Smoke dope and worship Satan: intervista ai COUGH
Se l’anno scorso non ho votato Ritual Abuse disco dell’anno è solo perché lo ho ascoltato troppo tardi. Il secondo lavoro dei Cough è semplicemente una delle migliori release uscite negli ultimi tempi in campo stoner/sludge/heavy psych (posso sbilanciarmi? La migliore dai tempi di Witchcult Today e, per quanto mi riguarda, superiore al pur notevolissimo comeback degli stessi Electric Wizard). I passi avanti fatti dall’act di Richmond, Virginia, rispetto al più canonico esordio Sigillum Luciferi sono incommensurabili. In un genere dove la ripetizione dei pattern è spesso mera ripetitività, i Cough alternano con incredibile disinvoltura lugubri passaggi doom metal di impronta ’80, secchiate di vetriolo figlie dello sludge di New Orleans e acide parentesi psichedeliche, dimostrando una maturità ben rara in un gruppo al secondo disco. Il risultato è una discesa agli inferi annichilente e oppressiva, un viaggio tra i lati più oscuri della natura umana che lascia l’ascoltatore stordito e senza respiro. In occasione della data romana del loro primo tour europeo, non ci siamo fatti sfuggire la chance di una chiacchierata con Parker Chandler e Joseph Arcaro, bassista/cantante e batterista di questa stupefacente band…
Da dove viene tutta questa negatività?
Parker: Non lo so, credo dipenda dalle nostre personalità, dalla musica che ascoltiamo, da tutti i sacrifici che abbiamo fatto per questa band… Dalla nostra vita in generale. Prima avevamo dei lavori veri, una vita più confortevole ma non eravamo più motivati e ci siamo dedicati solo alla musica. Prima vivevo in un paese piccolo, in mezzo ai redneck, ora mi sono spostato in una città più grande ma è sempre più o meno la stessa merda. Sai, a un certo punto inizi a farti un sacco di domande su come è fatta l’altra gente e ti rendi conto che ovunque tu vada hai sempre intorno un mucchio di stronzi.
Molte band che suonano il vostro genere giocano su un immaginario psichedelico. Sapete, droga, dinosauri, viaggi spaziali…Voi invece avete un immaginario occulto vecchio stile…
Joseph: Negli Usa il cristianesimo è la religione principale, quindi l’immaginario satanico è il nostro modo di mostrare il dito medio a tutte questa merda. Poi le croci rovesciate e i pentacoli sono parte della cultura heavy metal, no? Le stronzate sataniste non mi convincono più di quelle cristiane ma credo che il satanismo sia la religione che meglio di ogni altra rifletta la natura umana.
Parker: E’ una specie di metafora sul fatto che bisogna fare quello che si vuole nella vita, tanto dopo che saremo morti niente conterà più un cazzo.
Joseph: Hey, ho sentito che c’è una profezia nuova di non so quale setta cristiana: tra qualche giorno ci sarà l’Apocalisse e moriremo tutti. Fanculo, volevo almeno riuscire a tornare a casa (ride)!
Ne ho una anch’io: pare che tra pochi giorni Roma verrà completamente distrutta da un terremoto (l’intervista è stata realizzata pochi giorni prima dell’11 maggio, la faccenda di Bendandi ve le ricordate, no? ndr)…
Joseph: Questo è tremendo, se arriva la fine del mondo sticazzi, tanto si muore tutti insieme, se succede in una sola città è diverso, perché poi a quegli altri stronzi nel resto del mondo non succede niente (ride)!
In effetti hai ragione… Tornando a voi, vi chiamate “Cough” e la prima volta che ho sentito il vostro nome mi è venuta in mente Sweet Leaf dei Black Sabbath, che inizia con quel colpo di tosse… E’ un riferimento alla marijuana?
Parker: No!
Joseph: Come no?!?
Parker: Cioé… Sì, sai, se fumi marijuana poi tossisci… Non sei la prima persona che fa questa associazione. Non so, ci è venuto e basta, suonava heavy e non lo aveva ancora usato nessuno.
