Dave Ellefson sostiene di essersi sentito come Cristo

Dave Ellefson è da poco tornato a esprimersi sui fattacci che hanno portato Mustaine a estrometterlo dai Megadeth. Nel corso di un’intervista col podcast The Metal Interview, il bassista ha ribadito quanto, nel dubbio, in certi casi sia più saggio rimanere zitti. Pubblicato un album coi The Lucid che, chissà perché, nessuno s’è sentito di filarsi, Ellefson ha dichiarato “non mi era mai successo niente prima d’ora”, il che è superfluo, dato che lo si sarebbe, come dire, un minimo notato. Il solo Ciccio Russo si era accorto sei anni or sono che qualcosa andava bollendo minacciosamente laggiù nella pentola. Proseguendo nell’intervista, anziché promuovere un album di cui si è probabilmente già dimenticato, Ellefson chiarisce che non vuol fare paragoni religiosi, ma che comprende come si fosse sentito Gesù: “Porti la croce e poi ti uccidono. E capiscono che sì, cazzo, forse hanno ucciso l’uomo sbagliato”. Chiude il discorso così: “Meritavo di meglio del trattamento che mi è stato riservato”.

Ellefson ha infine fatto luce sul suo inevitabile allontanamento dai social (gli emoticon con le goccioline erano diventati come le zanzare al campeggio in un’umida serata di agosto), pur di concentrare tutti gli impegni sulla sua vita d’artista e intrattenitore. Non perché era diventato un tiro al piccione, bensì arte. Peraltro “intrattenitore” è un termine che può celare mille brutti significati ma neanche su questo indagherò, caro Dave.

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Naturalmente si sono tutti quanti sbellicati dalle risate. Meritavi di meglio del trattamento che ti è stato riservato? Sì. Insomma, tutti conoscono un tale che conosce un tale che si fa pigiare con lo strap-on dalla moglie, o ha assaggiato il piscio, o ha fatto indicibili porcherie per le quali il suo cuore pulsa ma il resto del mondo è sempre pronto a puntare il dito e giudicare. Chiunque gode di ciò che più gli aggrada, legge permettendo, e, se Dave Mustaine un mattino s’è svegliato e ha scoperto che il suo fedele bassista s’è fatto ingenuamente sputtanare da una (diciannovenne, dicono) predatrice di predatori, il mondo è per alcuni orribile o bello proprio grazie ad accadimenti come questo.

Il punto è che ora tutti stanno nuovamente prendendo per il culo il mio caro Ellefson – il che sta diventando ciclico, come le maree o le sconfitte milaniste in Champions . L’amato Ellefson che scandì ogni battuta di Dawn Patrol. E ora io lo debbo difendere, poiché nei riguardi di Dawn Patrol e di tutto Rust in Peace ho come un debito di sangue da saldare. “Ora capisco cosa provò Gesù sulla croce”.

È tutto vero, cari amici. Cattivo sangue non mente. Dave Ellefson non ha esclamato nulla d’inesatto o di goffamente sproporzionato. Matteo 19,14: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli”.

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2015: Dave Ellefson produce le Doll Skin, band di ragazzine d’età compresa fra i quindici e i diciannove anni. Il disco non è meno trascurabile di quello firmato The Lucid (non indagherò neppure sull’origine del loro moniker ma mi fido di lui; anzi, voglio fidarmi di lui tanto quanto Carole Ann Boone si fidò di Bundy), Ellefson però ci crede, tasta il terreno, le carica e le spinge verso un successo che ahimé non raggiungeranno. Chissà se pure loro si saranno sentite come Gesù, a fronte di una tale indifferenza e ingiustizia artistica.

2021: Dave Ellefson produce notevoli quantità di besciamella in collegamento con una (forse) diciannovenne che lo Holden Ford di Mindhunter descriverebbe una predatrice organizzata di predatori sessuali. In sostanza, non so se ricordate la Claudia Pearl che si prese il cuore di Timo Tolkki, lo spezzò, e disse: “ora sono cazzi tua, fava”. Bene, se la ricordate, la sostanza era la medesima: nel metal è comune, oggigiorno, che alcune sedicenti ragazzine abbiano scelto per vittima i più arditi maiali degli anni Ottanta e Novanta, facendo loro pagare il conto per gli atroci eccessi che dai backstage irrorati di coca si sarebbero travasati nei ben arredati salotti della benpensante West Coast.

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E arduo catturare una carpa di venti chili a Suviana, ve l’assicuro, ma non lo è portare al guadino lo sfereggiante Timo se gli si è mostrata l’esca che più di tutte risulta catturante: il pelo. E questo Claudia Pearl, involontariamente lanciata nell’Olimpo da Timo, lo sa benissimo, ora che ha costruito con successo un canale YouTube arrivato a contare addirittura 397 follower (il Giuseppe Simone scovato da Andrea Dipré ne vanta oltre 3.000: forza Claudia, ce la farai!).

Il mio consiglio ai predoni la cui esperienza e capacità d’agire non è quella di un Nikki Sixx, è di rimanere in casa nelle ore non diurne e utilizzare il cellulare esclusivamente per telefonate ai parenti (escluse le cugine a cui eventualmente si darebbero due colpi). Come a ragion veduta disse la prefettura di Firenze nei gloriosi ma oscuri anni Ottanta: “Occhio ragazzi”, ma, in questo caso, perché vu’ siete delle gran fave lesse. Sai una sega te come si sentiva quell’altro imbullettato in croce, bischero.

One comment

  • Eh quel poster anni 80 l’avevano attaccato pure alla Montagnola, la scuola elementare, tanto x terrorizzarci a gratis. Cmq nn si fosse fatto pastore il povero coglione mi sarebbe pure + simpatico di prima.

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