L’apoteosi di Dan Swanö
Negli anni ’90 Dan Swanö era il mio eroe. Dischi che portavano la sua firma – come musicista, compositore, polistrumentista, produttore, spesso e volentieri in joint-venture con sé stesso in più ruoli contemporaneamente, sorta di Brian Wilson metallaro ma senza la pazzia – uscivano a cadenza quindicinale, ed erano quasi tutti bellissimi, rivelatori, capaci di tracciare interi universi dalla complessità
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