Il divorzio dei Leaves’ Eyes e lo stato del giornalettismo metallico online

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Due settimane fa Alex Krull (non ci crederete ma un tempo gli Atrocity erano un gruppo serio) ha cacciato la consorte Liv Kristine dai Leaves’ Eyes e ha reclutato al suo posto una ragazzetta finlandese, tale Elina Siirala. Siamo tutti d’accordo, spero, che non ce ne frega niente e che piuttosto che ascoltare un disco dei Leaves’ Eyes preferiremmo farci estrarre un dente del giudizio senza anestesia. Ad ogni modo, dato che ho in canna una nuova puntata di Radio Feccia, ho leggiucchiato qualche articolo sulla storiella in giro, si sa mai. Uno in un primo momento sarebbe portato a supporre che Krull, fulminato da una devastante crisi di mezza età, abbia piantato la moglie per potersi bombare un po’ di carne fresca in tour. Anche perché, dal punto di vista commerciale, non sembra un’ottima mossa. Pur essendo sexy come un’aspirapolvere spento, l’ex cantante dei Theatre of Tragedy, da poco entrata negli “anta“, il suo zoccolo duro di gotici pipparoli lo ha sempre. Infatti i fan hanno reagito malissimo. Di Elina Maiiala non si sa niente se non che viveva a Londra e cantava in un gruppo di sgallettate sue pari chiamate EnkeliNation. Non ho avuto voglia di controllare che roba suonassero e mi sono limitato a spulciare un po’ di foto. Laddove lei è la solita nordica slavatella, la bassista è bonissima. Mo’ che abbiamo un inviato nella City nella persona di Andrea Bertuzzi, quasi quasi vedo se si riesce a beccare il numero di telefono.

All’inizio il divorzio era stato spacciato come una separazione amichevole tra i tre membri fondatori (oltre alla coppia, il chitarrista Thorsten Bauer, negli Atrocity dal ’95, ovvero da quando iniziarono a fare schifo). Chissà, magari Liv voleva semplicemente occuparsi della famiglia, come Angela Gossow quando lasciò gli Arch Enemy e venne sostituita da Alissa White-Spruz.

Apro una parente (vostra cugina, quella mora con la quinta di tette). Vorrei ribadire a tutti coloro che continuano ad arrivare sul blog con chiavi di ricerca zozze su Alissa White-Gluz che non esiste su internet nessun sextape dove Alissa-White Gluz pratichi del bondage, riceva un cumshot o decida di prestarsi al foot fetish, quindi è inutile che digitiate su Google roba tipo “Alissa White-Gluz hot“, “Alissa White-Gluz naked“, “Alissa White-Gluz boobs” o “Alissa White-Gluz ass“. A parte il fatto che diventate ciechi, al massimo finite sul solito articolo di quei buontemponi di Metal Skunk che scrivono ‘ste frescacce per attirare i gonzi come voi e offrirne le anime a Satanasso. Chiusa la parente. Salutatemela.

Ai malcapitati estimatori di Alissa White-Gluz arenatisi per caso su questi schermi, forniamo, a titolo di consolazione, una foto della bassista degli EnkeliNation. Andrea, mi raccomando il numero di telefono.

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Dicevamo. La storia della “separazione amichevole” era falsa come una banconota da otto euro. La stessa Liv Kristine ha poi ricorso al suo profilo facebook per spiegare che non solo sarebbe stata defenestrata (dal marito, lo ricordiamo) di punto in bianco prima di una tournée ma che Krull e Bauer avevano pure già reclutato la sostituta prima di darle il benservito. La Maiiala infatti ha esordito sul palco pochi giorni dopo l’annuncio del suo arrivo, con le date indonesiane (spero Joko Widodo non ci sia rimasto troppo male). E potete immaginare quanto tempo ci voglia per selezionare una nuova cantante e farle imparare il repertorio.

Del comunicato di Liv, la riga più pregnante è cotesta:

I can’t believe this process happened behind my back, parallel to a huge disappointment in my private life.

