Monthly Archives: gennaio 2018

Avere vent’anni: YNGWIE J. MALMSTEEN – Concerto Suite for Electric Guitar and Orchestra

Concerto Suite for Electric Guitar and Orchestra è, di gran lunga, il disco più immaturo e pacchiano che abbia mai tirato fuori Malmsteen. Ricordo che a vent’anni mi piacque abbastanza (tanto che presi anche il successivo dvd registrato dal vivo con la New Japan Philarmonic Orchestra) ma mai quanto i dischi di Yngwie propriamente elettrici, che ovviamente sono su tutt’altro

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Avere vent’anni: EDGUY – Vain Glory Opera

Se il 1997 fu l’anno della rinascita del power metal, il 1998 fu l’anno del consolidamento. Gruppi come Angra, Gamma Ray, Stratovarius o Rhapsody avevano aperto la strada, ricordando non tanto sommessamente che il power metal esisteva e, guarda un po’, spaccava pure; l’anno successivo si aprì simbolicamente con l’uscita di Vain Glory Opera a gennaio, che fece gridare al

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Avere vent’anni: FALKENBACH – …magni blandinn ok megintíri…

…en their medh riki fara… terminava sulle note della divina …into the Ardent Awaited Land… che rappresentava un po’ una manifestazione di intenti rispetto al dove e al come si sarebbe mosso il suono e lo stile di Falkenbach negli anni a venire. Infatti …magni blandinn ok megintíri… riprende precisamente da quell’incedere cadenzato ed epico così tipicamente falkenbachiano (se vogliamo bathoriano) segnando

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Speciale Fda Reckotz: REVOLTING, MASSIVE ASSAULT e DECAYING

Tre dischetti freschi di tomba da una delle più amabili etichette underground europee. REVOLTING – Monolith Of Madness Lo scorso maggio avevamo dedicato un articolo ai millemila progetti di Rogga Johansson. Da allora lo Zar di tutte le Svezie ha pubblicato un nuovo album con i Paganizer (il decimo in diciotto anni), ha iniziato a lavorare a un altro lp

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