L’estasi dell’Oro: tornano gli Ufomammut
Ne ho già tessuto le lodi in modo abbastanza esteso in sede d’intervista, quindi non credo ci sia bisogno di ribadire come gli Ufomammut siano un gruppo della madonna, tra le realtà più ispirate e creative del panorama stoner/heavy psych mondiale. Dopo lo splendido Eve, per me tra i vertici assoluti del 2010, un trip senza ritorno composto da un’unica traccia oniricamente sospesa tra deragliamenti doom e allucinazioni psichedeliche, era difficile immaginare come potessero spingersi oltre. E invece, almeno a giudicare dalle premesse, rischiano di riuscirci.
Approdati con la loro nave spaziale sul pianeta Neurot Recordings, i Piemontesi Volanti rilasceranno quest’anno un’ambiziosa opera in due parti: Oro, titolo giocato sul diverso significato che la parola assume in italiano e in latino. Opus Primum uscirà in primavera, Opus Alter a settembre. Oro, spiega la band, “esplora il concetto della conoscenza e del suo potere, il flusso magico guidato dalla mente umana per guadagnare il controllo di ogni singola particola del mondo che ci circonda. Oro è il processo alchemico per trasformare le paure umane in essenza pura, in oro“. Gli Ufomammut ci avvertono poi che, sebbene i due Lp (si perché ‘sta roba va avuta in vinile, anche considerando i sublimi standard grafici a cui ci hanno abituato i ragazzi della Malleus) usciranno a mesi di distanza, “vanno considerati come un’unica traccia dove il tema musicale e i suoni si mostrano e si nascondono, evolvendo e mutando, stratificandosi in modo progressivo e crescente e culminando nel devastante movimento finale“. Il disco è stato già interamente inciso e il gruppo è attualmente al lavoro sull’accompagnamento visuale, e qua ho veramente paura.
Oro: Opus Primum uscirà il 13 aprile. Una settimana dopo è il 20, quindi ci avremo già la colonna sonora perfetta. (Ciccio Russo)
Porca miseria non ho ancora ascoltato ‘Eve’, devo rimediare subito.
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cazzo, non vedo l’ora, “Eve” era un cosa micidiale.
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