OMNIUM GATHERUM – Beyond (Lifeforce)

Avevamo già parlato dei due pezzi usciti in anteprima, uno buono e uno cattivo. Lo dico subito così ci togliamo il pensiero: il disco è cattivo. Beyond spezza di netto la striscia positiva degli ultimi Omnium Gatherum lasciandoci con l’equivalente di un pugno di mosche in mano, cioè un pezzo clamoroso (sempre New Dynamic) e qualche rarissimo sprazzo qua e là. Tutto il resto è senza infamia e senza lode, e introduce una variabile di banalità che i sei finlandesi non hanno mai avuto, neanche nei pezzi più sparati e vicini alle lontanissime radici death-thrash.  Anzi, il fascino degli Omnium Gatherum stava proprio nel contrasto tra quella base di partenza, death melodico finnico e distaccato, i riff asettici e asfittici, e l’ampiezza di respiro, l’improvviso aprirsi delle tastiere etc; tutti elementi che qui mancano, e la cui mancanza si sente disperatamente proprio laddove è la banalità a impadronirsi della scena. 

Da salvare rimane giusto qualcosina qui e lì: oltre alla già citata New Dinamic, c’è soprattutto Who Could Say, una specie di ballata rarefatta dalle velleità dreampop, il cui fascino sta nel sovrapporsi di sensazioni e derivazioni, culminanti nel ritornello in cui il growling porcino di Jukka Pelkonen contrasta con le aperture melodiche e spaziali. Living In Me invece ha buoni spunti, ma anche altri molto meno buoni, compresi alcuni riff portanti e il tremendo assolo. Con altri pezzi ci hanno provato, ma non gli è proprio riuscita: tipo White Palace, in cui tutto è al proprio posto ma anche tutto terribilmente sbagliato, e noioso. Poi ci sono cose francamente incomprensibili, tipo In The Rim, che spero di non ascoltare mai più in un disco degli Omnium Gatherum. Questi ultimi hanno sbagliato come sbagliano tutti quelli che cercano di fare qualcosa anziché appiattirsi sull’altrui, o sul proprio; non è niente di grave, né il contesto lascia intendere che sia uno sbandamento definitivo. Cadono un po’ le braccia a sentire un gruppo che spesso non sa dove andare, cosa fare, dove dirigersi; può essere che Beyond sia solo un brutto passo falso, anzi probabilmente è proprio così, e non ci resta che aspettare fiduciosi. Nel frattempo credo sia inutile continuare a stuzzicare Beyond per cercare di ottenere qualcos’altro, perché ho il sospetto che non ci sia altro da scoprire. (Roberto ‘Trainspotting’ Bargone)

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