Avere vent’anni: VIRGIN STEELE – The Book of Burning

Il canto del cigno dei Virgin Steele è in realtà uno sguardo al loro passato.
Continua a leggereIl canto del cigno dei Virgin Steele è in realtà uno sguardo al loro passato.
Continua a leggereIl secondo House of Atreus conclude il concept sull’Orestea e, in un certo senso, anche la carriera dei Virgin Steele.
Continua a leggereChe cosa devo dirvi di House of Atreus I, seriamente? Come si può cominciare una recensione del genere? Immenso capolavoro, disco della madonna, sublime prova di maestria compositiva, pietra miliare del cazzoduro, tutte definizioni perfette ma che ti vergogni di aver pensato nella tua meschina piccolezza, mentre in sottofondo la voce di DeFeis declama il triste fato della stirpe degli
Continua a leggereA sei anni di distanza dal precedente Land of the Dead batte un altro colpo l’ottimo Jack Starr, una delle poche persone che nell’anno di grazia 2017 (o 2018, fate voi, visto che recensiamo qua con colpevolissimo ritardo) può alzarsi in piedi e battersi il petto con orgoglio mentre pronuncia le parole “power” e “metal”. Perché Jack Starr è stato uno
Continua a leggereSe dovessi pensare ad una definizione a bruciapelo sarebbe potenza incontaminata. Fortemente caratterizzata, come al solito, dalla classe e dall’eleganza tipiche del buon David DeFeis in fase compositiva e di arrangiamento, nonché da un’ispirazione tale da dare vita a quello che potrebbe essere il disco definitivo dei Virgin Steele. Tutte caratteristiche che rendono Invictus persino migliore dei suoi due bei predecessori (che errore
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