Cynic // Obscura // Cryptosis @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 23.03.2024

Dopo qualche intoppo avuto a qualche evento durante la prima stagione concertistica, è un piacere vedere che lo Slaughter Club, che rimane comunque un locale dalla vita giovane, è diventato una macchina organizzata quasi alla perfezione. Arrivo infatti che i Cryptosis – che, inevitabilmente, ogni volta leggo come Cryptopsy prima di correggermi nella mia testa – hanno appena iniziato e il locale è già gremito mentre fuori non si trova nessuna coda. Gli olandesi suonano un thrash metal molto tecnico appesantito che ha un po’ di sentori tedeschi e che mi ricorda da vicino i lavori dei connazionali Pestilence – di supporto ai quali, peraltro, li avevo visti nel 2018 al Traffic a Roma quando ancora si chiamavano Distillator. Sul muro alle loro spalle comincia a essere proiettata qualche immagine di un loro video clip.

Marzo 2024 è un mede di buon auspicio per i concerti in Italia, tra pubblico decisamente ringiovanito e sold out a destra e a manca – era successo nelle settimane scorse anche a Meshuggah ed Enslaved. Quando arriva il turno degli Obscura la sala del concerto si è quindi definitivamente riempita. Avevo già visto i tedeschi al Legend Club qualche anno fa e la loro esibizione mi era piaciuta molto, soprattutto perché si vedeva come i membri del gruppo si stessero genuinamente divertendo e godessero francamente del calore del pubblico. Sono passati un po’ di anni e la cotta giovanile che mi presi ai tempi di Cosmogenesis è passata quasi del tutto – per quanto mi riguarda dovremmo inventare una rubrica Avere quindici anni solo per quell’album. Anche il successivo Omnivium entrò nelle mie rotazioni all’epoca, ma dopo la loro terza uscita non riuscii più a godermeli, non so se perché ero cambiato io o erano cambiati loro.

Ad ogni modo, ora la creatura di Steffen Kummerer ha uno status decisamente più elevato, tanto che dirigono questo tour insieme ai Cynic come co-headliner. Ogni volta che li vedo infatti il pubblico è sempre più numeroso e sempre più assorbito. Io da parte mia, a differenza del resto del pubblico che ripete ad alta voce tutti i fraseggi di chitarra, riconosco e canticchio quasi a memoria solo Orbital Elements e The Anticosmic Overload da Cosmogenesis e Septuagint da Omnivium. L’unica cosa che dispiace veramente e che rovina in parte l’immersione del momento è che le parti con la voce pulita vengono riprodotte tramite registrazione – in questo momento non ricordo se anche nei concerti del passato era così o se è una novità. Vedere comunque una gioia quasi infantile disegnata sul viso di Steffen Kummerer riappacifica con il mondo e con la musica – a meno che quel sorriso non sia dovuto all’utilizzo del loro famoso vaporizzatore.

Rimaniamo comunque tutti in trepidante attesa dell’ingresso dei Cynic. Già mentre suonavano gli Obscura vedevo Paul Masvidal, ormai, purtroppo, unico membro rimasto della formazione originale dei floridiani, aggirarsi sul soppalco dello Slaughter con la chitarra a tracolla mentre si riscaldava. L’ingresso del suo gruppo è anticipato dalla proiezione di qualche strana frase sugli alieni e sulle esperienze extrasensoriali, seguita da alcune foto della formazione originale dei Cynic che diede vita a Focus a cui tutti applaudono. Il tour è atto infatti a riproporre interamente il capolavoro d’esordio dei Cynic, in seguito anche alla riedizione sotto il nome di ReFocus fatta l’anno scorso in occasione dei trent’anni dall’uscita. Provando ad ascoltare ReFocus la masterizzazione, che fa risaltare quasi soltanto le voci, sembra in realtà peggiore di quella originale, dove si sentivano molto meglio sia le chitarre che l’imprescindibile basso.

A cantare le parti in growl sale sul palco lo stesso Steffen Kummerer, sempre felicissimo anche se relegato un po’ in disparte dietro a un leggio – e possiamo supporre che questo sia uno dei momenti più belli della sua vita insieme a quando seguirono i Death to All in tour, considerando quanto i suoi Obscura siano influenzati sia dai Cynic che dai Death – e a questo punto viene anche da chiedersi perché Paul Masvidal non abbia potuto cantare le parti pulite degli Obscura invece di fargliele riproporre registrate. Dopo la riproposizione ineccepibile di Focus vengono proiettate le foto dei compianti Sean Reinert e Sean Malone e ci viene chiesto un minuto di silenzio che tutto il pubblico dedica loro volentieri – salvo qualche cafone che continua ad urlare bestemmie anche in questo momento. Dopodiché Masvidal torna sul palco da solo e dedica ai due musicisti scomparsi una canzone acustica prima che anche gli altri musicisti tornino sul palco. A quel punto vengono annunciate alcune canzoni da Traced in Air e Kindly Bent to Free Us. Mi sorprende che il pubblico reagisca addirittura meglio che alle tracce di Focus – anzi, a dirla tutta, c’era anche prima chi continuava a urlare e a chiedere di suonare nuove canzoni – a dimostrazione forse del fatto che i Cynic, con le uscite più recenti, siano riusciti a crearsi una nuova fetta di pubblico. Non mi considero un purista in questi casi, ma me ne esco comunque quasi allibito, seppur grato di aver sentito tutto Focus dal vivo.

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