Dentro, una fiaba grindcore
C’era un giovane principe (il nome non ha importanza) che era diventato davvero incontentabile. Il padre e la madre (il re e la regina) gli facevano regali di ogni tipo, ma lui rifiutava tutto: quel cavallo era troppo lento, quell’abito era troppo stretto, quella spada troppo corta, quella serva troppo poco servizievole… insomma, Dio non aveva creato nulla su questa Terra che gli andasse a genio, e i genitori erano disperati.
Un giorno il re portò al figlio una ragazza, giovane e carina, trovata dentro il tronco di un pino. Il giovane principe iniziò a scrutarla da vicino, attentamente.
“Sì, va bene, la riporto dove l’ho trovata, intesi…” – borbottò il padre amareggiato dopo una manciata di secondi (perché solitamente non passava più di mezzo minuto prima che il principe rifiutasse un dono dei genitori).
Ma il principe, inaspettatamente, lo bloccò: “Alt! Lei mi va bene!”
Il re era al settimo cielo: chiamò i servi che trascinarono subito la ragazza, giovane e carina, nella camera da letto di suo figlio.
“Dai, forse è la volta buona: avremo il nipotino che desideriamo da tanto!” – si dissero tra loro il re e la regina, entusiasti, senza farsi sentire dal figlio (che detestava l’argomento).
La ragazza, giovane e carina, sola soletta in quella camera da letto principesca, inizialmente era spaesata e dispiaciuta. Per un attimo pensò anche di scappare dalla finestra e tornare al tronco di pino dove abitava, ma dopo un po’ cominciò a fantasticare sul fatto che sarebbe potuta diventare la moglie del principe, e sinceramente l’idea non le parve così spiacevole: avrebbe vissuto nell’ozio e nell’agiatezza, e poi il giovane principe, nonostante il carattere spigoloso, non era affatto brutto.
Decise allora di passare il pomeriggio facendosi bella per lui: quella sera il suo futuro marito sarebbe tornato stanco dal duro lavoro (sapete, fare il principe è una mansione usurante: dare tutti quegli ordini ai servi da mattina a sera, rifiutare regali, insultare i pezzenti venuti a chiedere l’elemosina, sfido io, la lingua si secca e il mal di testa è dietro l’angolo) ma, non potendo resisterle, avrebbero passato una notte di fuoco e passione, garantito.
Quella sera, infatti, il principe tornò stanco dal duro lavoro… ma di “fuoco e passione” nessuna voglia. Diede un’occhiata veloce alla ragazza, si bevve una camomilla, si sdraiò a letto e si addormentò. La ragazza era assai perplessa. La stessa scena si verificò anche la sera successiva, e anche quella seguente, e anche quella dopo, andarono avanti così per un mesetto.
Fino a quando la principessa, stufa di quell’atteggiamento, non si prese il principe da parte: “Caro il mio amato principe, io non capisco… per caso non ti piaccio?”
“Non è quello il motivo…” – rispose il principe.
“Non è che ti piace Norberto, il porcaio? Se è così, lo capisco, Norberto è un gran bel porcaio, e comunque non avrei nessun problema ad accettare questa cosa…”
Il principe, a quel punto, le si avvicinò, e le prese la mano: “Puoi pure passare altri trenta pomeriggi a farti bella per me, ma il fatto è che a me non interessa come sei fatta fuori, a me… a me interessa come sei fatta dentro!”
A quelle parole la ragazza si sciolse, e cominciò a sbaciucchiare il suo bel principino dappertutto, sulle guance, sul collo, sui capelli: “Oddio come sei dolce, come sei romantico! Pensavo non esistessero più uomini come te… sei bello, bravo, gentile, io… io ti amo, mio bel principino!”
Che quadretto meraviglioso… il problema era che il giovane principe, quando aveva detto “a me interessa come sei fatta dentro”, intendeva in senso letterale.
La mattina seguente, una serva salì in camera del principe per portargli la colazione e… e svenne. Allarmata dal trambusto delle vivande che si sfracellavano al suolo, una seconda serva salì in camera del principe, e se non svenne dovette comunque reggersi con tutte le sue forze allo stipite dalla porta per non farlo: il giovane principe aveva già fatto colazione, sì, un’abbondante colazione… coi visceri della ragazza al posto delle fette biscottate e col suo sangue al posto del succo d’arancia. (Gabriele Traversa)
Bè dai, si capiva dall’inizio come sarebbe andata a finire.
Ma che ci faceva dentro a un pino?
"Mi piace""Mi piace"
La morale è che il principe era culattone… Non gli andava bene la ragazza che abitava dentro al tronco di pino, voleva che il tronco di pino abitasse dentro lui.
"Mi piace"Piace a 3 people