Skunk Jukebox: nuovi brani live di Pig Destroyer, High On Fire e Goatwhore
Avevamo lasciato i Pig Destroyer nel 2008 alle prese con le allucinate sperimentazioni dello schizzatissimo ep Natasha. Li avevamo dati quasi per dispersi (Scott Hull è un tizio un po’ troppo multitasking) ma adesso sembra quasi certo che il nuovo album uscirà l’anno venturo sulla solita Relapse. In alto i calici (pieni di sangue suino) e spariamoci questo video dove i grinder di Richmond ci sollazzano con tre, diconsi tre, nuovi brani:
I compagni d’etichetta High On Fire sembrano a loro volta suggerirci che per il successore di Snakes For The Divine non ci toccherà attendere il Ragnarök (niente profezie Maya, noi ci si fida solo dell’Edda). Anzi, sembrano pure abbastanza avanti con il lavoro, tanto che i fortunelli presenti al loro recente show di San Diego hanno potuto godersi ben due canzoni inedite:
L’altro pezzo, Serums Of Liao, è fruibile qui.
Chiudiamo in bruttezza con i Goatwhore, gruppo al quale sono parecchio affezionato nonostante la loro simpatica abitudine di annullare i concerti all’ultimo momento per ragioni supponiamo legate all’abuso di droghe pesanti. La qualità del live bootleg di questa Beyond The Spell Of Discontent, che ritroveremo presumibilmente sul prossimo full (in uscita tra qualche mese su Metal Blade, salvo casi di overdose e nuove alluvioni a New Orleans) non è, come ovvio, cristallina ma la ricetta (del gumbo) è sempre la solita: black/death feroce e blasfemo con un’inconfondibile patina sludge made in Louisiana. Slurp.
ma il gumbo sarebbe una specie di paella centro americana?
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Un altro aspetto della cultura del Sud degli Usa scoperto grazie a Preacher, proprio come i pogrom contro i neri e l’incesto.
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‘zzarola che mi hai ricordato!! preacher è la cosa che letto peggio in tutta la mia vita, ho i numeri tutti scombinati, buchi dovunque, e sono anni che mi dico “cazzo vedi di trovarlo tutto!!”. potrei essermi perso il gumbo dunque…mitico il tipo della famiglia di cannibali che dice a herr starr (si chiamava così?) “sai che hai la testa che sembra un grossa cappella?” (o qualcosa di simile…)
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The Preacher mi ha insegnato un sacco di cose sull’umorismo degli sceneggiatori irlandesi…
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