KARMA TO BURN @ Linea Notturna, Cagliari 6.12.2011
Arrivo sul posto molto prima per paura di non trovare i biglietti, poiché l’occasione era veramente ghiotta ed il prezzo davvero imbattibile (5 €!). Il tizio all’ingresso mi dice di tornare più tardi che avrebbero iniziato la vendita dei tagliandi. Al mio ritorno vedo già una folla molto eterogenea, composta da qualche metallaro, qualche insospettabile e persino qualche emo coi capelli stirati da una parte (ma quando cazzo finirà sta moda?). Compro il biglietto e aspetto fuori. Prima degli headliner ci sono i cagliaritani Black Capricorn. Un buon doom in stile Candlemass con una voce interessantissima e davvero particolare. Davvero una buona prova dal vivo quella di questi ragazzi. L’acustica è buona e volano riff tombali, pesanti e cadenzati.
Quando è il momento dei Karma prendo posto su un lato del palco, proprio affianco alle casse. Ed ecco che attaccano con Forty Seven, dall’ultimo V (album dell’anno nella mia personalissima playlist 2011). Gran merito all’austriaca Napalm Records per averli riportati alla grande sulle scene. La band di Hicksville, West Virginia, infatti macina riff su riff, e la mia posizione devo dire che mi fa meglio godere la pesantezza dei suoni e la vista dei nostri tre eroi che pestano sui loro strumenti. Rob Oswald, in particolare, picchia su quelle pelli come un fabbro, ed ogni tanto è costretto ad alzarsi per risistemare i microfoni, tale è l’impeto del suo drumming. William Mecum si scola birre su birre proprio davanti ai miei occhi, mentre Rich Mullins indossa una maglietta che dice “I’m a fuckin maniac”. E noi gli crediamo sulla parola, vista l’eccentricità del personaggio.
Il pubblico sembra un po’ statico sulle prime. Ma non può certo evitare una buona dose di “pericoloso” headbanging al ritmo dei riffoni che i nostri propinano in questa bellissima serata. Cambi di tempo e divagazioni psichedeliche sono la ricetta vincente dei K2B, ma è quando attaccano con Twenty (quella del video) che la folla inizia a riscaldarsi per davvero e arrivano i primi spintoni. Qualcuno viene sollevato di peso e trascinato via dalla folla. Segue la bellissima Thirty, pesante come non mai. Il repertorio della serata spazia lungo tutta la loro discografia, in cui spiccano soprattutto i pezzi di quello che secondo me è il loro capolavoro, ovvero quell’Almost Heathen che vide la luce nell’ormai lontano 2001.
William Mecum si avvicina al microfono solo per dire che la Sardegna è il più bel posto che si possa visitare (lo sappiamo, caro!). C’è da credergli, visto che il feeling che lega questa band alla terra sarda si è ormai consolidato negli anni. E’ infatti la seconda volta che la band viene a Cagliari, mentre sono ormai note le loro partecipazione al festival stoner Duna Jam, che si tiene ogni anno nell’isola in qualche località segreta. Ne furono protagonisti l’anno scorso, quando il festival si tenne nello scenario splendido della spiaggia di San Nicolò a Buggerru. La loro musica pesante e strumentale sembra davvero evocare scenari brulli e dure pietre risalenti a chissà quale epoca. L’accostamento tra la musica dei Karma to Burn e i paesaggi della Sardegna è perfetto. Rock monolitico, in una terra che, si sa, è una delle più ricche al mondo di strutture megalitiche.
Bisogna doverosamente ringraziare il collettivo Monolithix, composto da quattro ragazzi sardi con la passione per il rock, che sono i promotori di questi eventi. Perché qualcosa si dovrà pur muovere, in questa terra troppo spesso dimenticata. Ma almeno stasera ci siamo goduti una serata grandiosa, in compagnia di una band davvero in forma strepitosa. Continuate così, ragazzi, lo scettro dello stoner è tutto vostro. Indiscutibilmente. (Piero Tola)
Grande Pierone!! Ero curioso di avere notizie su quel concerto!!
Bell’articolo…grande!!
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Grazie Piero di avermi fatto scoprire quell’albumone che è Almost heaten ! thurty four è uno dei pezzi più massicci che abbia mai sentito !
e giacchè ci sono grazie anche per gli unanimated !
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