Tag Archives: musica di un certo livello

Musica di un certo livello #34: ASTROPHOBOS, BELENOS, BLUT AUS NORD

Buona annata per il black metal, si diceva. Per quanto mi riguarda il giudizio positivo, che confermo, è fortemente condizionato dalle buone/ottime uscite discografiche dei tre gruppi di cui vi vado parlando. Iniziamo dagli ASTROPHOBOS dal black metal di matrice decisamente dissectioniana. Quando mi capita per le mani un esordiente di questa caratura, o comunque un gruppo fresco come nel

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Musica di un certo livello #33: YEAR OF THE GOAT, INSOMNIUM

Disclaimer: se vi stanno sulle palle i Ghost lasciate perdere e passate alla recensione più sotto. Se invece vi piacciono allora il nuovo degli Year Of The Goat potrebbe essere il vostro disco dell’anno. È così, ci sono vari elementi che necessariamente mi portano ad accostare le due band. Ad esempio, la coincidenza geografica (entrambe svedesi), temporale (entrambe attive dal

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Musica di un certo livello #32: FALAISE, THE SCARS IN PNEUMA, CROWN OF AUTUMN

Proseguo imperterrito nell’obiettivo che mi sono dato per questo 2019, e cioè dare maggior visibilità possibile alle band italiane che a mio parere meritano, attività che mi sta dando parecchie soddisfazioni, a conferma del fatto che la scena nostrana sta assumendo connotati sempre più maiuscoli. Iniziamo dai FALAISE, band di Todi nata nel 2015 dagli sforzi e dalle intuizioni di

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Musica di un certo livello #31: INNER SHRINE, AFRAID OF DESTINY

I toscani Inner Shrine sono stati negli anni ’90 tra i migliori interpreti italiani di quell’ondata di gothic metal che stava avvolgendo l’Europa di un pesante drappo di velluto rosso (nonché di troppi pizzi e merletti). La loro particolarità risiedeva nell’uso combinato di testiere e voci femminili, eteree o soprano, finalizzato a creare ambientazioni malinconiche e cariche di romanticismo (quindi

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Musica di un certo livello #30: VREID, EINHERJER

Dai membri dei compianti Windir, in questi anni, sono venute fuori alcune realtà interessanti, altre meno. Gli Ulcus, che fecero un solo disco per poi sciogliersi; i Mistur, autori di un paio di album, tra cui il troppo osannato In Memoriam che, per quanto dignitoso, trovai un po’ spompo; i Cor Scorpii, forse la migliore reincarnazione (evoluta ed aggiornata) dei

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