 

Questa “grande delusione” sarà il marito porcaccione che la cornifica con una ragazzetta finlandese e ha pure la faccia di palta di licenziarla e portarsi l’amante in tour, giusto? Amici del vero metal (quindi non dei Leaves’ Eyes), sapete benissimo che nei gialli l’assassino non è mai l’indiziato apparente. Non cacci la tua signora dal gruppo di cui è cofondatrice, mettendo i fan sul piede di guerra, solo perché ti vuoi pisellare Elina Maiiala. Al limite metti su un side-project sinfonico, la assumi per i cori e racconti a Liv che è la fidanzata del bassista.

In seguito alla levata di scudi dei fan, Krull e Bauer si vedono costretti a replicare a botte di carte bollate, lettere dell’avvocato, “mediatori imparziali”(sic) eccetera per confermare la loro versione. Se volete sorbettarvi tutto il papiello, lo trovate qua. Basta citare una frase sola, però, per capire come è andata:

Furthermore, it was made by Thorsten Bauer very clear that an external intervention of the new partner/ therapist of Liv E. Krull is unacceptable in band affairs in any circumstances.

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“Il mio analista ce l’ha grosso così”

In sostanza, a quanto si evincerebbe, non solo Liv tradiva Krull con il suo analista ma quest’ultimo stava pure mettendo becco nella band, tipo Fagioli nei film di Bellocchio anni ’80. Trombami pure la moglie ma lascia stare la mia band, che diamine. Sarebbe interessante conoscere i particolari. Magari Krull trascurava Liv perché aveva da vent’anni una relazione segreta col sodale Bauer. Non è una tesi peregrina: arriva Bauer ed esce quella ricchionata di Calling the Rain.

Mo’ non è che bisognava fare il giornalista di lavoro come il sottoscritto per cogliere dove stava la notizia. Io ho titolato come ho titolato perché le considerazioni che volevo fare erano altre. Ma i vari Blabbermouth, Metalstorm e Metal Insider avrebbero dovuto titolare: “Leaves Eyes respond to sacked Liv Kristine, reveal she has a new partner” o qualcosa di simile. Io porto avanti un blog per divertimento, non ci guadagno un centesimo e non tendo a occuparmi delle traversie sentimentali dei musicisti, quindi posso pure non scriverne o buttar giù dieci righe su Radio Feccia perché Liv Kristine che tradisce Krull con l’analista fa ridere. Tu che non hai il blog su wordpress, bensì un portalone con cui becchi soldi, che ti studi i peggio trucchetti da Seo per aumentare i contatti, non puoi ignorare una storia che è un viagra per le visite. Se esce il video porno di Belen, per dire, il sito di Repubblica lo deve mettere da qualche parte. Purtroppo funziona così. Da Metal Skunk non cavo una lira, quindi posso permettermi di ignorare Liv Kristine che si scopa l’analista e di non recensire l’ultima mirabolante promessa metalcore della Nerchia Records, dato che non sto appresso alle case discografiche. Tu che hai una sezione news professionale, non te lo puoi permettere. Possibile che, tra tutte le testate che si sono occupate della faccenda, nessuno si sia accorto di ‘ste righe? Lo stanno mettendo in piazza loro, per la miseria. Nessuno si è preso la briga di leggere quelle due pagine di documento, non dico per dovere di cronaca ma per curiosità? Internet vi ha abbassato così tanto la soglia di attenzione?

Non ci voleva Indro Montanelli, stava tutto scritto nel papiello che decine di persone hanno pubblicato senza leggerlo. Chiaro che sono squallide fesserie da parrucchiera ma è una notizia che tutti i fan del gruppo (pochini non sono) leggerebbero avidamente tempestando l’articolo di commenti. Questo dà la misura dello stato comatoso del giornalettismo metallico online. Se ti sfugge una cosa del genere, vuol dire che pensi solo a caricare più roba possibile riportando tali e quali i comunicati stampa dei gruppi, che io faccio prima a leggermi su Facebook. Vuol dire che non ti interessa fare un prodotto intrigante, che si distingua, ma solo inzeppare un sito di materiale copiato e incollato e puntare sulla quantità. Se la tua filosofia è più pubblico – più clic – più pubblicità, non puoi prendere un “buco” così. Di questo passo, torneremo a comprare con maggiore costanza le riviste superstiti. (Ciccio Russo)

 

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