Rispetto a Sigillum Luciferi, Ritual Abuse è molto più vario. Mi ha colpito molto la naturalezza con la quale passate dallo sludge alla psichedelia fino al doom classico alla Saint Vitus…
Parker: Ci hai trovato i Saint Vitus? Grande! Questa volta il songwriting è stato molto più semplice, le canzoni sono venute fuori praticamente da sole. Ci troviamo tutti molto più a nostro agio con la visione musicale degli altri, dietro al primo album c’è un sacco di lavoro, Ritual Abuse è venuto fuori più facilmente. Abbiamo sperimentato un sacco ma sapevamo esattamente cosa volevamo fare.
Joseph: E’ molto più analogico. E’ stato registrato in analogico e abbiamo usato un po’ di attrezzatura vintage, c’è voluto un po’ di tempo per trovare quella giusta.
Un sacco di gente vi paragona agli Electric Wizard e mi è sembrato di capire che la cosa vi dia un po’ al cazzo. Del resto sono tutti riff dei Black Sabbath, alla fine…
Parker: Ahahaha, infatti, secondo me succede giusto perché attualmente sono il gruppo più famoso a suonare ‘sta roba. Magari per Sigillum Luciferi il paragone ci stava ma credo che la musica che suoniamo ora non sia definibile come doom tout-court. Ora loro sono più rockeggianti anche se restano parecchio oscuri… Ad ogni modo gli Electric Wizard mi piacciono, stavo ascoltando Black Masses proprio ieri e non ho nessun problema se vogliono paragonarci a loro.
L’album sludge/doom che vi ha colpito di più di recente?
Parker: Il nuovo Weedeater, spacca.
Joseph: Quello dei Dragged Into Sunlight, se non lo hai ancora ascoltato fallo, è fantastico. Purtroppo non stiamo ascoltando molta roba mo’ che siamo in tour. Abbiamo rotto il lettore cd e stiamo andando avanti a cassette. Molto vintage!
State già lavorando al prossimo disco?
Parker: Abbiamo una canzone pronta, per il resto giusto qualche riff qua è là, sai, adesso siamo in tour, ricominceremo a scrivere quando saremo tornati a casa.
Pensate di sviluppare ulteriormente questa vena psichedelica che è venuta fuori su Ritual Abuse?
Parker: Non so, non possiamo fare previsioni, vedremo cosa verrà fuori… Però possiamo garantirti che sarà pesante e cattivo!
Come è andata al Roadburn?
Parker: E’ stato fottutamente meraviglioso. Era sold out, quindi c’era un sacco di gente davanti a ogni palco. Abbiamo suonato contemporaneamente ai Pentagram e c’erano comunque tantissime persone a vederci. C’era un’atmosfera bellissima, sembrava di essere una grande famiglia, ci siamo fatti parecchi amici. Purtroppo siamo stati là solo per un giorno quindi abbiamo visto pochi show. Ci sono piaciuti molto gli Acid King e i Ghost. Anche i Voivod hanno spaccato.
Ultime parole famose?
Joseph: Se venite a vederci portateci della droga! E anche delle bacchette per me… L’erba è importante. I work for the drugs (ride)!
Infatti il guaio di Ritual Abuse è che quando lo ascolti ti viene sempre voglia di farti un trombone…
Parker: Questo è il più bel complimento che ci abbiano mai fatto. (Ciccio Russo)
poi pero’ non ti lamentare se la gente cerca su google ‘francesco russo arrestato per fumo’
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…quando satana ed i tromboni uniscono le forze non c’è più scampo per nessuno
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questo potrebbe essere il nuovo motto da mettere sotto la testata
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magari!
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Tu sei il mio nuovo idolo, ti devo una birra lowfiles.
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grazie capo una birra la accetto sempre volentieri, appena mi ritrovo in giro per concerti mi metto un cartello addosso con scritto “Certain Death-Birra”
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Se il 12 sei a Bari a vedere i Deicide e a gridare W Satana io ti devo quantomeno stringere la mano.
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