THE MONOLITH DEATHCULT – Tetragrammaton (Season Of Mist)
Ho sempre faticato a comprendere l’adorazione nei confronti di questa band: acclamati da molti come i nuovi Morbid Angel, considerati capaci di fondere in modo eccellente l’assalto tipico del death metal con le atmosfere dell’industrial e dell’elettronica in genere. Personalmente, non sono mai riuscito ad arrivare in fondo ad un loro album senza sbadigliare prepotentemente, e purtroppo questo Tetragrammaton non fa differenza.
I The Monolith Deathcult nascono in Olanda nel 2002 e dopo due dischi che francamente non ho mai sentito nemmeno per sbaglio pubblicano, nel 2008, Trivmvirate, l’album del botto che li proietta (chissà perché poi) nell’Olimpo delle nuove divinità del death metal. Va detto che se non altro Trivmvirate aveva qualche idea interessante come Deus Ex Machina e Wrath Of The Ba’ath ma la questione si chiudeva lì. In Tetragrammaton non c’è invece nulla di memorabile o anche solo lontanamente interessante: produzione bombastica che neanche i Five Finger Death Punch; blastbeat un tanto al chilo e orchestrazioni buttate là per cercare di dare un tono epico ad un album che di epico non ha nemmeno l’artwork.
Ripeto: non riesco a capire come si possa adorare una band che ha come unico “pregio” quello di aver saputo mettere in musica il concetto di “manie di grandezza”. Tetragrammaton è pretenzioso, arrogante, abbaia senza mai mordere sul serio e soprattutto, è fastidiosamente noioso. Se a questo aggiungiamo che le canzoni non scendono mai sotto i 6 minuti di durata potete capire anche voi che sforzi titanici mi sono dovuto sparare per riuscire ad arrivare alla fine senza collassare finendo direttamente in fase REM senza passare dal via. Il popolo di Internet già osanna il nuovo capolavoro della band olandese ma mi viene il dubbio che si sia ormai affermata un’adorazione incondizionata e ingiustificata nei confronti di band che hanno come unico punto forte il sapersi presentare in pompa magna. Che poi voglio dire, questi ci mettono 5 anni a comporre un disco e mi devi pure rifilare un polpettone assurdo che neanche alla festa della cotica? Ascoltare Tetragrammaton è come bersi una birra scadente in spiaggia sotto il sole d’Agosto: ti stordisce, ma in senso brutto. Piuttosto ascoltatevi il nuovo Cerekloth che spacca. (Luca Bonetta)
Mi piace il loro “White crematorium”, uscito un paio di anni fa, che parla dei gulag; un disco secondo me abbastanza originale per tematiche ed atmosfere, almeno se comparato ai classici del death metal.
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condivido in pieno
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Questo non l’ho ancora sentito, il precedente forse si perdeva troppo in inutili divagazioni, per questo forse poteva anche scattare la noia, soprattutto per chi con l’elettronica non ha un buon rapporto. Non sono però d’accordo su Trivmvirate, a mio avviso un disco della madonna con più di qualche idea interessante. Kindertodeslied era uno dei pezzi più geniali, dove praticamente facevano Rammstein votati al death metal, ma in generale tutto il disco è su livelli altissimi. Ora da qui a dire che sono i nuovi Morbid Angel ne passa, però mi pare eccessivo sminuirli così.
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Della serie: non li conosco, non mi piacciono, non mi sono mai piaciuti. Io di cinema minimalista turco non ne capisco un benemerito kaiser, ma almeno ho la decenza di non recensirlo… opinione mia, eh, sia chiaro…
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