Auguri di un pagano Natale e di un vichingo anno nuovo

alla vostra salute e che Odino vi accompagni

Quest’anno dal mondo viking/pagan ne è venuta fuori di roba bella. Basti fare mente locale e ricordare qualche nome sparso: Falkenbach, Demonaz (capolavoro assoluto), Einherjer, Moonsorrow. Oltre a questi big c’è però una sfilza di gruppi dai nomignoli strani provenienti un po’ da tutta Europa (ma non solo come vedrete) che li ascolti una volta e li butti via come un condom usato. Visto che questo è l’anno della differenziata diamogli di riciclaggio e spariamoci una serie di nuove uscite 2011 delle quali vi dimenticherete il nome nel giro di 30 secondi.

Cominciamo con qualche gruppo serio, tanto già sapete che la proposta andrà a scadere nel ridicolo. In primis i Forefather. Epicissimi che danno la nausea e tradizionali fin nelle ossa i Forefather che seguo indefesso da una vita, cioè da quando hanno prodotto il loro primo Deep Into Time fino ad oggi con Last of the Line. Il loro è sempre lo stesso prodotto e forse la grandezza degli anglosassoni risiede proprio nel perseverare come muli a testa bassa nella medesima intramontabile proposta. Trovate differenze rispetto al passato? State messi peggio di me… Ma forse è vero, ora sembrano meno i fratelli incazzosi dei Virgin Steele

Questi quasi quasi me li perdevo, mannaggia. Li ho scovati del tutto casualmente mentre ravanavo la rete in cerca di nuove copertine fatte col culo. Sarebbe stato un peccato perché tutto sommato non sono malaccio, certo non sono fondamentali quanto i Forefather ma questi Kroda dall’Ucraina spingono una cifra e poi li associo troppo alla Rivoluzione di Croda: <<I tiranni non sospettano che dalla farina dell’amicizia proletaria già lievita la pagnotta della Rivoluzione di Croda!>> (ma se li ricorda qualcuno?). Schwarzpfad è un classicone oltre che uno scioglilingua: Heil Ragnarok!

I crucchi riescono a mantenere quasi sempre il livello della decenza e a volte arrivano anche a raggiungere picchi molto apprezzabili, che non è il caso dei prossimi ascolti. Nonostante ciò vi propongo un pokerissimo di menate teutoniche dalle quali proprio non si può prescindere. In sequenza brani e perle rare dei Slartibartfass da Schwarz Verhüllt (qui sopra) e di seguito i Thorondir da Aus Jenen Tagen, Varg da Wolfskult, XIV Dark Centuries da Gizit Dar Faida e i Fimbulvet dal lunghissimo e impronunciabile nuovo album che manco ve lo sto a dire, anzi ve lo voglio proprio dire: Frostbrand – Nach Flammen Sehnsucht.

Dal freddo Canada (è il caso di dirlo) una proposta fresca fresca, quella dei Dark Forest non proprio da buttare al cesso, anzi, diciamocelo, questa è roba seria. Però si sono meritati la menzione principalmente perché vengono dall’Alberta che so precisamente dove si colloca in quanto a Risiko era un paese di importanza strategica, fondamentale da conquistare subito perché se lo possedevi ti potevi espandere in mezzo Nord America senza correre troppi rischi e una volta presa l’Alaska potevi decidere se trincerarti o se avevi sufficienti armatine da passare in Kamchatka per continuare l’espansione…

Sempre sul filone “geografie impossibili” e per concludere in schifezza vi beccate i Blodravn, progetto di tal Eyolf the Wanderer, one man band texano che non ha nessun merito artistico in particolare se non quello di essere assolutamente fuori contesto rispetto alla media della gente che vive nel suo paese di origine, gente che probabilmente non sa nemmeno dove sta l’Europa sul mappamondo, figurarsi se si parla loro di Scandinavia, di Norreni, di Eric il Rosso e ultima Thule. Il bello è proprio che questa roba non c’entra nulla col Texas ed essendo una cazzata di dimensioni epiche non potevo non tirarla in ballo.

Lo so, probabilmente non ve ne frega nulla di tutta questa tirata ma era una scusa come un’altra per farvi i miei migliori auguri di un inquieto 666-Mas. (Charles)

 

2 commenti

  • La mia domanda e’ sempre la stessa: perche’ spippettarsi su popolazioni di buzzurri analfabeti che vivevano sugli alberi quando a Roma, Atene ed Alessandria d’Egitto si aveva il bide’ in casa? ;-)

    Come dice una canzone degli Ianva

    “Quelle genti del nord, dai barbarici numi, che scambiaron per Roma i marmi di Luni…”

    Che Bacco Dionisio e Iside veglino su di voi!! :)

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  • A Roma vivevano bene solo i patrizi gli altri facevano la fame e vivevano in mezzo la mer..
    I popoli detti barbari invece erano liberiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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