DECAPITATED – Carnival Is Forever (Nuclear Blast)
Che ai Decapitated piacessero i Meshuggah si era capito già ai tempi di Nihility (2002): Spheres of madness era un gioiellino di automatismo malmostoso e paranoide che pareva uscito dalla nevrastenica e matematica penna dei cinque pazzi di Umeå (i quali – ironia della sorte – proprio nello stesso anno avrebbero inserito definitivamente il pilota automatico col calligrafico e autocitazionistico Nothing, per poi campare di rendita sulla gloria pregressa, tale e tanta da giustificare anche le peggio cagate). Poi ci fu The Negation (2004), un autentico miracolo di death metal ortodosso alla vecchia e ipertecnico al tempo stesso ma senza fartelo pesare, tra le vette più alte mai raggiunte dal genere negli anni Zero, e qui fortunatamente i Meshuggah non c’entravano un cazzo. Purtroppo la ricaduta era dietro l’angolo: Organic Hallucinosis (2006), macchinale e nervosetto e carico di sottotesti cibernetici minacciosi a partire dal titolo (senza contare i nomi dei brani: Post (?) Organic e Flash-B(l)ack soprattutto avrebbero procurato un orgasmo a Enrico Ghezzi se solo frequentasse il genere), vanificava quanto di buono ancora sussisteva sotto il profilo musicale immolandosi sull’altare della più sfacciata e inequivocabile sudditanza artistica courtesy of le corde vocali del nuovo arrivato Adrian “Covan” Kowanek, sorta di clone subnormale (e svociato) di Jens Kidman. Cinque anni dopo, del nucleo originario è rimasto il solo chitarrista Vogg a tirare la carretta al fienile, e Carnival Is Forever è un plateale e ininterrotto Meshuggah-karaoke talmente sconfortante da muovere a compassione; a intristire più di ogni altra cosa ormai è proprio il ricordo di The Negation, senza il quale a questo punto si potrebbe tranquillamente riconsegnare i Decapitated al loro tristo destino di fiacchi copisti del cazzo. Ma The Negation c’è, esiste, e per questo quanta amarezza, quanta sofferenza ad ogni nuova delusione. Meno male che finché resistono i Masachist lo spirito continua; però il disco è proprio brutto.
(Matteo Cortesi)
il logo è sempre stato una merda
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