MGŁA // IN TWILIGHT’S EMBRACE // ODIUM HUMANI GENERIS @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI), 06.09.2022

Causa Covid e momentaneo trasferimento a Roma, non andavo allo Slaughter Club di Paderno Dugnano, nell’hinterland milanese, da più di due anni – più precisamente da quando andai a vedere Melechesh e Candlemass nel gennaio del 2020 – e mi ci ritrovo nuovamente solo ora, per questo concerto metal interamente polacco.
Faccio un po’ di fila all’esterno ed entro giusto in tempo per l’inizio del concerto degli Odium humani generis, che al momento hanno un LP e un paio di EP all’attivo. Oltre alla fila fuori, che si allunga sempre più, molta gente è già dentro ad ascoltare la formazione di Łódź: anche se i Mgła stanno riscuotendo sempre più successo non mi aspettavo di trovare così tanta gente sin dal primo gruppo. Trovo inoltre il locale cambiato: gli spazi sono stati riorganizzati e l’interno insonorizzato completamente con coperture su soffitto e pareti. Infatti l’acustica, che rappresentava un punto debole del vecchio Slaughter, è ora pressoché perfetta e permette di godere al meglio del black metal melodico del gruppo di apertura. La loro proposta non è nulla di originale o innovativo, ma è decisamente solida e riesce comunque a sorprendere per varietà di soluzioni.
Durante il cambio palco io e il Barg usciamo a fumare una sigaretta e, nonostante le nostre truci magliette metallare, si avvicinano alcuni polacchi che ci chiedono: “Ehm, sorry, are you a driver?”. Quando vediamo gli In Twilight’s Embrace salire sul palco ci sembra di riconoscere tra i membri del gruppo di Poznan le persone che ci avevano chiesto se fossimo i loro autisti. Noi, ovviamente, non gliene vogliamo e alziamo comunque le corna al cielo per salutarli. Dei tre gruppi non sono i più longevi – i Mgła ufficialmente sono stati formati prima – ma sono quelli che si sono dimostrati più prolifici e costanti con le pubblicazioni. L’esperienza si vede anche dalla capacità (in particolare del cantante) di stare sul palco e di coinvolgere il pubblico. Anche loro non spiccheranno per originalità, ma danno una prova di sé convincente alla quale la platea risponde con entusiasmo.
Da questo punto di vista la serata si dimostra estremamente coerente: tre gruppi polacchi dalle proposte molto simili (sebbene ovviamente ognuno abbia le sue peculiarità) con caratteristiche in comune. Perché i Mgła non hanno innovato nulla del black metal ma sono ormai uno dei gruppi di punta della scena odierna, anche per la loro capacità di interpretare gli stilemi del genere in una maniera che in qualche modo riesce a essere sia ortodossa che molto personale. Io ci sento un po’ di influenza dei Behemoth, sinceramente, soprattutto su come si aprono talvolta le composizioni, come se fosse una sorta di via polacca al black metal – ovviamente mancano tutti gli aspetti negativi e più critici del gruppo di Nergal, ma qualche merito qualcuno glielo dovrà pur riconoscere. Insomma, la qualità dei Mgła paga e il locale si riempie, probabilmente raggiungendo il sold out (o quasi). Compaiono i soliti soggetti strambi dei concerti black metal, ma anche alcune tipologie di persone normali che è possibile incontrare anche nel mondo reale e nella vita vera, ovvero:
- tante ragazze;
- un vecchio con la mascherina;
- una coppia di genitori con il figlioletto di cinque anni (bravi, continuate così!).
Il gruppo di Cracovia risponde con la sua solita esibizione, senza interagire col pubblico e sparando la sua musica di odio contro tutto e tutti. Non ci aspettavamo nulla di meno. (Edoardo Giardina)