MARCIA SU ROMA: l’assurda vicenda di Jerome Reuter

Chi ci segue da un po’ sa che siamo molto legati ai Rome a al loro ideatore, il lussemburghese Jérôme Reuter, dei quali apprezziamo pressoché quasi ogni uscita discografica, alcune più di altre ovviamente, e quando possibile ne parliamo su queste pagine. Non lo abbiamo fatto con l’ultimo album, Parlez-Vous Hate?, non perché non ci fosse piaciuto (nemmeno uno dei nostri preferiti a dire il vero) ma perché i Rome sono estremamente prolifici e a stargli troppo dietro si rischierebbe di riproporre le stesse lodi o gli stessi concetti. Detto questo, era da un po’ ormai che ci chiedevamo del perché fossero spariti quasi tutti i suoi dischi dalle piattaforme di musica online, questo a partire da qualche mese dopo la pubblicazione del suddetto ultimo album. Parliamo di un ban quasi totale. Sulla pagina e sui canali della band e dell’artista silenzio totale, in giro nella rete nessuna ulteriore notizia e nessuna illazione. Solo negli ultimi tempi era stato pubblicato un comunicato in cui si diceva che c’era una causa in corso contro il nostro in ben due continenti e che gli avvocati gli avevano intimato il silenzio per evitare conseguenze negative. Mistero fitto.

Le nostre teorie sulla faccenda erano fondamentalmente tre:

  1. La fantastica cancel culture americana ha fatto colpo ancora una volta;
  2. Il nostro avrà disatteso pesantemente a qualche prescrizione anti-covid durante un evento live tra un lockdown e l’altro;
  3. Avrà avuto qualche casino coi diritti d’autore.

La prima teoria, che potrebbe suonare vagamente cospirazionista ma che non lo è manco per niente essendo questa iattura fin troppo reale, secondo me non stava in piedi per il semplice fatto che gli americani sono veramente terra terra e per fargli perdere la brocca devi urlargli in faccia la N-parola, dire che 6 milioni è una cifra esagerata, offendere l’identità sessuale di Tizi* e Cai*, oppure mettere sulla copertina del tuo cd una svastica enorme che campeggia su una Casa Bianca in fiamme e intitolare il disco SIEG HEIL REICHSMARSCHALL DONALD TRUMP. E il Reuter è un personaggio tutt’altro che scontato, tutt’altro che schierato e nemmeno di facilissima lettura, sebbene le tematiche e i riferimenti culturali siano abbastanza scoperti, a meno che non tu non abbia ancora finito il liceo e il tuo vocabolario si riduce a cringe, boomer e pochi altri lemmi contemporanei. Quindi non potevo credere che qualche ben pensante d’oltreoceano avesse mosso critiche ai suoi testi al punto da censurare tutti i suoi migliori album. Infatti non è andata così. Anche le altre due teorie, sebbene un po’ più realistiche, erano sbagliate, anche se la terza vi si avvicinava di parecchio come vedrete.

I fatti si sono svelati in questi giorni e hanno davvero dell’assurdo, oltre che del ridicolo. Praticamente c’è questo tizio, tale Roman René Ramírez, soprannominato Rome Ramirez, leader o quel che è di tali Sublime with Rome, una fantastica banda di musica ska che mi dicono essere molto conosciuta e rispettata tra i fruitori di tale spettacolare genere, che avendo registrato il suo soprannome “Rome” si è sentito nel pieno diritto di denunciare Reuter per violazione del marchio, facendo bandire la sua musica dalle piattaforme online, come conseguenza immediata, e costringendolo poi a sprecare tempo e soldi in sua difesa. La faccio breve: le cose si stanno mettendo bene per il nostro, le accuse balorde vengono smontate una per una e la sua musica sta tornando disponibile sui canali online, insomma gli sta rompendo il culo. Ora la cosa è talmente pazzesca che non ha senso parlarne ancora, ma un paio di punti vanno ribaditi per capire a che livello siamo arrivati:

 

  1. Esiste un tizio che ha pensato di mettere un trademark su un soprannome che corrisponde a quello di una città, non una immaginaria o dei fumetti, ma una che esiste veramente e che ha origini millenarie, come se potesse disporne;
  2. Esiste un altro tizio in America che ha avvallato e permesso tutto ciò;
  3. Esiste ancora la musica ska.

Tutto davvero pazzesco, non trovate? Non capisco perché non ci abbiano pensato prima i New York Dolls, magari con una bella denuncia retroattiva al 1664. Gli Europe a quest’ora sarebbero i re del mondo. Ora qualcuno si sbrighi a segnalare questa grande opportunità a Ivana Spagna, a Sabrina Salerno e a Peppino di Capri. (Charles)

sublime with rome

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