NOKTURNAL MORTUM – The Voice of Steel (Oriana)

I Nokturnal Mortum sono una di quelle classiche band che hanno sempre diviso in due l’audience, nel corso degli anni raramente mi è capitato di sentire su di loro opinioni diciamo “neutre”: di solito o fanno cagare o piacciono un botto, non ci sono vie di mezzo. Io ho sempre fatto parte della seconda schiera, li ho conosciuti col superbo “Goat Horns” e penso che da lì non abbiano mai sbagliato un disco, anche se nel corso degli anni le simpatie nazional-socialiste sbandierate ai quattro venti non hanno certo aiutato il combo ucraino ad uscire da uno status prettamente underground (con tanto di boicottaggi continui delle case di distribuzione, divieto di esibirsi live al di fuori della Russia ecc ecc). Se a ciò ci aggiungiamo le registrazioni penose che hanno sempre contraddistinto i loro lavori (una fastidiosissimo effetto zanzaroso con batteria di plastica annessa) si arriva a comprendere il perché i Nokturnal Mortum non abbiano raggiunto la notorietà al pari dei mostri sacri del genere. Un vero peccato, soprattutto alla luce di questa ultima fatica “The Voice of Steel” (uscito in realtà già da qualche mese), che rappresenta un po’ l’incrocio perfetto tra il black metal sinfonico dei primi lavori e l’influenze pagan/folk che hanno sempre più caratterizzato gli ultimi. Il risultato è un lavoro ispiratissimo dall’inizio alla fine, con pezzi che sfiorano i 10 minuti di durata media ma che nonostante ciò non stancano mai, su tutte l’incredibile “Valkyrie” (metto i titoli in inglese visto che il cirillico non è il mio forte), la solenne “My Dream Islands” o l’inno alla madre patria “Ukraine”, quest’ultima con un ritornello che ti fa venir voglia di skippare il brano e sentirtelo fino allo sfinimento. Anche dal punto di vista della registrazione ci sono notevoli progressi, almeno per gli standard dei Nokturnal Mortum, gli strumenti si sentono tutti abbastanza indistintamente e questo è già un notevole passo avanti. Insomma una piacevolissima conferma per chi conosce già la band ucraina e sa cosa aspettarsi, per tutti gli altri provate a dargli almeno un ascolto, non sia mai che vi possiate ricredere. Bellissimo. (Michele Romani)

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