SYMPHONY X – Iconoclast (Nuclear Blast)
Quando quasi tutti uscivano pazzi per i Dream Theater io stavo fuori di coccia per gruppi come Ayreon, Eldritch e, last but not least, Symphony X. Da quando ero un pupo in fasce ho sempre reputato Michael Romeo superiore a Malmsteen, come ho anche sostenuto qui. Quando venivano di spalla ai Dream io andavo ai concerti per vedere i Symphony X. Fatte le dovute premesse e famose a capì. Per me i Symphony sono finiti, paradisiacamente finiti, con Twilight in Olympus, punto d’arrivo ed ineguagliato capolavoro, album complesso che non tutti possono capire. Lasciati stare a covare nel loro brodo per anni, avendo anche parzialmente mutato le fisse musicali, li riprendo oggi dopo oltre dieci anni, nel mezzo del cammin di nostra vita e li trovo sempre grandi. Iconoclast riparte secco da Twilight in ogni settore del gruppo, tastiere comprese. Ogni commento ulteriore potrebbe essere superfluo. Nella pratica, come è ovvio, differenze ce ne sono eccome. È più veloce, cazzuto e si avvicina all’ipertecnicismo progressivo che tanto mi mancava. ‘Sta gente suona ancora da dio. Variano le tematiche del songwriting che rimane, forse unica pecca da sempre, un filino ingenuo. Ma ‘sti cazzi. La copertina fa schifo? E chissenefrega. Allen ha la stessa voce dei gloriosi tempi di The divine Wings of Tragedy e la cosa non è umanamente possibile. I due Michael sono un binomio indissolubile perfettamente rodato di potenza e tecnica e dalle prestazioni di una roadster americana. C’è poco altro da dire se non che Iconoclast ricalca perfettamente i sublimi stereotipi del prog metal più tecnico, lasciandosi dietro certi svarioni neoclassici e pippe un po’ gay alla metal opera, suonando a volte immediato e a volte bisognoso di maggior impegno cognitivo. Lo ripeterò fino alla nausea: gli anni ’90 sono stati il top anche e soprattutto per il prog metal. Arrivare a capirlo e smetterla di cazzeggiare con sperimentazioni senza senso non vuol dire essere abbarbicati all’età dell’oro ma essere realisti. (Charles)
C’era un tizio in facoltà che io ribattezai “Symphony X” perchè aveva quella stramaledetta maglia e non se la cambiava mai. Aveva gli occhiali e i capelli raccolti in una lunga coda.
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giuro che non ero io ;-)
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Ahahahah ti credo, quello li era solo un maledetto ingegnere(li riconosceresti da chilometri e chilometri).
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“gli anni ’90 sono stati il top anche e soprattutto per il prog metal”
eccheccazzo già cominciamo con la nostalgia pure qua?!
pensavo che la generazione che rompeva l’anima con ‘la musica gli anni 60 o 70 o 80’ fosse un caso isolato…
non cominciamo a fare i razzisti contro i gruppi che spaccano il culo pur non avendo origini più che ventennali, per piacere…
d’accordissimo sul resto, specie sulla preferenza per ‘Twilight’
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