Il ritorno in contemporanea di Mayhem e Darkthrone

Stanno tornando due dei gruppi black più rappresentativi dell’ondata norvegese di primi anni ’90. Due dei tre, diciamo, considerando anche il noto polistrumentista di Bergen con la passione per i coltelli e la Fiat Panda. Insomma, Mayhem e Darkthrone hanno fatto uscire quasi contemporaneamente un’anticipazione da ciascuno dei loro prossimi lavori, e i risultati non sarebbero potuti essere più diversi.
Partiamo dai Darkthrone, la cui Hate Cloak è il primo estratto dall’imminente Eternal Hails…… A me i puntini di sospensione nei titoli (o peggio ancora nei moniker) hanno sempre dato abbastanza fastidio, figuratevi qui che di puntini ce ne sono ben sei, come nei meme in stile buongiornissimo kaffè. Il pezzo però è carino: molto lento e cadenzato, con la voce di Nocturno Culto che echeggia dalla stanza affianco e un andamento estremamente doom, forse più di quanto i Darkthrone non siano mai stati. Sono molto contento che i Darkthrone siano tornati a prendersi un minimo sul serio, dato che in passato erano arrivati a cazzeggiare un po’ troppo: loro sono tornati sui giusti binari a partire da Arctic Thunder, ma è stato Old Star a restituirci davvero i Darkthrone come li avremmo sempre voluti nell’ultima ventina d’anni. Il disco uscirà il 25 giugno e a questo punto l’aspettativa è discretamente alta.
E poi ci sono i Mayhem, o quantomeno c’è quel gruppo che va in giro usandone il nome. Per qualche strano motivo Daemon è piaciuto ad un sacco di gente e quindi loro hanno deciso di continuare su quella strada, cercando di suonare il più possibile in stile De Mysteriis Dom Sathanas aggiungendoci quel retrogusto acido che è diventata ormai una loro caratteristica. Il pezzo si chiama Voces ab Alta ed è una rottura di coglioni non indifferente. È banale, noioso, stupidino e nel 2021 sentire Attila Csihar che fa il vocione epico e maligno non prende proprio benissimo. Fortunatamente però quello dei Mayhem non sarà un full ma un EP con tre pezzi (tra cui questo meraviglioso capolavoro che potete gustare qui sotto) e quattro cover di Discharge, Dead Kennedys, Rudimentary Peni e Ramones. Il dischetto in questione porterà il melodioso nome di Atavistic Black Disorder / Kommando e uscirà il 9 luglio. Dai cazzo che vi vedo già belli carichi. (barg)
Già, nel ventuno ventuno stiamo ancora a chiederci chi erano i Beatles. Il fatto è che quel periodo è irripetibile nonostante tutta la merda che fuoriesce quotidianamente. Sono curioso di sentire i Dead Kennedys molestati dai Mayhem.
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Qua si percula spesso e volentieri la cover band dei Mayhem; ma non è che sti due che fanno karaoke su basi pot-pourri tratte dagli anni 80 stiano gran che meglio.
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Si, in effetti a me non è che esalti tanto questa canzone dei Darkthrone: parte bene, ma poi si perde. Bisogna sentire come sarà il resto del disco, spero più tirato.
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Comunque sti lyric video montati sempre dallo stesso tizio (Costin Chioreanu) tutti uguali hanno seriamente rotto il cazzo. Esistono migliaia di validi artisti, possibile che si creino questi trend di merda attorno ad un’unica persona?
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DARKTHRONE GRUPPO DELLA VITA. ORDINATO SULLA FIDUCIA
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Invece di continuare a dare credito a gente bollita, ascoltatevi come cazzo si deve un disco di black metal norvegese semplicemente splendido e nostalgico, benché privo di retorica e forzature da scantinato.
Questo:
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