo articolo.
Fino a quel giorno mi limiterò ad applaudirlo e ad annuire ai suoi interventi.
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Per la madonna!! E io che avevo sempre pensato che tu, Messicano, fossi un talebano.
Dell’estremismo sonoro senza compromesso alcuno, rendendo tutto il resto quantomeno inopportuno.
E invece vedo qua un coming out da illuminato, una carrellata di dischi che anch’io ho sempre apprezzato.
Vabbè basta con le rime. Ti muovi solo un appunto, qualora fosse vero (che non ascolti cose contemporanee). E a sto punto non saprei. Pure oggi escono cose molto belle. E sarebbe interessante se te ne tornassi a occupare. Parlo di dischi. Occupartene a modo tuo, ovviamente.
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Il mio gommista di fiducia sostiene che la pressione ideale dei pneumatici dovrebbe essere superiore di circa 0.2-0.3 bar rispetto a quanto previsto dai produttori.
Ho seguito il suo consiglio, però il mio computer di bordo ha notato un aumento nei consumi del carburante.
Secondo voi ha ragione lui o devo rivolgermi a Manuel Agnelli per una seconda opinione?
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I maneskin sono la morte della musica.
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Mah, se servono a far svegliare la massa sul fatto che il Rock in Italia non sia solo Vasco Rossi e (più o meno) Ligabue ben venga. Ma non credo che la gente sia interessata a scavare per scoprire band più sconosciute ma molto più valide.
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Auguro loro tanta tanta fortuna, quanta ne hanno avuta gli Knack dopo My Sharona. A noi basta aspettare…
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Se i Måneskin riuscissero a realizzare un album come “Round Trip”, sarebbe un risultato stupefacente.
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Vediamo. Sei un gruppo rock italiano che ha goduto di un successo mai visto prima. Tour americano con 24 concerti in 47 giorni e la data del 3 dic a New York con il giorno dopo libero per girare la città; giro che magari aspettavi da mesi. Ma la mattina del giorno il manager vi sveglia e vi dice:”Raga, grandi notizie. Abbiamo deciso con quelli del Fillmore Center che raddoppiamo la data e quindi stasera vi esibirete ancora. Dovete riposare e quindi niente giro in città. Contenti ?”.
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